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Sintomi influenzali: come riconoscerli e curarli

di Federica Federico

28 Ottobre 2019

I sintomi influenzali sono comuni a tutti i virus dell’influenza, ciò che negli anni muta è l’intensità della sintomatologia e l’esposizione media alle complicanze, per esempio questa influenza 2019 – 2020, secondo le previsioni degli immunologi, sarà particolarmente severa.

 

Quali sono e come si riconoscono i sintomi influenzali

Quali sono e come si riconoscono i sintomi influenzali.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso

 

Sintomi influenzali e influenza 2019 – 2020.

 

Gli esperti raccomandano attenzione rispetto all’influenza: non vanno sottovalutati i virus influenzali. Quelli in circolazione quest’autunno e nel prossimo inverno sono stati definiti dagli esperti come “severi”, detta “severità” si potrebbe misurare non tanto in termini di contagi quanto, piuttosto, sotto l’aspetto dei sintomi e delle possibili complicazioni.

 

Si stima, infatti, che complessivamente potranno esservi meno contagi ma con sintomi influenzali più accentuati e gravi.

 

In modo particolare sono due le nuove varianti del virus influenzale che gli esperti tengono sotto controllo:

Si sono diffuse due nuove varianti dei virus H3N2 e H1N1 le quali, oltre ad avere una maggior capacità diffusiva, sono responsabili di forme influenzali che, soprattutto l’H1N1 nei bambini piccoli e l’H3N2 nei soggetti anziani e fragili, possono provocare maggiori severità e un più alto rischio di complicanze.

[…] saranno presenti anche il B/Colorado e l’A/Kansas che sono varianti già conosciute dalle precedenti stagioni“.

(Fonte dichiarazione Androkronos, parla dei sintomi influenzali e dell’influenza il dottor Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs ortopedico Galeazzi di Milano).

 

Sebbene l’elenco dei sintomi influenzali possa essere esteso (tra qualche paragrafo affronteremo un elenco dettagliato di essi), va detto che i virus influenzali si distinguono dalle sindromi da raffreddamento, cosiddette forme parainfluenzali, per la presenza della febbre associata ad almeno un sintomo sistemico e ad almeno un sintomo respiratorio.

 

Come riconoscere i sintomi influenzali

Febbre associata a un sintomo sintomo sistemico e aun sintomo respiratorio: sintomi influenzali.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso

 

Sintomi influenzali: febbre + sintomo sistemico + sintomo respiratorio. Chiariamo tutto ciò nel dettaglio:

 

la febbre scatenata dal virus influenzale insorge bruscamente ed è alta, può andare ben oltre i 38,5°C.

Per sintomo sistemico si intendono, invece, i dolori muscolari e articolari, mentre per sintomo respiratorio si intendono tosse, naso chiuso o che cola, secrezione nasale, mal di gola o mal di orecchio.

 

Più dettagliatamente, qui di seguito l’elenco dei sintomi influenzali (che, come sottolineato, non variano di anno in anno mutando solo per intensità e esposizione alle complicazioni):

  • febbre,
  • tosse,
  • mal di gola e orecchio,
  • raffreddore,
  • congestione nasale,
  • cefalea,
  • debolezza e senso generale di affaticamento,
  • dolori osseo-articolari,
  • più raramente vomito e diarrea, ovviamente solo se il virus aggredisce il tratto gastrointestinale.

 

I sintomi influenzali non si curano in pronto soccorso.

 

L’influenza deve fare il suo corso, è così che si dice per intendere il fatto che il virus influenzale (fuori da qualsivoglia complicazione) abbia bisogno di un tempo di riposo e auto-cura paziente per procedere verso la guarigione.

Comunemente l’influenza guarisce col riposo e una buona alimentazione reidratante e vitaminica, i sintomi diminuiscono sino a scomparire in un tempo di 7\10 giorni e i medicinali che possono essere assunti sono solo palliativi per fronteggiare i sintomi.

 

L’influenza NON si cura col ricorso agli antibiotici che non hanno alcun effetto contro le infezioni virali (gli antibiotici servono solo contro le infezioni batteriche).

 

Fare subito ricorso al pronto soccorso non è proficuo, oltre a intasare il servizio di prima assistenza si espongono altri pazienti al contagio. Una coscienziosa automedicazione domestica basta a guarire, sempre a patto di non fare autoprescrizione di antibiotici.

 

Prima dell’insorgenza dei sintomi influenzali è buona norma mettere in essere una serie di comportamenti di auto-difesa dell’organismo:

  • in primis bisognerebbe evitare gli sbalzi termici, cosa assai difficile quando a determinarli è lo stesso clima – quest’autunno rimane molto caldo in alcune parti d’Italia con forte escursione giorno notte e particolare attenzione va prestata ai bambini poiché è facile che al mattino, quando li accompagnami a scuola, l’aria sia fredda per diventare calda, anche molto calda, verso le 11:00\12:00: il trucco resta vestirli a cipolla;
  • lavare spesso le mani;
  • fare una dieta ricca di vitamine;
  • riposare bene;
  • evitare luoghi promiscui, soprattutto nelle fasi di picco del virus influenzale.

 

Come curare l’influenza nei bambini.

 

E’ fondamentale assumere comportamenti di responsabilità sociale per evitare di diffondere l’influenza:

tenete i bambini a casa se non si sentono bene e manifestano i sintomi della malattia, allo stesso modo non abbiate fretta di farli tornare a scuola se la loro convalescenza non è completa.

Una sottovalutazione della malattia è sempre un errore poiché a preoccupare non è l’influenza in sè quanto le possibili complicazioni.

 

Influenza nei bambini, che fare: consigli utili per i genitori.

 

Come riconoscere i sintomi influenzali

Come riconoscere i sintomi influenzali e le complicazioni nei bambini.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso

 

Bambini e sintomi influenzali gravi o gravissimi quando rivolgersi al medico e quando chiamare il 118

 

Cara mamma e caro papà, qui di seguito un elenco di sintomi influenzali e non in presenza dei quali è sempre opportuno chiamare il medico o riscorrere alla guardia medica:

  • respiro affannoso o difficoltoso;
  • inappetenza invincibile o vomito;
  • febbre alta che non scende sotto i 38,5°C;
  • dolore toracico;
  • tosse accompagnata da espulsione di materiale denso o liquido o, peggio, sanguinolento;
  • tosse soffocante o accompagnata da conati di vomito;
  • disidratazione;
  • diarrea irrefrenabile o vomito prolungato (sono tali gli episodi di vomito per più di 4 ore);
  • sonno invincibile o inconsolabile lamento.

 

Anche in caso di influenza è sempre un bene rivolgersi al medico se dopo 5 giorni di degenza domestica e riposo il bambino non manifesti segni di miglioramento evidenti. Questa precauzione ha lo stesso valore per l’adulto e non è da sottovalutare.

 

All’attenzione di ogni genitore e di chiunque si prenda cura di un bambino, qui di seguito un breve ma indispensabile elenco di sintomi in presenza dei quali il bambino va immediatamente portato al pronto soccorso oppure va allertato il 118:

  • gravi difficoltà respiratorie, riconoscibili per afgano, fame d’aria, labbra cianotiche, colorito blu, sensazione che il bimbo stia per soffocare;
  • mancanza di tonicità muscolare;
  • invincibile stanchezza che il bimbo manifesta non riuscendo a muoversi,
  • difficoltà nel risvegliare il bambino;
  • stato confusionale o assenza di risposte alle sollecitazioni;
  • rigidità del collo;
  • convulsioni febbrili.


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