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Bambina impiccata a scuola: mamma denuncia i bulli

di Maria Corbisiero

04 Settembre 2018

“Quello che è successo quel giorno avrebbe potuto facilmente avere un finale molto diverso e avremmo raccontato una storia ancora più triste”.

Questa è l’amara conclusione di una delle interviste che Belinda Yoon, mamma della bambina impiccata a scuola, ha rilasciato ai giornali locali.

A soli 10 anni Amber, una bambina già provata dai problemi fisici avuti sin dalla nascita, si è ritrovata appesa al ramo di un albero con un cappio al collo, costretta da alcuni coetanei che hanno così rischiato di ucciderla.

 

Bambina impiccata a scuola: mamma denuncia i bulli.

Bambina impiccata a scuola: mamma denuncia i bulli

Residente a Riverton, sobborgo della città australiana Perth, capitale dello stato dell’Australia Occidentale (WA), la signora Yoon aveva iscritto entrambi i suoi figli – Amber di 10 e Hunter di 9 anni – alla Queen of Apostles Primary School, scuola cattolica privata della città.

E proprio qui, durante la pausa pranzo di venerdì 31 agosto, ha inizio lo sconcertante racconto della bambina impiccata a scuola.

 

Quel giorno 3 studenti che stazionavano accanto ad un albero hanno attirato Amber in una vera e propria trappola che, date le sue pregresse precarie condizioni di salute, sarebbe potuta esserle fatale.

Uno degli scolari infatti aveva realizzato un cappio utilizzando una comune corda che solitamente gli alunni usano per saltare, aveva poi fatto in modo che la stessa potesse pendere da un ramo ottenendo così quella che sembrava essere una finta forca.

Una volta raggiunti dalla bambina, i 3 studenti hanno infilato a turno la propria testa nel cappio, invitando poi Amber a fare altrettanto.

 

Secondo il racconto che la signora Yoon ha fornito alla stampa, la figlia si è ribellata a tale richiesta ma, essendo molto più piccola e debole dei suoi coetanei, è stata sopraffatta e costretta a cedere.

Tutto è accaduto in un attimo: i ragazzi hanno avvolto la corda attorno al collo della bambina impiccata a scuola e, tirando l’altra estremità, l’hanno sollevata fino a farle toccare il terreno solo con le punte dei piedi.

“Ero molto spaventata – ha raccontato Amber – Pensavo di morire. E avevo paura di finire nei guai”.

Seppur atterrita, la 10enne ha avuto la prontezza di forzare il cappio ed è riuscita a posizionare le sue mani sotto la corda prima che questa venisse stretta. Così facendo ha protetto la sua gola, già debilitata dall’operazione chirurgica che subì poco dopo la sua nascita.

 

Il tempestivo intervento di un membro del personale ha permesso di mettere in salvo la bambina impiccata a scuola.

Questi infatti, notando lo strano movimento attorno all’albero, ha raggiunto gli studenti e, dopo aver liberato la giovane, ha minacciato tutti di prendere dei seri provvedimenti.

“L’insegnante mi ha accusata, sembrava davvero severa – ha raccontato la bambina – Teneva la corda per saltare in mano e ha detto: ‘Capisci che diremo tutto a tua madre e tuo padre’”.

Ma nessuno seppe nulla, almeno fino al termine delle lezioni.

Belinda infatti racconta di non esser mai stata contattata dalla scuola, né che sua figlia, che aveva degli evidenti segni sul collo, sia stata sottoposta alle cure di un medico. L’unica azione intrapresa fu l’imposizione della preside che assegnò ai 4 alunni, Amber e i suoi 3 coetanei, il compito di scrivere delle dichiarazioni su quanto accaduto.

Bambina impiccata a scuola: mamma denuncia i bulli

Bambina impiccata a scuola: Amber mostra i segni della corda

 

La signora Yoon venne a conoscenza dei fatti solo attraverso il racconto della sua bambina che scoppiò in lacrime non appena fece ritorno a casa.

