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Schermi protettivi anti covid-19: estate ai tempi del virus

di Maria Corbisiero

14 Aprile 2020

Anche se i dati iniziano ad essere in calo, pur restando comunque alti, la fine della pandemia sembra ancora lontana, così come appare incerta la ripresa di una normalità sia sociale che lavorativa.

Al fine di limitare e arginare le perdite, tante aziende sono alla ricerca di soluzioni pratiche per una riapertura in totale sicurezza e in linea con le nuove disposizioni. A tal proposito, proprio in questi giorni, ha trovato spazio in rete una particolare proposta inerente degli schermi protettivi anti covid-19 da poter installare negli stabilimenti balneari.

 

Schermi protettivi anti covid-19: estate ai tempi del virus

Schermi protettivi anti covid-19: estate ai tempi del virus – Fonte immagini 123rf.com con licenza d’uso

 

Schermi protettivi anti covid-19: estate ai tempi del virus.

 

La pandemia di covid-19 ha rivoluzionato completamente le nostre vite e il nostro modo di lavorare. Anche dopo la quarantena – siamo ormai più che consapevoli che la ripresa non sarà immediata ma una lenta, lunga e laboriosa strada in salita per tutti – verranno adottate misure sociali e lavorative straordinarie al fine di contenere il più possibile i rischi di contrarre il nuovo coronavirus.

Tra queste vi è l’installazione di barriere protettive in plexiglass trasparente, comunemente dette barriere parafiato, molte delle quali già visibili sulle casse dei supermercati o nelle farmacie.

 

Come detto in precedenza, in questi giorni sul web si è parlato molto di alcuni schermi protettivi anti covid-19 pensati per gli stabilimenti balneari e per la sicurezza dei villeggianti.

Sì perché le nuove regole sociali, molte delle quali non sono ancora state discusse né tanto meno emanate, colpiranno sicuramente anche i luoghi di villeggiatura e tutti quei complessi balneari che, come tutti i commercianti del resto, dovranno garantire ai propri clienti le giuste misure distanziali.

 

A proporre gli schermi protettivi anti covid-19 per gli stabilimenti balneari è stata un’azienda modenese impegnata nella distribuzione di stand e coperture. La stessa ha suggerito di circondare gli ombrelloni e le sdraio con dei box trasparenti fatti di pareti di plexiglass tenuti insieme da profili in alluminio.

Osservando le foto della gallery qui di seguito inserita, è possibile vedere come potrebbe essere organizzato uno stabilimento balneare, suddividendo la spiaggia in tanti “gabbiotti” che dovrebbero offrire un maggior isolamento ed una maggiore sicurezza.

 

 

Ma sarà davvero così? Chi avrà la possibilità di recarsi al mare quest’anno, dovrà effettivamente adeguarsi agli schermi protettivi anti covid-19?

 

La risposta a queste domande la troviamo sulla pagina Facebook Movimento Balneare, nello specifico in un post pubblicato nella tarda serata del 12 aprile 2020, lo stesso che chiarisce la natura delle immagini.

In effetti i box in plexiglass non fanno riferimento a normative vigenti, per queste ultime infatti bisognerà attendere, non è stato ancora deciso un piano regolamentare definitivo che fornisca agli stabilimenti balneari le giuste indicazioni per la messa in sicurezza del cliente in vista della riapertura.

 

“Abbiamo avuto molte segnalazioni riguardo ad un’azienda che promuove su internet pareti in plexiglass che dovrebbero servire sulla spiaggia per difendere i clienti dal contagio del coronavirus. Vorremmo informarvi che l’idea è solo frutto dell’immaginazione di questa azienda”.

 

Gli autori del post si dicono convinti che il box realizzato con schermi protettivi anti covid-19 sia un progetto impraticabile e che i balneari attendono dal governo indicazioni sulle misure da adottare.

 

“Sicuramente con il passare dei giorni ci verranno date indicazioni sulle regole alle quali attenersi per iniziare i lavori di preparazione e senza fretta avremo anche quelle per una possibile riapertura al pubblico”.

 

 

Schermi protettivi anti covid-19 a parte, sarà davvero possibile questa estate vivere una vacanza al mare il più normale possibile?

 

A spiegarlo è il professore Giulio Maria Ricciuto, responsabile del Dipartimento d’Emergenza dell’ospedale G.B. Grassi di Ostia, che, intervistato dal quotidiano web “IlFaroonline”, ha dichiarato:

 

“Andare in spiaggia, tecnicamente sarà possibile, magari in estate inoltrata. Si impone però di mantenere sempre le dovute distanze tra le persone e gli ombrelloni. Bisognerà comunque indossare maschere total face con filtro in acqua e guanti. In più bisognerà sanificare lettini e sdraio dopo ogni uso”.

 

I bagnanti, ma anche i balneari, non avranno dunque vita facile, anche perché si dovrebbe mantenere il distanziamento sociale anche quando si è in acqua o sul bagnasciuga, solitamente affollati, soprattutto nelle ore più calde.

 

“Sarà più difficile se non impossibile fare il bagno in mare – spiega il professore – altrettanto difficile sarà farlo in piscina dove la percentuale di cloro dovrebbe essere almeno dello 0,1%. Oltre alle corrette distanze sull’arenile e nei locali degli stabilimenti, non si dovranno registrare file all’entrata degli impianti e al loro interno. Per le consumazioni da bar e ristorante, magari ci si potrebbe organizzare con il servizio all’ombrellone e prenotazione online”.

 

E per le spiagge libere? Anche lì dovrebbero valere le stesse norme ma, essendoci meno controlli, sarà più difficile che tutto ciò venga rispettato.



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