Network
Deabyday Cure naturali Eticamente Crescita personale Sapere.it

 

Seguici:

Andy Leach si suicida a 12 anni: era vittima di bullismo

di Maria Corbisiero

19 Marzo 2018

Andy Leach – il cui nome all’anagrafe era Andrew Michael Leach – viene descritto da sua madre Cheryl Hudson come un bambino solare, divertente, dolce, sarcastico e compassionevole.

Insomma Andy Leach era un ragazzo che tutti avrebbero amato e che chiunque avrebbe voluto come amico, nonostante ciò è divenuto purtroppo vittima di coloro che non sono in grado di accettare realtà diverse dalla propria, persone che si sentono superiori e forti ma solo se agiscono in gruppo, ragazzi che tutti noi abbiamo imparato a conoscere con il nome di bulli.

 

E proprio a causa di questi ultimi, ma soprattutto delle profonde ferite psicologiche che i bulli gli avevano inferto, Andy Leach ha deciso di togliersi la vita a soli 12 anni.

 

Andy Leach si suicida a 12 anni: era vittima di bullismo.

 
andy leach bullismo
 

Il giovane Andy Leach è purtroppo l’ennesima vittima di un fenomeno sempre più dilagante nelle scuole, il bullismo, o attraverso la rete, cyberbullismo.

 

Secondo i dati ISTAT raccolti nel 2014, in Italia poco più del 50% dei ragazzi e delle ragazze di età compresa tra gli 11 e i 17 anni è stata vittima di “qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento” nell’arco di 12 mesi; il 19,8% si è invece rivelata essere una vittima assidua dei bulli, subendo azioni violente più volte al mese, il 9,1% invece ne è vittima con cadenza settimanale.

Non meno confortanti i dati registrati negli USA, secondo una ricerca effettuata dal National Center for Educational Statistics nel 2016, il 20,8% dei ragazzi, 1 su 5, ha dichiarato di essere vittima del bullismo.

 

Dopo aver ricevuto delle minacce ben precise da parte di ragazzi che affermavano di volerlo picchiare, lo scorso 6 Marzo Andy Leach è tornato nella sua casa di Southaven, città della contea di DeSoto, Mississippi (USA), e si è impiccato nel garage.

“Il fratello quindicenne l’ha trovato – racconta la madre, Cheryl Hudson – Ha lasciato un biglietto. In effetti, ne ha lasciati diversi. Ha lasciato un biglietto ed ha disegnato una foto di come si aspettava di essere trovato, ed è così che è stato trovato”.

In data 10 Marzo, il giorno dopo i funerali di Andy Leach, la madre ha pubblicato alcune foto scattate proprio durante la cerimonia, tra queste una in particolare, quella che ritrae il ragazzo nella bara, è divenuta il simbolo della loro lotta al bullismo.

 

 

“Faremo in modo che la voce di Andy sia ascoltata e che la sua morte non sia stata vana”.

 

Queste le parole della mamma di Andy Leach che ha autorizzato i quotidiani a riprodurre l’immagine di suo figlio, sperando così di poter salvare altri bambini che, come lui, ogni giorno lottano contro i bulli.

 

Andy Leach vittima di bullismo per il suo orientamento sessuale.

 

Come ha raccontato Matt Leach, padre di Andy, ad un quotidiano locale, il 12enne stava affrontando una dura lotta interiore per comprendere il suo orientamento sessuale. Aveva da poco affermato di poter essere bisessuale e questo non ha fatto altro che incrementare gli atti di bullismo contro di lui.

“I bambini a scuola lo chiamavano con nomi orribili. In quel momento ha smesso di parlare con la gente […] I bambini gli dicevano: “Ti metteremo le mani addosso, non riuscirai a uscire da questo bagno”. Cose di questa natura”.

 

andy leach bullismo
 

Matt e Cheryl hanno trasformato i loro dolore in una vera e propria missione, quella di sensibilizzare i genitori sul bullismo ed evitare che ciò accada ad un altro bambino.

“Se pensi che ci sia una qualche possibilità che tuo figlio soffra di depressione, che i suoi voti a scuola stanno cambiando drasticamente o che le sue abitudini alimentari o abitudini del sonno siano cambiate – avverte Matt – non esitare a farti gli affari suoi. Parla con lui”.

È molto importante per i genitori riuscire a creare con i propri figli un clima di fiducia, parlare con loro di entrambi i fenomeni, bullismo e cyberbullismo, ed incoraggiarli a denunciare atti di questo genere, un’azione preventiva che può aiutare i ragazzi a reagire prima che sia troppo tardi.

 

Buon viaggio Andy.

 

 
 
 

Fonte: Metro Wreg Facebook Istat Pacer



Iscriviti alla newsletter
Riceverai preziosi consigli e informazioni sugli ultimi contenuti, iscriviti alla nostra newsletter.

Seguici