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Gilad Shalit torna da sua madre, sergente israeliano liberato da Hamas

di Mamma Giò

20 Ottobre 2011

il sergente israeliano liberato da Hamas Gilad Shalit, il sergente israeliano catturato dalla milizia di Hamas,un’organizzazione palestinese terrorista islamica, il 25 giugno del 2006, all’età di 19 anni, a Kerem Shalom, un paese israeliano al confine con Gaza, ritorna finalmente in libertà dopo 1941 giorni di prigionia.

Gilad Shalit torna da sua madre, sergente israeliano liberato da Hamas Durante questo lungo periodo trascorso in prigione, al ragazzo non è mai stato permesso di ricevere visite, nemmeno dalla Croce Rossa.

Solo ieri, a seguito di un accordo tra il governo israeliano e Hamas e grazie alla mediazione dell’Egitto, Gilad Shalit viene liberato, dietro negoziazione della liberazione di un migliaio di politici palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane.

Con lo sguardo fragile, il volto scarnito ed un sorriso indebolito dalla stanchezza, Gilad è stato accolto dal suo villaggio di Mitzpe Hila, con una grande festa, applausi, canti e tulipani bianchi in suo onore.

«Non ho visto gente per tanto tempo» sono state le parole del militare durante la  sergente israeliano liberato da Hamassua prima intervista per la televisione egiziana. Suo padre, Noam, ha confermato che il ragazzo sta bene ma che soffre delle conseguenze psicologiche che lo stare troppo a lungo al buio gli hanno provocato, nonché di qualche ferita, tra cui quelle che suo figlio ha dovuto sopportare durante la cattura. Trasportato da un elicottero fino ad un campo nelle vicinanze del suo paese, è stato successivamente seguito da un convoglio militare, fino al suo villaggio, dove una gran folla, ammassata davanti casa sua lo attendeva, ed il suo ingresso nel villaggio, è stato accompagnato da un incessante sventolio di bandierine israeliane. Era Iniziata all’alba la lunghissima giornata del soldato quando è stato consegnato alle autorità egiziane. Solo la voce per dire un fiacco “sto bene”, poi un rapido check up che lo ha trovato in buona salute e subito il trasferimento in Israele.

«Benvenuto di nuovo in Israele, è così bello averti qui» ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu all’arrivo del soldato nella base dell’Aeronautica israeliana di Tel Nof.

Nel frattempo, liberi i primi 477 prigionieri palestinesi e ne prossimi giorni avverrà anche la liberazione dei restanti 550, molti dei quali coinvolti in attacchi terroristici mortali.

Fortunato nella sua sfortuna, se così si può dire, visto che è non era mai successo fino ad ora che un prigioniero israeliano ritornasse a casa vivo.



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