“Dire che sono arrabbiata sarebbe un eufemismo – ha raccontato la donna – Abbiamo avuto un sacco di problemi medici e siamo sempre stati in grado di affrontarli passo dopo passo. Ma questo è diverso, è un po’ come passare dalla tristezza alla rabbia fino al dolore. Pensare che qualcuno cerchi di far del male al tuo bambino in un modo così crudele va oltre ogni pena che ti spezza il cuore. La guardo e non posso credere che sia stata vittima di una tale violenza”.

A rendere ancor più tragica ed angosciante la storia della bambina impiccata a scuola è il suo passato medico.

 

Amber infatti è nata con delle particolari condizioni che ne hanno messo a serio rischio la vita. Il suo esofago infatti era scollegato dallo stomaco, mentre il buco che si era formato nel suo cuore le ha provocato un arresto cardiaco.

Bambina impiccata a scuola: mamma denuncia i bulli

Inoltre è quasi completamente sorda, Amber infatti riesce a percepire suoni e rumori solo grazie ad un impianto cocleare, ossia un orecchio artificiale elettronico che permette di ripristinare la percezione uditiva nei soggetti con sordità profonda.

La 10enne ha praticamente trascorso la maggior parte della sua vita entrando ed uscendo dal Princess Margaret Hospital, combattendo le sue grandi battaglie come una vera guerriera.

“Il fatto che Amber sia anche in grado di camminare è già un grande miracolo – spiega la signora Yoon – e quindi avere dei figli così brutti (riferendosi ai bulli – ndr) e con una tale mancanza di empatia… Non capisco dove abbiamo fallino noi come società, perché questo sta iniziando ad andare oltre il semplice bullismo del cortile della scuola. Ora viviamo in una società pericolosa e i bambini si suicidano”.

13enne vittima di bullismo si toglie la vita: l’appello dei genitori

Ai giornali che hanno reso nota la storia della bambina impiccata a scuola, Belinda ha raccontato i precedenti problemi di integrazione di Amber.

Bambina impiccata a scuola: mamma denuncia i bulli

La bambina infatti, che agli occhi dei suoi compagni appariva come “diversa”, trascorreva il suo tempo da sola, ignorata dai coetanei che preferivano tenerla a distanza. Un situazione di isolamento che la famiglia aveva già denunciato al personale scolastico che, a sua volta, aveva assicurato che avrebbe indagato.

Tuttavia, dopo quest’ultimo gravissimo episodio, gli Yoon hanno deciso di cambiare scuola ai propri figli e di denunciare l’accaduto alla polizia locale che ha avviato un’indagine.

 

Nel contempo la famiglia sta lavorando con la Catholic Education WA (CEWA, ossia la Commissione per l’educazione cattolica) che sta trattando la situazione con il dovuto riguardo, cercando di proteggere la privacy di tutti i minori coinvolti nella vicenda.

“Il benessere e la sicurezza di tutti gli studenti rimangono la massima priorità per il CEWA – spiega un loro portavoce – e continueremo a lavorare con le famiglie dei singoli studenti coinvolti, con la polizia di WA e con le autorità competenti per garantire che le loro preoccupazioni siano prese in considerazione e affrontate in modo completo”.

Di contro, la signora Yoon chiede che vengano imposte delle regole comportamentali generali e pene più rigide e severe nei confronti di chi commette atti di bullismo:

“I nostri figli sono feriti e ci devono essere conseguenze per questi bulli che agiscono da veri deterrenti […] Non sto dicendo di rintrodurre il bastone, ma sto dicendo che possiamo essere un po’ più fermi e saldi per impedire che ciò accada di nuovo”.

Perché atti del genere non possono restare impuniti o, peggio ancora, essere ignorati.

Come spiegare il bullismo ai bambini.

Fonte notizia e foto: PerthNow9News



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