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Si può fare il bagnetto con il moncone

di Federica Federico

14 Luglio 2021

Si può fare il bagnetto con il moncone del cordone ombelicale ancora attaccato? L’indicazione più diffusa e comune sul quando fare il primo bagnetto a immersione totale al neonato è quella di aspettare la caduta del moncone. Per bagnetto del neonato ad immersione totale si intende il bagno in vasca con il corpo del piccolo completamente immerso nell’acqua e la testa sostenuta sull’avambraccio della mamma.

 

Alcune delle domande più ricorrenti tra le neomamme, soprattutto quando i neonati nascono nei mesi più caldi dell’anno, ovvero tra luglio e agosto, sono legate alla presenza del moncone ombelicale e all’igiene del bebè:

  • Si può fare il bagnetto con il moncone?
  • Come si lava il neonato nei primi giorni di vita?
  • Come si fa il bagnetto con il moncone del cordone ancora attaccato?
  • Quanto tempo deve durare il bagnetto del neonato?

Questo scritto si propone di dare delle risposte utili a queste domande delle mamme.

 

Si può fare il bagnetto con il moncone ancora attaccato

Bagnetto del neonato Diritto d’autore:
halfpoint ©123RF.com con licenza d’uso

 

Bagnetto con il moncone: sì oppure no

 

Indicare nella caduta del moncone (che dovrebbe avvenire nelle prime settimane di vita) il momento a partire dal quale si può fare il bagnetto al neonato è una scelta precauzionale: dopo la caduta del moncone del cordone ombelicale la ferita si chiude, ovvero è cicatrizzata e questo esclude la possibilità di infezioni.

Facendo il bagnetto al neonato prima della caduta del moncone del cordone ombelicale è essenziale prestare attenzione alla ferita: se non ben asciugata e medicata nuovamente dopo ogni bagnetto, i microrganismi presenti nell’acqua potrebbero esporla a lievi infezioni nonché prolungarne i tempi di cicatrizzazione.

 

La presenza del moncone del cordone ombelicale non esclude, però, che si possa fare il bagnetto al neonato; nei mesi invernali e in quelli primaverili immergere il piccolino può non essere essenziale, in piena estate, invece, una breve immersione quotidiana è rigenerante e calmante ed è di per sé un rimedio anticaldo.

 

La termoregolazione dei neonati è ancora delicata, vengono da un ambiente protetto, cioè dall’utero materno dove il liquido amniotico garantisce una temperatura sempre stabile.
Alla nascita sono ricoperti da uno strato di grasso, la cosiddetta vernice caseosa, che ha una funzione isolante, infatti protegge il bambino dalle variazioni di temperatura.

Lavati e vestiti, i neonati affrontano nel mondo le loro prime sfide: sopportare il freddo facendo appello alle scorte di grasso bruno ma anche sopportare il caldo, a seconda del luogo e della stagione di nascita.
Ed ecco che torniamo alla nostra domanda iniziale:

  • d’inverno fare il bagnato al neonato prima della caduta del moncone non è proficuo e può essere persino deleterio poiché può comportare una dispersione importante, se non dannosa, del calore corporeo, quello stesso che il piccolino combatte per mantenere;
  • d’estate, all’opposto, il corpo, del bebè combatte la sfida del caldo e la dispersione del calore corporeo è un vantaggio. Perciò, in estate e quando fa molto caldo, affinché nell’acqua il bambino si rilassi e si liberi dal calore in modo defaticante e sereno, via libera ai bagnetti ad immersione, anche col moncone ancora attaccato.

 

Come si lava il neonato nei primi giorni di vita senza fare il bagnetto

 

Prima che cada il cordone il neonato può essere deterso con delle delicate spugnature. Il bambino non è sporco, quindi, una volta garantita l’igiene del cambio pannolino, non sussiste una particolare esigenza di detersione. Procuratevi una manopola di tessuto spugnoso (come quello di una morbida asciugamano) e detergete la pelle del piccolo dopo aver imbevuto la manopola in acqua tiepida e averla strizzata.

