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Ceira McGrath: babysitter confessa l’omicidio

di Maria Corbisiero

18 Aprile 2018

I genitori della piccola Ceira McGrath hanno finalmente avuto le risposte che tanto hanno cercato per tre lunghi anni. A provocare la morte della loro bambina di soli 18 mesi fu la sua babysitter che lunedì 16 Aprile, primo giorno del processo, ha deciso di confessare.

 

Ceira McGrath: babysitter confessa l’omicidio.

 
Ceira McGrath: babysitter confessa l'omicidio

Era il 12 novembre del 2015 quando Ryan McGrath e Tanya Gladwell, residenti a Calgary, città canadese situata nella provincia dell’Alberta, affidarono i loro due gemelli di 18 mesi, Colby e Ceira McGrath, a Elmarie Simons, una donna di 59 anni che gestiva l’asilo nido casalingo abusivo “Elmy’s Daycare”.

Tale soluzione, che fu altamente raccomandata ai McGrath, fu per loro “obbligata” in quanto, dopo aver cercato a lungo un posto per i propri bambini in una delle strutture autorizzate, era stati messi in lista di attesa.

 

La piccola Ceira McGrath fu ritrovata senza vita quello stesso pomeriggio.

 

Interrogata dagli agenti, la Simons all’epoca raccontò che la bambina si era mostrata alquanto capricciosa quel giorno e aveva rifiutato di fare il pisolino nel box. A seguito di tale rifiuto, la babysitter decise di far riposare Ceira in un seggiolino auto, pratica altamente sconsigliata dagli esperti.

 
Far dormire il neonato nel seggiolino dell’auto può essere pericoloso
 

Dopo 9 mesi di indagini, la polizia accusò la Simons di negligenza criminale, in altre parole sarebbe stata proprio lei a mettere in pericolo di vita la piccola Ceira McGrath.

“Riteniamo che la bambina si sia sentita male dopo esser stata lasciata in un seggiolino per un periodo di tempo prolungato – aveva dichiarato il Sergente Doug Andrus – Il seggiolino non era nell’auto ma in casa”.

Al fine di appurare tale ipotesi, la polizia di Calgary richiese la consulenza di un esperto di biomeccanica incaricandolo di esaminare una possibile relazione tra l’uso del seggiolino auto al quale era stata legata la bambina e il malore che ne ha determinato il decesso.

Dopo anni di bugie, la babysitter ha finalmente deciso di confessare rivelando lo scorso lunedì 16 Aprile, data che segnava l’inizio del processo contro di lei, quanto accaduto quel tragico giorno.

 

Il 12 novembre del 2015 Elmarie Simons ha legato la piccola Ceira McGrath in un seggiolino auto e l’ha rinchiusa per 5 ore dentro un armadio.

 
Ceira McGrath: babysitter confessa l'omicidio
 

La 59enne aveva infatti deciso quel giorno di uscire a fare compere ma il rifiuto della bambina di dormire stava per rovinare i suoi piani. Fu così che decise di posizionare la piccola in un seggiolino auto troppo piccolo per lei.

Senza perdere altro tempo, la donna legò solo le cinture sul torace, lasciando libere quelle inguinali. Una decisione che si rivelò poi fatale.

 

In quelle 5 ore di buio ed isolamento, durante le quali la babysitter uscì recandosi in diversi negozi, Ceira McGrath scivolò lentamente giù dal seggiolino rimanendo però incastrata nelle cinghie superiori che la soffocarono.

“È assolutamente orribile, è disgustoso – ha dichiarato il signor McGrath alla fine dell’udienza – Non so chi potrebbe fare una cosa simile, in particolare una persona di cui ci fidavamo”.

Non è ancora chiaro dove fosse e cosa stesse facendo il piccolo Colby quel tragico giorno, l’unica consolazione dei suoi genitori è stata apprendere che il figlio non abbia assistito alla morte della sorella gemella.

“Pensavo che a un certo punto Colby ne fosse stato testimone – ha dichiarato l’uomo – quindi se c’è un lato positivo è che non era lì. Ho ancora domande su dove nostro figlio sia stato in quelle 5 ore”.

Domande che, si spera, trovino presto una risposta.

 

 
 

Fonte: CalgaryCtvnewsTheStar

 

 



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