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Kwek Yu Xuan: la bambina più piccola del mondo

di Maria Corbisiero

31 Agosto 2021

Il suo peso alla nascita è stato paragonato a quello di una mela, sopravvissuta ad un parto prematuro, nata circa 4 mesi prima del termine gestazionale, Kwek Yu Xuan è oggi ritenuta la neonata più piccola al mondo.
La sua storia è un esempio di perseveranza, forza e voglia di vivere, tutto racchiuso in un minuscolo e delicatissimo corpicino attentamente curato dalla grande famiglia di medici ed infermieri del reparto di terapia intensiva neonatale.

 

Kwek Yu Xuan: la bambina più piccola del mondo

Neonato in incubatrice in terapia intensiva pediatrica.
Foto diritto d’autore: plepraisaeng© 123RF.com – ID Immagine: 24038802 con licenza d’uso.

Kwek Yu Xuan: la bambina più piccola del mondo.

 

Kwek Yu Xuan è nata il 9 Giugno del 2020 presso il National University Hospital (NUH) di Singapore con un peso pari a 212 grammi, il peso di una mela di medie dimensioni, ed una lunghezza di 24 cm.
Il suo ingresso nel mondo è stato anticipato di quasi 4 mesi, la sua mamma infatti, la 35enne Wong Mei Ling, ha subito un parto cesareo d’urgenza a 24 settimane e 6 giorni in seguito ad un ricovero ospedaliero per forti dolori addominali dovuti ad una preeclampsia.

 

Meglio nota come gestosi, la preeclampsia è una patologia che si manifesta nel corso della gravidanza, verso la 20esima settimana, ed è considerata pericolosa sia per la gestante che per il nascituro. I primi segnali di tale condizione sono:

 

  • Ipertensione arteriosa, ossia pressione sanguigna troppo alta;
  • Proteinuria: alta concentrazione di proteine nelle urine, in particolar modo l’albumina.

 

La gestosi può inoltre presentare sintomi come:

 

  • dolori addominali;
  • nausea e vomito;
  • Forte cefalea;
  • Eccessivo aumento del peso (più di 5 kg a settimana);
  • alterazione della vista;
  • tremore alle mani.

 
Gravidanza: cos’è la gestosi

“Non mi aspettavo di partorire così velocemente – ha dichiarato la donna – ed eravamo molto tristi che Yu Xuan fosse nata così piccola. Ma non avevamo scelta a causa delle mie condizioni. Potevamo solo sperare che continuasse a crescere ed essere in buona salute”.

I medici non hanno mai negato la precarietà delle condizioni della piccola Kwek Yu Xuan, consapevoli che i bambini nati circa 4 mesi prima del termine avessero non più del 70% di possibilità di sopravvivere. Tuttavia il ridottissimo peso della bambina – appena 212 grammi alla nascita – non era assolutamente paragonabile alla media dei 400 grammi dei nati prematuri della sua stessa età.

“Sono rimasta scioccata, ho parlato con il medico di neonatologia e gli ho chiesto se riusciva a crederci. In 22 anni di carriera non ho mai visto un neonato così piccolo”.

È quanto dichiarato da Zhang Suhe, infermiera del reparto di unità di terapia intensiva neonatale della NUH e membro dell’equipe medica che nei 13 mesi successivi la nascita si è presa cura di Kwek Yu Xuan.

“La sua cura quotidiana è stata il nodo principale, soprattutto nelle sue prime due settimane di vita – ha dichiarato la dottoressa Yvonne Ng, consulente senior presso il reparto di neonatologia – Avevamo bisogno di terapie innovative e di trovare alcuni metodi, anche improvvisati, per far fronte alle cure di una bambina così piccola […] anche il calcolo per i farmaci doveva essere ridotto alla virgola”.

Kwek Yu Xuan è stata da subito attaccata ad un ventilatore che le permettesse di respirare in quanto i suoi polmoni non si erano sviluppati del tutto, tuttavia la sua pelle delicatissima non permetteva il posizionamento prolungato di sonde per il monitoraggio, il rischio di lacerare l’epidermide, e quindi provocarle ferite che si sarebbero potute infettare, era altissimo.
Anche la scelta dei pannolini non è stata facile, quelli comuni risultavano troppo grandi per lei; gli infermieri hanno provveduto a rimodellare ogni singolo pannolino tagliandolo e facendo bene attenzione a chiudere e sigillare i bordi in modo tale che le sostanze chimiche in essi contenuti non entrassero in contatto con la sua pelle delicata.

 

Nonostante le varie difficoltà, l’equipe medica ha descritto la piccola Kwek Yu Xuan come una bambina positiva e felice, in grado di manifestare le proprie preferenze.

“Le piace stare in un ambiente più fresco e quando fa troppo caldo si agita – ha dichiarato l’infermiera Zhang – A volte le piace avere qualcuno che le parla e le piacciono anche i ciucci ma non riusciva a tenere il suo, quindi abbiamo dovuto tenerglielo noi”.

 

Kwek Yu Xuan è tornata a casa il 9 Luglio 2021.

 

Dopo aver trascorso i primi 13 mesi della sua vita nella NUH, la bambina più piccola al mondo sopravvissuta ad un parto prematuro è tornata a casa insieme ai suoi genitori, al momento delle dimissioni aveva un peso pari a 6,300 kg.
La piccola necessita ancora dell’ausilio di un ventilatore meccanico che la aiuti a respirare, ha infatti una malattia polmonare cronica ma i medici si dicono fiduciosi che le sue condizioni possano migliorare in futuro.

 

La storia di Kwek Yu Xuan dimostra come in un piccolo e fragile corpicino possano celarsi forza, perseveranza e voglia di vivere. È inoltre un esempio di grande solidarietà, le cure mediche della bambina infatti sono state pagate grazie alle donazioni effettuate attraverso una campagna di crowdfunding.
In una nota ufficiale, i medici che l’hanno assistita nel corso dei suoi primi 13 mesi di vita hanno dichiarato:

“Contro ogni previsione, con complicazioni di salute presenti alla nascita, ha ispirato le persone intorno a lei con la sua perseveranza e crescita, il che la rende una straordinaria bambina ‘Covid-19’, un raggio di speranza in mezzo al tumulto”.



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