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Polemica sulla morte di Davide Astori: Balotelli contro Alves

di Maria Corbisiero

08 Marzo 2018

La polemica sulla morte di Davide Astori innescata da Dani Alves, ex giocatore della Juventus e attuale esterno del Paris Saint Germain, è stata stroncata dalle parole di Mario Balotelli che ha conosciuto il capitano della Fiorentina quando entrambi giocavano nella Nazionale italiana.

 

Polemica sulla morte di Davide Astori: La dichiarazione di Dani Alves.

 
Polemica sulla morte di Davide Astori: Balotelli contro Alves
 

In questi giorni di dolore e disperazione per l’improvvisa ed inaspettata morte di Davide Astori sono stati tanti i messaggi di cordoglio e le frasi a lui dedicata apparse sui social network, sui giornali ed in televisione.

Parole che raccontano di un leale compagno di gioco, di un caro amico, di un capitano divenuto una vera e propria guida per la sua squadra, di un figlio strappato alla vita a soli 31 anni e di un compagno di vita che aveva portato il sole nella vita della sua Francesca e della loro bambina, Vittoria di 2 anni.

 
Poco dopo la morte di Astori arriva il messaggio struggente per Francesca e la sua bimba
 

Eppure, nonostante la grande sofferenza, non è mancata la polemica sulla morte di Davide Astori, una vera e propria nota stonata emersa in un coro d’amore e lacrime.

 

A pronunciare parole inappropriate e prive di tatto è stato Dani Alves, ex giocatore della Juventus e del Barcellona, attuale esterno del Paris Saint-Germain, durante la conferenza stampa che anticipava il match calcistico Paris Saint-Germain e Real Madrid valido per gli ottavi di finale di Champions League.

Alla specifica richiesta su come i giocatori del PSG avessero accolto la notizia della prematura scomparsa del capitano della Fiorentina, Alves ha risposto:

“Non sono logorato dal dolore perché non lo conoscevo personalmente e non eravamo amici. Però tutto il PSG manda un caloroso abbraccio alla sua famiglia che purtroppo ha subito questa perdita. Ho un mio modo di vedere la vita. Penso che ognuno di noi ha una missione nella vita. E quando quella missione è completa passiamo ad un altro mondo. Forse lui aveva fatto tutto quello che doveva fare in questo mondo caotico e ora è in un posto migliore. Chissà se si è lasciato alle spalle cose importanti… era una brava persona che merita di essere ricordata…”.

Parole inusuali e ben diverse da quelle pronunciate da altri fino a quel momento, tuttavia non sono state queste ad innescare la polemica sulla morte di Davide Astori, bensì la successiva puntualizzazione fatta da Alves.

“Però penso anche che ogni giorno milioni di bambini muoiono per diverse ragioni senza fare tanto clamore. Quelle morti sono importanti tanto quanto questa. Tutti noi siamo di passaggio in questo mondo, quando verrà il nostro momento toccherà anche a noi andare”.

Parole che, certo, avrebbero avuto un loro senso se pronunciate in tempi e con modi diversi, ma che diventato dei veri e propri dardi che colpiscono il cuore di chi in questo momento necessita solo di silenzio.

Perché questo è proprio uno di quei momenti in cui il silenzio può diventare davvero prezioso, una situazione in cui ogni parola diventa superflua, eccessiva se non addirittura fastidiosa.

La morte non può subire paragoni, la sofferenza ed il dolore non possono essere classificati, questa non è una gara o una competizione, è un momento che merita rispetto, sempre e comunque.

 

Polemica sulla morte di Davide Astori: Balotelli contro Alves.

 

Le affermazioni di Dani Alves non sono passate di certo inosservate, la sua polemica sulla morte di Davide Astori ha colpito tutti coloro che hanno conosciuto il capitano viola e che ancora piangono la sua prematura scomparsa.

Tra questi vi è Mario Balotelli, suo compagno di squadra nella Nazionale italiana, che, nel corso di una diretta instagram realizzata insieme all’amico Damiano Er Faina, ha voluto zittire il giocatore del PSG:

“Non ha detto una ca….a, ma poteva risparmiarselo. Doveva fare le condoglianze e basta. I commenti non possono essere quelli di fronte alla morte. Ha detto cose che non c’entrano niente. Astori, tra l’altro, era un bravo ragazzo, educato, lo dico perché c’ho giocato in Nazionale […] Questa è una cosa che è successa nonostante i controlli che noi calciatori facciamo una volta al mese, fa paura pensarci perché era a letto che non aveva niente, è troppo facile andare in cielo”.

 

 

È vero, è troppo facile andare in cielo….

 

 
 

Fonte: Gazzetta Il Giornale



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