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Che fine hanno fatto le gemelline gettate nel Tevere – stop ricerche

di Federica Federico

19 Febbraio 2019

Era quasi Natale quando Pina Orlando si è gettata nel Tevere con le sue gemelline. La donna era reduce da una lunga battaglia per la sopravvivenza delle figlie, nate premature nello scorso agosto e rimaste a lungo ricoverate presso il Policlinico Gemelli. Pina e il marito erano di Isernia, si trovavano a Roma, presso casa di un parente, per rimanere vicini all’ospedale nel difficile periodo delle cure in TIN delle piccole. L’ultima gemellina era stata dimessa dal Policlinico solo il lunedì precedente alla tragedia.

 

Pina, mamma Pina, era preoccupata per la salute delle sue bambine, la nascita fortemente prematura e la gestazione plurigemellare non le aveva lasciate senza alcuni problemi di salute. Per di più la gestazione era stata, appunto, plurigemellare, quelle figlie perdute non erano venute al mondo da sole: le gemelle di Pina erano tre, una era morta dopo la nascita.

 

Così, sopraffatta dal dolore, all’alba di un’altra giornata da mamma guerriera, Pina Orlando ha preso le sue bambine in braccio ed è uscita per raggiungere quel punto di Roma, il ponte Testaccio, da cui ha dato le sue creature e se stessa in pasto al Tevere.

 

Che fine hanno fatto le gemelline gettate nel Tevere dalla loro mamma suicida?

 

La ricostruzione degli inquirenti non fonda su una prova testimoniale certa, infatti, Pina è stata vista gettare qualcosa nel Tevere, presumibilmente le sue bambine, e certamente è stata vista gettarsi a sua volta.

 

Le autorità ritengono che quello di Pina sia stato un omicidio – suicidio animato dal dolore, dalla paura per la salute delle figlie, dal lutto per la gemella perduta e non è escluso che la donna possa avere persino pianificato il gesto:

 

Pina è morta gettando nel Tevere prima i due corpicini avvolti in una coperta bianca e poi se stessa, tutto il suo cuore, tutto l’amore investito nel tentativo di avere un figlio e in quella gravidanza.

che fine hanno fatto le gemelline gettate nel tevere Pina Orlando

Mentre il corpo della mamma è stato rinvenuto a poche ore di distanza, a tutt’oggi l’opinione pubblica si chiede “che fine hanno fatto le gemelline gettate nel Tevere?”

La notizia ufficiale dell’interruzione delle ricerche è arrivata ieri, dopo 40 giorni di perlustrazioni del letto del fiume.

 

Il fiume, da ponte Testaccio a Focene, è stato scandagliato più volte, due volte con un accurato strumento elettronico: un ecoscandaglio digitale di ultima generazione. Il ricorso all’ecoscandaglio, in modo particolare, voleva ovviare i problemi determinati dal fango, abbondante sul fondale del Tevere, e capace di limitare fortemente lo spettro visivo dei sommozzatori.

 

Le immagini catturate dallo strumento elettronico sono state rielaborate a computer, purtroppo senza nessun risultato ai fini del rinvenimento dei cadaveri.

Che fine hanno fatto le gemellino gettate nel Tevere

Che fine hanno fatto le gemelline gettate nel Tevere – le ricerche con l’ecoscandaglio e lo stop alla perlustrazione del letto del fiume

 

L’operazione di ripresa del fondale e la successiva rielaborazione delle immagini si è rivelata molto complicata: in fase di perlustrazione, la telecamera ad alta risoluzione deve essere manovrata lentamente; ai fini di una mappatura certa del fondale, l’intero campo di ricerca è stato scandagliato due volte; i fotogrammi sono stati poi rielaborati al computer, e si trattava di circa venti chilometri di suolo subacqueo da ponte Marconi allo sbocco al mare. Dei corpicini delle bimbe nessuna traccia. L’ipotesi più probabile è che la corrente possa aver accompagnato i cadaveri di Sara e Benedetta fino al mare.

 

Sara e Benedetta, si chiamavano così le gemelline di Pina Orlando, avevano solo cinque mesi, avevano già conosciuto la sofferenza e avevano combattuto per sopravvivere, il cuore della loro mamma, però, non è riuscito a farcela e ha ceduto al dolore.

In assenza dei corpi che comprovino l’omicidio, le bimbe restano ufficialmente disperse.



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