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Chi era Mario Bressi, il papà dei gemelli strangolati di notte

di Federica Federico

06 Luglio 2020

Chi era Mario Bressi, il papà dei gemelli strangolati durante la notte perché la loro mamma non li vedesse mai più?

 

Dinnanzi a un papà killer, uno di quegli uomini apparentemente regolari che si “perdono” a seguito della fine di un amore, tutti si fanno la stessa domanda:

chi era veramente quest’uomo per potere arrivare a tanto?

 

Mario Bressi era un papà separato; un impiegato 45enne; un uomo sportivo originario come l’ex moglie di Gorgonzola nel milanese. Appassionato di montagna, sino a poche ore prima del duplice omicidio e della sua stessa morte ha pubblicato sui social immagini di scalate e passeggiate immerso nella natura.

 

Volendone disegnare un identikit, si potrebbe dire che questo padre era un normotipo sociale; del resto, per essere rimasto solo con i suoi figli nella notte tra il 27 e il 28 giugno scorso, è di evidenza che nessuno si sarebbe mai aspettato da lui gesti così estremi.

mario bressi con i suoi gemelli

Mario Bressi con i suoi gemelli.
FONTE IMMAGINE: www.valsassinanews.com

Mario Bressi ha ucciso i suoi figli a mani nude e non si sa se,prima di compiere il folle gesto li abbia o meno sedati.

Un testimone dei fatti, dopo averlo appreso da un operatore del primo soccorso ha svelato un dettaglio atroce: i bambini erano blu.

Da subito si è sospettato che Mario Bressi avesse strangolato i suoi figli, l’autopsia lo ha confermato: Elena e Diego sono morti uccisi a mani nude.

 

Si aspettano gli esiti degli esami tossicologici per sapere se il loro papà killer ha o meno avuto un rigurgito di pietà verso questi piccoli angeli: la speranza è che li abbia sedati prima dell’omicidio.

 

 

La tragedia si è consumata nell’appartamento delle vacanze dei nonni a Margno, nella provincia di Lecco; al piano di sopra dormivano il vicino di casa e suo figlio, l’uomo ha sentito qualcosa: solo dei lievi “rumori strani, sordi” che non hanno destato in lui abbastanza sospetti da indurlo ad indagare ulteriormente.

 

Dopo la tragedia, quest’uomo non si dà pace, nessuno può dire come sarebbe andata a finire se solo avesse preso le scale e seguito i suoni, se solo avesse sospettato qualcosa e bussato alla porta del Bressi. Ma la verità è che quella dei bimbi è stata una morte silenziosa e senza urla, il vicino di casa non può avere nulla da recriminare verso se stesso, nessuno avrebbe mai pensato che in quella casa potesse avvenire una simile tragedia.

 

Lo stesso uomo appena citato come testimone del rinvenimento dei bimbi, racconta delle urla disperate e strazianti della mamma, Daniela Fumagalli:

i bambini non si svegliavano, lei era corsa in quella casa dopo aver ricevuto degli sms dell’ex marito, sms a dir poco minacciosi.

 

Prima di uccidersi, Mario Bressi ha inviato alla sua ex moglie dei messaggi in cui chiaramente affermava che la donna non avrebbe mai più rivisto i bambini.

 

Quando è arrivata nella casa delle vacanze dei suoi genitori quegli sms sono diventati verità crudele e invincibile, Daniela ha pianto e urlato come una leonessa ferita. Non è il malore che l’ha colta la vera ferita, il dolore più atroce sta nella lacerazione dell’animo a cui solo Dio potrà darle la forza di sopravvivere.

Elena e Diego funerali a Gessate

Mario Bressi è morto per i gravissimi traumi conseguenti al volo di quasi cento metri dal ponte della Vittoria a Cremeno, il gesto autolesionista è stato denunciato trenta minuti dopo il ritrovamento dei corpi.

 

La lettera con cui mamma Dany ha detto addio ai suoi nanetti toglie il fiato mentre la canzone “Un senso” di Vasco Rossi è stata l’ultimo straziante saluto ai bimbi.

“Ciao nanetti, ha scritto la madre nella sua lettera letta durante la funzione funebre, non riesco ancora a realizzare che non potrò più vedervi, abbracciarvi, sentire la vostra voce che chiama ‘mamma. Vi abbraccio e vi dico che andrá tutto bene, nonostante il male che vi è stato inferto…sono stata fortunata ad essere la vostra mamma. So che da ora in poi sarete al mio fianco, il vostro sorriso mi terrà compagnia nei momenti di paura”

 

Mamma Daniela ha chiesto a tutti di ricordare i suoi bimbi sorridendo, non nelle lacrime. “Avrebbero preferito così.”

 

L’emozione si fa dolore acuto quando la mamma scrive: “Finché saprò ancora emozionarmi sentendo il vostro nome, Elena e Diego, saprò che questa enorme violenza e ingiustizia non ha vinto. Mi mancherete tantissimo”.

 



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