 

Come si fa il bagnetto con il moncone ancora attaccato

 

Se fa molto caldo e decidete di optare per il bagnetto ad immersione, malgrado il moncone del cordone ombelicale non sia ancora caduto, ecco poche regole da seguire:

  • La temperatura dell’acqua non deve superare quella corporea altrimenti il bagno perderà la sua funzione rinfrescante e non coadiuverà la dispersione del calore. La temperatura ideale del bagnetto è tra i 36 e i 37 gradi circa;
  • Pulite il cubetto del bambino prima di immergerlo nell’acqua, è importante che non si disperdano nella vaschetta residui di feci;
  • Finché c’è il moncone ancora attaccato, il bagnetto deve essere rapido. È consigliabile bagnare la testina per ultima, tenendo presente che deve essere, però, asciugata per prima;
  • Scegliete sempre prodotti specifici per il bagnetto del neonato, questo aspetto è importantissimo con particolare riguardo per il primo anno di vita;
  • Non abbiate paura se notate una fase di desquamazione naturale della pelle del bambino, evitate però il talco che è poco indicato anche per la facilità con cui si disperde nell’aria e può essere inalato. Se non resistete al profumo di talco, preferite il talco liquido;
  • Non è necessario utilizzare spugne che di per sé sono ricettacolo di batteri. Se non resistete alla morbidezza delle spugne da bagno, preferite quelle naturali e sappiate che sarebbe sempre consigliabile la bollitura per sterilizzarle.

 

Posti questi accorgimenti che hanno anche a che fare con l’igiene dell’acqua, rivolgiamo adesso tutta la nostra attenzione al moncone.

Come trattare il moncone dopo il bagnetto

 

  • Asciugate bene la zona tamponando e mai sfregando;
  • Rifate la medicazione nel modo indicato alla nursery (generalmente il moncone va disinfettato e trattato con un prodotto cicatrizzante prima di essere medicato);
  • Vestire il neonato con un body, anche d’estate, purché sia in fibre naturali, preferibilmente cotone leggero, e a manica corta. Il body aiuta a contenere bene la medicazione del moncone oltre che a contenere il pannolino.

 

fare il bagnetto con il moncone

Bagnetto del neonato Diritto d’autore:
halfpoint ©123RF.com con licenza d’uso

 

Qualcuno potrebbe suggerirvi di girare il bimbo di schiena durante il bagnetto, questa posizione pretende due condizioni: la sicurezza della mamma e il comfort del bambino. Come già detto, il bimbo non è sporco e non è necessario lavarlo sulla schiena rivolgendo il volto verso l’acqua: non fatelo se non vi sentite a vostro agio e se non lo è il bebè.

 

Un paragrafo a parte meritano i prodotti per la delicata pelle del bambino.

Cosa usare per primo bagnetto

 

La base migliore in fatto di prodotti per la cura del bebè è quella naturale, anche in fatto di bagnetto volgete la vostra attenzione a poche cose semplici e naturali: acqua, amido di riso o di mais e olio di mandorle dolci, sono questi i quattro prodotti base che garantiscono una buona tutela della cute del bimbo.

Un cucchiaino di amido di riso o di amido di mais disciolto in acqua basta a soddisfare il bisogno di idratazione della delicatissima pelle del neonato. Ricordate che i bimbi piccolissimi non hanno sporco da sgrassare o lavar via.
Nei mesi caldi il bagnetto si può fare anche tutti i giorni, ma ha una funzione prevalentemente rinfrescante, quindi, come già sottolineato, dev’essere breve.

 

Olio per la crosta lattea, quale usare

 

Il bagnetto, inoltre, non va fatto per lavare via la crosta lattea. Questa scomparirà col tempo, tuttavia la cute interessata può essere trattata con olio di mandorle dolci o semplice olio di oliva evitando i prodotti contenenti paraffina.
Nello specifico poiché la paraffina è una sostanza che deriva dal petrolio potrebbe irritare la cute del neonato.

 

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