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La lettera anonima: fatevi avanti, Denise merita giustizia

di Redazione VitaDaMamma

13 Maggio 2021

Una lettera anonima è arrivata presso lo studio dell’avvocato Giacomo Frattizza, è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, ciò che segnala è in via di riscontro, ma le informazioni sono di rilievo: a quanto pare, conterrebbe delle cose concrete non dette nè in Tv nè sui giornali. Lo rivela l’avvocato Frazzitta a “Chi l’Ha Visto” facendo appello all’anonimo scrivente perché coraggiosamente si faccia avanti ancora più fattivamente, serve il suo aiuto!

 

Lettera anonima sul caso di Denise Pipitone

Lettera anonima sul caso di Denise Pipitone ©Riccardo Squillantini LaPresse

Chi ha scritto la lettera anonima inviata presso lo studio del legale di Piera Maggio merita il grazie della comunità Italia, è questo un atto civico di grandissimo valore, ma la preghiera è fare un passo in più: Denise e la sua mamma meritano giustizia.

 

La lettera anonima in questone introduce elementi di alta credibilità, mai mediaticamente rivelati, sarebbe cruciale per l’avvocato di Piera Maggio entrare in contatto con chi ha scritto questa missiva.

Denise potrebbe essere la figlia di chiunque, le è stata tolta la gioia di crescere nell’abbraccio della sua mamma e a Piera è stato inferto il più grande dolore possibile. Tutto questo merita due parole: fine e giustizia.

 

Chi l’Ha Visto” continua a scavare nel profondo dell’indagine sul rapimento di Denise, quello che sta emergendo continua a svelare passaggi investigativi “ciechi” o comunque non completamente espressi, ingarbugliati e confusi, ma vengono fuori anche realtà mai svelate.

 

L’inviata di “Chi l’ha Visto” ha incontrato uno degli uomini delle forze dell’ordine impegnato in prima linea nelle primissime battute di ricerca di Denise: Francesco Lombardo, allora Maresciallo dei Carabinieri presso la Procura di Marsala. Quest’uomo, che nei mesi diventerà braccio operativo e persona di fiducia della dottoressa Angioni, racconta delle minacce subite proprio durante le ricerche di Denise.

 

Il 10 ottobre 2004, a poco più di un mese dalla scomparsa della bambina, quando ancora tutto era possibile e le tracce erano fresche sul terreno della sparizione di Denise, i Carabinieri si muovevano “disturbando” e ispezionando ogni dettaglio, sul parabrezza dell’auto del collaboratore di Lombardo fu trovata una lettera minacciosa: chi la scriveva faceva riferimento alle famiglie dei Carabinieri impegnati nelle ricerche, invitava questi uomini a pensare ai loro cari piuttosto che alla ricerca della bimba scomparsa.

Non vi siete stancati pedi girare per Mazzara Del Vallo … questo è un fatto molto grave e serve a colpire la famiglia, non riguarda nè pedofili nè traffico d’organi”, questo il ricordo che Lombardo riporta a “Chi l’Ha Visto”.

 

Alle famiglie dei Carabinieri interessati dalla missiva fu garantito anche un servizio di sicurezza, al punto che la moglie di Lombardo si accorse dell’auto civetta che la seguiva ovunque e costrinse i colleghi del marito a qualificarli perché li affronto coraggiosamente chiedendo loro per quale ragione la pedinassero.

 

Una lettera anonima allora e una lettera anonima oggi. Ma queste antiche minacce che peso hanno adesso?

 

Certamente indicano che Denise era vicina, che la strada sulla quale gli inquirenti si stavano muovendo era giusta, anche se fatalmente non ha portato ad alcuna soluzione definitiva.



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