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Detenuta ha gettato i suoi figli nella tromba delle scale, come sta il bimbo sopravvissuto

di Federica Federico

20 Settembre 2018

A Rebibbia, nel reparto femminile, più precisante presso il reparto nido del carcere, martedì scorso si è consumato un dramma atroce e unico nella sua crudeltà: una detenuta ha gettato i suoi figli nella tromba delle scale, la neonata di pochi mesi è morta sul colpo, l’atro bimbo, di poco più di due anni è sopravvissuto, ma le sue condizioni sono da subito apparse gravissime.

 

Ad onor del vero va detto che la stampa, in prima battuta, non è stata univoca sull’età del neonato e sul sesso del piccolo, alcune annunciavano la tragica morte di una bimba (come di fatto è), altre parlano al maschile; taluni hanno scritto che il bebè aveva 6 mesi, altri che ne aveva 4. Ed anche la dinamica non è chiarissima, quantomeno rispetto ad n dettaglio: il passeggino su cui sarebbe stato il bambino più grande.

 

Se qualche fonte ha scritto che il bimbo sedeva sul suo passeggino ed è stato scaraventato per le scale, qualcun altro ha sostenuto che la mamma teneva la piccola tra le braccia e il bimbo per mano e, uno dopo l’altro, li avrebbe fatti precipitare entrambi nella tromba delle scale.

 

Sta di fatto che questi dettagli nulla tolgono alla verità della notizia né incidono sulla sua gravità.

Detenuta ha gettato i suoi figli nella tromba delle scale, carcere

Per quale motivo la detenuta ha gettato i suoi figli nella tromba delle scale?

 

Subito si è fatta strada l’ipotesi di un disturbo psicologico, di una intima sofferenza di questa mamma.

I miei bambini adesso sono liberi”, così, Lei stessa, avrebbe giustificato il suo gesto dinnanzi all’avvocato.

 

Ma va detto che la Garante per i detenuti di Roma Capitale ha escluso che la detenuta abbia manifestato sintomi di disagio emotivo: “Non mi riesco a spiegare il perché di questa tragedia: Alice – questo il nome della mamma Killer – in questa ventina di giorni di carcere non aveva mai manifestato segni evidenti di squilibrio psichico. Mai.

 

Intanto le indagini proseguono. La detenuta ha gettato i suoi figli nella tromba delle scale durante la pausa mensa, cioè quando avrebbe dovuto nutrire e allattare i suoi bambini, è necessario appurare se sussistano delle responsabilità in merito all’accaduto.

 

Come funziona la sezione nido del carcere femminile di Rebibbia?

 

Ad onor del vero, va detto che il nido carcerario di Rebibbia è considerato un’eccellenza italiana. Attualmente 11 sono le mamme detenute che lo abitano, vi convivono con 17 figli.

 

Legalmente le mamme che devono scontare una pena detentiva al di sotto dei 4 anni e hanno figli entro il 3°anno di vita vivono nella sezione nido del penitenziario, questo consente loro di pagare il debito con la giustizia senza separarsi dai bambini.

 

A Rebibbia la sveglia suona alle 7:00 del mattino, ogni detenuta si occupa dei suoi bambini, c’è chi allatta e chi fa fare colazione ai figli. Dopo queste comuni attività di accudimento, le mamme detenute escono dalla sezione e vanno a lavorare all’interno della struttura penitenziaria, a seconda del progetto in cui sono inserite e che seguono; talune studiano.

 

Alle 12:00 le mamme ritornano al nido per l’ora della pappa. Nel pomeriggio le mamme e i bimbi possono anche fruire del cortile del penitenziario, attrezzato di recente con giochi per bambini.

 

Le attività delle detenute si svolgono sotto sorveglianza e quando le mamme non sono presenti i bambini restano affidati a personale specializzato, ci sono anche medici e psicologi.

 

Come ha fatto la mamma detenuta a uccidere i suoi figli?

 

Alice si è collocata alla fine della fila che dal nido conduceva alla mensa, eludendo la sorveglianza è salita sulla rampa per arrivare al refettorio e ha lanciato i bambini nel vuoto, un volo di 3 metri.

 

La detenuta ha gettato i suoi figli nella tromba delle scale, poi ha detto al suo avvocato:”I miei bambini adesso sono liberi”

 

Questa donna, nata in Germania ma cittadina georgiana, è stata arrestata in fragranza di reato: Lei e il suo compagno nigeriano sono stati fermati e trovati in possesso di 15 chili di marijuana.

 

La donna si è sempre dichiarata innocente, secondo la sua versione aveva solo accettato un passaggio alla stazione Tiburtina, dove doveva prendere il treno per tornare a Monaco di Baviera e non sapeva nulla della droga.

 

Come sta il bambino sopravvissuto?

 

Il maggiore dei figli di Alice è sopravvissuto al volo dalle scale, tuttavia le sue condizioni sono critiche.

Immediatamente soccorso, è ora ricoverato nel reparto di rianimazione del Bambin Gesù di Roma.

Purtroppo i medici sono pronti ad “avviare la procedura di accertamento di morte cerebrale, le gravi ripercussioni della caduta non hanno lasciato scampo a questo bambino dichiarato in “coma areflessico con elettroencefalogramma isoelettrico“.

 


Fonte immagine it.123rf.com con licenza d’uso, ID Immagine : 50948312



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