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Anche un solo schiaffo è violenza contro i figli

di Federica Federico

09 Agosto 2019

Anche un solo schiaffo è violenza contro i figli? Questa è una domanda ricorrente tra le mamme, peraltro, a dire che uno schiaffo una tantum non è violenza sono prevalentemente i genitori che fanno uso del ceffone per stoppare le situazioni di criticità, risolvere i capricci e mettere a tacere i bambini.

 

Una delle massime sfide dell’educazione contemporanea è farsi ubbidire dai propri figli senza violenza e senza urlare. Il concetto di ubbidienza è complesso perché il figlio, soprattutto in alcune fasi della sua vita, come la pre adolescenza e l’adolescenza, confonde l’ubbidienza con la sottomissione; l’adulto non è da meno e commette lo stesso errore ogni qual volta vorrebbe parlare più per impartire comandi e imposizioni che per dialogare e indirizzare.

schiaffo bambini

Schiaffo: schiaffeggiare i bambini è giusto oppure no?
Fonte immagine 123RF. com con licenza d’uso

Lo schiaffo mette a tacere, blocca e cristalizza una criticità, impone però una condizione di silenzio impari in cui il bambina è in una posizione di netta sottomissione.

 

Farsi ubbidire dai propri figli dovrebbe significare ascolto e rispetto e dovrebbe essere il risultato ultimo di una comunicazione ampia e articolata che, almeno in linea teorica, rappresenta un percorso di conoscenza e intimità del tutto avulso da violenza.

 

Il figlio veramente ubbidiente è un bambino propenso all’ascolto che non agisce né per timore né per sottomissione, di norma non è un assimilatore meccanico delle parole e degli ordini del genitore, piuttosto è un intelligente mediatore critico portato a metabolizzare ciò che comprende. Ma nessun bambino nasce tanto maturo, astuto, positivamente critico e propenso al dialogo.

 

Il ritratto ideale del vero bimbo ubbidiente è il risultato di un lavoro educativo certosino e impegnativo che coinvolge mamme e papà chiedendo ai figli una partecipazione attiva e collaborativa.

Schiaffo

Schiaffo: schiaffeggiare i bambini è giusto oppure no?
Fonte immagine 123RF. com con licenza d’uso

Lo schiaffo è un atto interruttivo del rapporto cooperativo figlio-genitore. Ma in che misura anche un solo schiaffo incarna violenza?

 

Lo schiaffo è un atto di forza con cui l’adulto impone al bambino la sua supremazia fisica: un bambino che riceve anche solo uno schiaffo prova dolore fisico e emotivo.

 

Al male fisico si accompagna la consapevolezza, forzosamente acquisita, che il genitore sia capace di “interrompere” un problema (qualunque esso sia) provocando dolore, “limitando” l’accaduto con l’uso della forza fisica, impedendo fisicamente qualsiasi azione ulteriore.

 

Il bambino, rispetto all’adulto che lo colpisce con uno schiaffo, anche uno solo, è fisicamente inferiore.

 

Il figlio schiaffeggiato dalla mamma o dal papà non si difende picchiando a sua volta per due motivi:

 

  • intanto perché non può contare su una pari forza, la fisicità del genitore che irrompe su di lui è maggiore di quella con cui il bambino potrebbe reagire;

 

  • d’altra parte il figlio è psicologicamente dipendente da chi in quel momento lo sta ferendo e ciò fa del dolore fisico anche una mortificazione emotiva.

 

Il bambino che ripiega sotto il peso di uno schiaffo è affranto, emozionalmente arrabbiato, quanto incapace di decodificare il dolore per trasformarlo in insegnamento.

dare uno schiaffo ai figli, giusto o sbagliato

Schiaffo: schiaffeggiare i bambini è giusto oppure no?
Fonte immagine 123RF. com con licenza d’uso

Dallo schiaffo ricevuto si impara alla stessa stessa stregua che da qualsiasi altro esempio, pertanto schiaffeggiare un figlio equivale a dimostrargli che la violenza è un mezzo di risoluzione dei problemi, persino uno strumento immediato ed efficace.

 

Difficile credere che un bambino che subisce uno schiaffo (anche solo all’occorrenza) sia un bambino capace di escludere la fisicità e l’aggressività dalle sue logiche comunicative. Nello scontro con i coetanei, per esempio, l’aggressività, sia essa pure una cosiddetta aggressività di reazione, non arriva mai casualmente:

 

il bambino aggressivo è un bambino che è stato educato con la logica comunicativa della reazione fisica, cioè è facilmente un bambino che le ha prese.

 

Cosa dovrebbe fare un genitore dopo aver dato uno schiaffo a suo figlio?

 

I genitori che credono di avere educato schiaffeggiando sono anche quelli che pensano che uno schiaffo sia risolutivo: lo schiaffo, però, non risolve alcun problema perché in sé non stimola la metabolizzazione del problema che lo ha scatenato, non induce alla riflessione e alla conseguente modifica di un comportamento errato.

 

Lo schiaffo è un atto di violenza che ingenera paura e porta all’interruzione forzata di un problema.

 

Lasciando per un momento da parte il valore diseducativo dello schiaffo, dopo ogni gesto di rabbia verso un figlio, il genitore dovrebbe scusarsi.

 

Scusami se ho smesso di parlare con te, hai capito dove hai sbagliato. Ne parliamo?

 

Così come non si può giustificare la violenza del bambino, non si può neanche avallare l’ira dell’adulto.

bambino schiaffeggiato

Schiaffo: schiaffeggiare i bambini è giusto oppure no?
Fonte immagine 123RF. com con licenza d’uso

Un genitore che si giustifica non si piega nè fa del figlio un bambino non educato, semplicemente quantomeno rettifica il suo atteggiamento riconoscendo davanti al bambino che la violenza non è una soluzione ai problemi. Ovvio è che l’adulto che si giustifica non può reiterare il suo comportamento.

 

La scelta di non ricorrere alle punizioni corporali, allo schiaffo o alla sculacciata, che sia, è una scelta sistematica che sostituisce il dialogo al comando, il confronto all’imposizione. In sè può essere una scelta difficile, complicata dalla dialettica del bambino, dalle sue prese di posizione che più che oppositive sono prove di forza, sempre utili nella definizione e nella gestione dei limiti.

 

In termini di legge è giusto o sbagliato dare uno schiaffo a un figlio?

 

Non esiste una norma di legge che governi nello specifico l’uso di punizioni corporali in casa propria, cioè non esiste alcuna legge che dica se sia o meno lecito dare uno schiaffo ai propri figli.

 


Più genericamente la legge punisce le azioni violente che procurino ai minori danni fisici o psichici.

 

Il codice penale punisce chiunque abusi dei cosiddetti mezzi di correzione o di disciplina e questa norma riguarda i genitori come i tutori e gli educatori, chi procuri danni psico-fisici al minore rischia sino a 6 mesi di reclusione con pene più aspre in caso di lesioni personali o morte.



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