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Come riconoscere i primi movimenti del feto

di Maria Corbisiero

20 Febbraio 2018

Durante la gravidanza, genericamente quando si entra nel secondo trimestre, la mamma in dolce attesa inizia a porre e porsi domande su come riconoscere i primi movimenti del feto.

Man mano che il pancino diventa sempre più pronunciato, ogni futura mamma si pone all’ascolto in attesa di un movimento, anche il più piccolo, un momento che ricorderà per tutta la vita perché rappresenterà l’istante in cui riceverà la prova concreta della presenza del suo bebè.

 

Come riconoscere i primi movimenti del feto.

 
Come riconoscere i primi movimenti del feto
 

Ogni futura mamma inizia a percepire i movimenti fetali verso la 20° settimana. Tale dato è considerato prettamente indicativo in quanto può variare da gestante a gestante sia essa una primipara, ossia colei che sta vivendo la sua prima gravidanza, che una pluripara, mamma con più figli.

Tuttavia i movimenti, anche quelli non attribuiti in modo diretto al feto, possono essere riscontrati molto prima e sono distinguibili in base alle loro caratteristiche.

 

Durante le prime settimane di gestazione, per l’esattezza a partire dall’8° settimana di gravidanza, il ginecologo potrà registrare i primi movimenti dell’embrione osservandoli attraverso l’esame ecografico. Questi però non devono essere considerati dei movimenti a tutti gli effetti in quanto si tratta di riflessi, ovvero dei fremiti involontari emessi dall’embrione stesso.

 

Solo verso l’11° e la 12° settimana di gestazione, quando il feto ha raggiunto una dimensione che può variare tra i 5 cm e 7 grammi dell’undicesima settimana ai 6,5 cm e 18 grammi della dodicesima, il medico, sempre attraverso l’ecografia, potrà rilevare i primi veri movimenti del bambino.

 

In questo periodo infatti la futura mamma che cerca indicazioni su come riconoscere i primi movimenti del feto non sarà ancora in grado di sentire il bambino dentro di sé. Tuttavia potrà percepire dei piccoli fremiti all’interno della pancia, dei sussulti o un lieve fruscio che spesso vengono paragonati a delle bolle d’aria o più romanticamente accomunati ad un leggero sfarfallio (le così dette farfalle nello stomaco).

 

Tali sussulti potrebbero essere attribuiti o meno al feto. Nel primo caso, ovvero quando tali impercettibili movimenti vengono attribuiti al nascituro, si può parlare di singhiozzo che per l’appunto il feto emette generando un ritmico sussulto all’interno della pancia che può essere percepito dalla gestante in modo non ben definito.

Nel secondo caso, quando i sussulti non vengono attribuiti al feto, possono essere considerati dei movimenti dell’utero che pian piano inizia ad ingrandirsi per far spazio alla nuova creatura che sta crescendo al suo interno.

 

Come riconoscere i primi movimenti del feto: quando la mamma inizia a percepire il suo bambino.

 
Come riconoscere i primi movimenti del feto
 

La gestante che si chiede come riconoscere i primi movimenti del feto deve sapere che inizierà a percepire il suo bambino quasi quotidianamente a partire dalla 18°-20° settimana che, come detto in precedenza, è un termine indicativo che può variare a seconda della gravidanza.

In questo periodo si possono iniziare a distinguere i colpi netti dati dal bambino e spesso paragonati a dei veri e propri calci. Man mano che procede la gestazione, i movimenti diventano sempre più forti e marcati e soprattutto sempre più frequenti.

 

Attenzione però, la frequenza dei movimenti, come anche la loro forza, può variare da bambino a bambino, vi sono Infatti dei bebè molto più attivi rispetto ad altri.

 

Una volta che la gestante avrà compreso come riconoscere i primi movimenti del feto, superato il magico momento dei primi calcetti, potrà utilizzare gli stessi come dato indicativo sulla salute del bebè.

Durante il terzo trimestre di gravidanza infatti, per l’esattezza verso la 32° settimana, i movimenti attivi fetali (MAF) diventano un importante strumento per la mamma che, ascoltandoli, può verificare il benessere del suo bambino.

 

Innanzitutto bisogna considerare tre fattori:
 

  • Il liquido amniotico: che può attutire i movimenti del feto:
  • I cicli di sonno-veglia del feto: solitamente tali cicli durano indicativamente dai 20 ai 40 minuti ma non superano mai i 90 minuti. La futura mamma deve quindi tener conto anche di questi periodi di inattività fisiologica del feto;
  • Frequenza dei MAF: il range, sempre indicativo, è stimato tra i 16 ei 45 movimenti fetali ogni ora.

 

Alcuni medici ed ostetriche dunque consigliano alla gestante la conta dei movimenti fetali rilevati nell’arco della giornata che andrebbero poi registrati in una sorta di diario settimanale. Una tecnica oggi sconsigliata in quanto può generare ansia nella futura mamma, oltre a rivelarsi inefficace nella prevenzione di eventuali problematiche legate alla sofferenza fetale o ad altri problemi di natura medica.

 

Cosa bisogna fare una volta compreso come riconoscere i primi movimenti del feto?

 

Nelle ultime settimane di gravidanza la gestante dovrà controllare i movimenti fetali del bambino e segnalare al proprio medico l’eventuale diminuzione o assenza degli stessi, tenendo conto che i movimenti attivi fetali giornalieri non devono essere inferiori a 10.

In questi casi, al fine di effettuare una preventiva valutazione autonoma prima ancora di allertare il medico, può essere utile per la gestante sdraiarsi sul letto o sul divano e stimolare i movimenti del bebè spostando la propria mano sul pancione. Se la reattività è minima o del tutto assente, in tal caso è necessario avvertire il dottore.

 
 
 
 
 
Fonte immagini Ingimage con licenza d’uso ID: 02J47025 – 03B74152

 



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