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Come sarà il Coronavirus ad Aprile

di Federica Federico

31 Marzo 2020

Come sarà il Coronavirus ad Aprile? Il mese che sta arrivando sarà ancora difficile, dovremo tenere duro perché, malgrado le misure di tutela della salute pubblica stiano funzionando, rinunciare al distanziamento sociale oggi equivarrebbe a vanificare i sacrifici compiuti sin ora.

 

Coronavirus ad Aprile, numero di contagi, propagazione del virus, calo dei contagiati, piano di rientro alla normalità e distanziamento sociale: previsioni.

Coronavirus ad Aprile, previsioni e distanziamento sociale.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso.

La SARS-CoV2 è un virus epidemico nuovo ancora in fase di studio.

 

Perché “tutto passi” il virus deve indebolirsi, lo sostengono i virologi. Elisa Vicenzi, capo ricerca dell’Ospedale San Raffaele di Milano, nel corso di un’intervista a RAI Radio Due, ha sostenuto che il virus non si sta indebolendo dal punto di vista genetico, lo attesterebbero le sequenze allo studio dei ricercatori e dagli stessi costantemente monitorate.

 

Tuttavia il numero di nuovi casi, complessivamente considerato a livello nazionale, è incoraggiante: si registra una diminuzione dei nuovi contagi. Ciò ci deve sostenere sulla giustezza del sacrificio che stiamo compiendo.

E’ di evidenza che stando in casa stiamo togliendo nutrimento al virus e ci stiamo salvando la vita.

 

 Coronavirus ad Aprile, restate a casa

Coronavirus ad Aprile, restate a casa.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso.

Coronavirus ad Aprile, per quanto tempo ancora dovremo restare a casa?

 

Aprile sarà ancora un mese difficile, lo dice la virologa Elisa Vicenzi, ora è importantissimo preparare un piano di rientro alla normalità perché, a buon senso e per l’incolumità di tutti, non si potrà aprire tutto contemporaneamente e improvvisamente.

Se nel nostro immaginario il ritorno alla normalità è una festa di persone che riprendono la vita di sempre, ci stiamo prefigurando uno scenario scientificamente improbabile.

 

E’ più plausibile che le riaperture siano graduali e lente, che al mondo saranno “inviati” in avanscoperta prima i soggetti più resistenti al virus, quelli che un’altra virologa di fama internazionale, Ilaria Capua, dirigente del dipartimento dell’Emerging Pathogens Institute dell’Università della Florida, chiama “semafori rossi per il virus” e poi, via via, tutti gli altri soggetti.

 



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