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Varicella sintomi e evoluzione nei bambini

di Carla Gozzer

20 Marzo 2018

La varicella è una malattia esantematica molto frequente nei bambini. Conoscere le sue caratteristiche, i sintomi e l’evoluzione di questa malattia è un utile strumento per le mamme che possono affrontarla con una maggiore serenità e consapevolezza.

 

Varicella sintomi e evoluzione: chi è responsabile?

 
Varicella sintomi e evoluzione: cosa devono sapere le mamme
 

Il responsabile dell’evoluzione e dei sintomi della varicella è un virus che si chiama Varicella-Zoster Virus e appartiene alla famiglia degli herpes virus. Si trasmette in minima parte per contatto con le crosticine e le bolle, ma la fonte principale di contagio sono le goccioline di aerosol respiratorio, cioè quelle microscopiche goccioline di vapore acqueo che vengono espirate con il respiro.

 

Questa malattia risulta quindi contagiosissima, perché basta stare vicino ad una persona infetta che però non ha ancora sviluppato i sintomi. Non a caso l’esperienza stessa ci ha mostrato come in luoghi chiusi e affollati come le aule delle scuole, basta un unico iniziale caso per dare inizio a una piccola epidemia.

 

Il primo contatto con il virus provoca i caratteristici sintomi della varicella . Dopo la guarigione, il virus rimane nascosto e inattivo nei neuroni: a volte in caso di stress o di condizioni debilitanti o con l’avanzare dell’età può riattivarsi e dare luogo a una manifestazione chiamata herpes Zoster o più comunemente Fuoco di Sant’Antonio.

 

Varicella sintomi e evoluzione dopo il contagio.

 

Dal momento del contagio il virus rimane in corpo senza dare segni apparenti per 10-15 giorni.

I primi sintomi negli adolescenti e negli adulti sono molto poco specifici:

 

  • nausea,
  • perdita di appetito,
  • dolori muscolari,
  • mal di gola;
  • mal di testa.

 

Nei bambini invece possono addirittura non esserci sintomi che preannunciano lo sviluppo della varicella: improvvisamente compaiono sul corpo delle piccole macchioline rosse che nel giro di 10-12 ore si trasformano in vescicole dal diametro di 2-4 mm. Queste hanno una forma caratteristica della varicella che ricorda “una goccia di rugiada su un petalo di rosa” (cit. testo Microbiologia, seconda edizione del 2009). Successivamente sulla bolla si forma una crosta.

Le macchioline rosse che diventano vescichette e poi croste non compaiono tutte insieme, ma si presentano ad ondate anche nei 3-5 giorni successivi. Questa comparsa in diversi tempi delle vescicole e la presenza quindi contemporanea di macchioline, vesciche e croste dà alla pelle un aspetto caratteristico di questa malattia che ricorda un cielo stellato.

 


 

Questo sfogo interessa particolarmente il petto, l’addome e la schiena, mentre gli arti sono relativamente meno colpiti. Considerando la varicella sintomi e evoluzione, una caratteristica propria di questa malattia è la possibile comparsa delle vescicole anche sul cuoio capelluto, cioè possono comparire bolle e croste anche tra i capelli. Le vescicole possono anche presentarsi sulle mucose dei genitali, della bocca e della gola.

 

Varicella sintomi e evoluzione: cosa devono sapere le mamme

Varicella sintomi e evoluzione: vescicole sul cuoio capelluto


 

La comparsa dell’esantema è accompagnata dalla febbre.

 

Si è contagiosi da due giorni prima della comparsa di febbre ed eritema fino a quando anche l’ultima vescicola non ha fatto la crosta. Dopodichè si è protetti da una nuova infezione per tutta la vita: sono rarissimi i casi in cui la varicella si ripresenta una seconda volta.

 

Varicella sintomi e evoluzione: perché l’obbligo della vaccinazione.

 

La varicella viene considerata una malattia strettamente legata all’età pediatrica. Ma non è così: è più frequente nei bambini perché non sono stati a contatto con il virus e non sono protetti. Al contrario si registra che più del 90% degli adulti nei paesi industrializzati (dato riportato sul testo Microbiologia, seconda edizione del 2009) è immune grazie a un’infezione pregressa nell’infanzia. Chi non ha avuto la varicella da bambino e non è vaccinato potrebbe essere contagiato anche da adulto!

 

In realtà i sintomi e l’evoluzione della varicella sono molto più gravi negli adulti e negli adolescenti e risultano pericolosi per chi ha un sistema immunitario compromesso, come le donne in gravidanza o i neonati. Le complicazioni dell’infezione possono coinvolgere i polmoni, il fegato e il sistema nervoso centrale con esiti che possono essere anche fatali.

Inoltre è una malattia estremamente facile da trasmettere.

 

Il vaccino per la varicella è stato inserito tra quelli obbligatori proprio per la protezione di queste persone e per garantire la famosa immunità di gregge. Più persone sono immunizzate, meno probabilità ci sono di venire in contatto con questo virus per chi è a rischio oppure non si può sottoporre a vaccinazione.

 

Varicella sintomi e evoluzione: la terapia.

 

In genere la varicella nei bambini si risolve da sola senza complicazioni. Si possono assumere dei farmaci di supporto alla guarigione, come gli antipiretici per la febbre e gli antistaminici per lenire il prurito. A volte sono necessari degli antibiotici se ci sono complicanze batteriche, ma sempre sotto consiglio del pediatra.

Esiste un farmaco antivirale che limita i sintomi e l’evoluzione della varicella, ma deve essere utilizzato nelle prime 24-48 ore dalla comparsa dell’esantema e deve essere il medico a prescriverlo: infatti viene usato principalmente nei casi in cui vi è il rischio che insorgano complicazioni, come bambini dal sistema immunitario compromesso o i neonati.

 
 
Fonte: OBG ISS



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