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Ucciso il killer di Strasburgo

di Redazione VitaDaMamma

14 Dicembre 2018

La Prefettura di Strasburgo annuncia il bilancio ufficiale della strage ai mercatini di Natale proprio mentre la caccia all’uomo ha fine: braccato e ucciso il killer di Strasburgo, ieri sera l’uomo è caduto sotto il fuoco della polizia, si nascondeva poco lontano dal luogo in cui aveva fatto perdere le sue tracce.

 

Ventiquattro ore prima del blitz che ha stanato Cherif Chekatt, la polizia aveva diramato un avviso di ricerca, a quanto pare proprio una cittadina avrebbe segnalato l’avvistamento del terrorista portando l’attenzione delle forze dell’ordine di nuovo su rue Lazaret.

Ucciso il killer di Strasburgo

E’ stato ucciso il killer di Strasburgo, la sua fuga è finita a rue Lazaret.

 

ll terrorista non si era allontanato dal luogo in cui si era fatto accompagnare dal tassista sequestrato subito dopo la strage, praticamente era rimasto nel suo quartiere, una zona che conosceva e dove non è escluso che abbia avuto appoggi e sostegno.

 

Secondo le fonti stampa quando il terrorista ha capito di essere braccato ha fatto fuoco per primo contro un’auto della polizia innescando così quella sparatoria che ha portato alla sua morte.

 

L’allerta è ancora alto perché, come sempre avviene dopo un attentato terroristico, si indagano le relazioni del colpevole, anche sul territorio e si ispezionano i luoghi da lui praticati.

 

Cherif Chekatt apparteneva a quel territorio dove ha seminato sangue: era un magrebino naturalizzato, infatti è nato a Strasburgo il 24 febbraio del 1989 e aveva, appunto, origini maghrebine. Già era stato schedato per la sua radicalizzazione islamista.E a renderlo ancora più “pericoloso” c’era un passato da delinquente comune con reati a carico tra i più vari: furti e aggressioni e diverse condanne alle spalle. Era stato anche in carcere.

 

Le modalità dell’attentato a Straburgo sono state inusuali: il killer avrebbe preso la mira e sparato, il giornalista italiano e anche un papà che teneva suo figlio per mano sono stati colpiti alla testa e da distanza ravvicinata.

 

Il racconto del modus operandi del killer è agghiacciante, lo hanno fatto le colleghe di Antonio, il giovanisso italiano ora in coma farmacologico.

 

Intanto il motivo per cui avrebbe imbracciato l’arma e sparato si palesa nella rivendicazione dell’Isis rivendica: “Chekatt era nostro soldato“, così è stato fatto sapere alla stampa internazionale dall’organo di propaganda dell’Isis.

 


Fonte immagine social TgCom24



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