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Internet e bambini: temi di attualità agli Stati Generali di Pediatria

di Mamma Filo

15 Novembre 2011

 Stati Generali di PediatriaIl 19 Novembre di quest’ anno, in occasione della giornata mondiale del bambino e dell’adolescente, per la prima volta verranno indetti gli Stati Generali della Pediatria.
In contemporanea 19 tavole rotonde in altrettante regioni italiane aderiranno all’ iniziativa lanciata dalla Sip ( Società Italiana di Pediatria ) attenta da sempre non soltanto alla salute ma anche alle tematiche sociali che ruotano attorno ai nostri figli, bambini o adolescenti che siano.
La Sip tramite il suo presidente Alberto G. Ugazio si fa portavoce dei suoi novemila iscritti per portare alla luce e mettere in discussione un tema di grande attualità:
Internet e bambini: temi di attualità agli Stati Generali di Pediatriail web e i suoi utilizzi, come farne un uso sempre più consapevole riducendo al minimo i rischi e valorizzando le opportunità che ne scaturiscono.
Qualke mese fa il Dott.r Ugazio, esponendo quest’iniziativa a Milano, ha riportato ai presenti i risultati di alcuni sondaggi che mostrano come purtroppo l’Italia, con tutto il rispetto possibile per gli anziani, sia un paese per vecchi. Internet e bambini: temi di attualità agli Stati Generali di Pediatria
  • Dagli anni ’70 ad oggi il tasso di fertilità è sceso, la matermità si è assestata – da 2.2 figli per donna- a 1.2. E pensare che nel 1861 bambini e adolescenti rappresentavano la maggior parte della popolazione mentre ora , nonostante la medicina abbia anche contribuito ad abbassare la percentuale di mortalità infantile, sono la minoranza.
  • Secondo la Sip un altro fatto che dovrebbe farci riflettere è il confronto con la spesa pubblica complessiva che ogni Stato affronta per l’infanzia. La spesa complessiva per l’ Italia corrisponde circa all’ 1.2 % del Prodotto Interno Lordo ( Pil ) ovviamente inferiore alla media europea che è quasi il doppio ( Francia 2.5 % e Germania 2.8 % )e lontana dai paesi scandinavi che tocca il 3 % in Danimarca ; e le differenze diventano ancora più evidenti per i bimbi sotto i 3 anni .

Proprio questi dati, hanno spinto la Sip a chiedere la collaborazione di genitori, insegnanti, forze dell’ordine e giornalisti per attirare l’attenzione su questi dati e riportare l’infazia al centro delle scelte del paese.

E qual’è il rapporto che i nostri figli hanno col web?
Da un’ indagine realizzata dalla rete Eu Kids On Line condotta in 25 paesi europei nell’ambito del Safer Internet Internet e bambini: temi di attualità agli Stati Generali di PediatriaProgramme della commissione europea, ha rilevato che i bambini italiani sono quelli con meno competenze digitali rispetto ai loro coetanei europei.
E della serie ” tale padre, tale figlio ” anche noi genitori siamo messi maluccio … Noi genitori italiani rispetto alla media europea, siamo i meno consapevoli dei rischi che i nostri figli corrono durante la navigazione in internet.
L’ 81 % dei genitori di bambini che hanno ricevuto messaggi offensivi on line, non ne sono a conoscenza a differenza della media europea che è del 56% , invece il 67% a differenza del 61% non è a conoscenza di incontri faccia a faccia avuti dai loro figli con persone conosciute sul web.
Ad aiutare noi genitori dovrebbero esserci gli insegnanti ma purtroppo pare che neanche loro (troppo spesso a causa di mancanza di fondi ed attrezzature o per un Internet e bambini: temi di attualità agli Stati Generali di Pediatriasistema d’ insegnamento ” vecchia maniera”) siano in linea con le medie europee, solo il 65% contro la media del 73% sono disposti ad aiutare i bambini ad utilizzare internet.
I pediatri della Sip sono giustamenti convinti che solamente allacciando con loro dei legami solidi, si potrà favorire una maggore alfabetizzazione digitale, aiutando noi e i bimbi a navigare in sicurezza.
Il Presidente della Sip dichiara: ” Come pediatri sentiamo il dovere di impegnarci per promuovere un uso più utile e sicuro del web, un obiettivo che richiede il coinvolgimento di tutti i cosiddetti ‘stakeholders’ che ruotano attorno al bambino, soprattutto genitori e insegnanti [ … ] Solo costruendo con loro un’alleanza strategica possiamo immaginare sviluppi del web a favore della salute e del benessere dei bambini e degli adolescenti. Centrale, in particolare, è il ruolo della scuola sia per favorire una maggiore ‘alfabetizzazione digitale’ degli studenti sia per offrire un supporto conoscitivo ai genitori, spesso meno capaci dei propri figli di navigare sul web ” .
Nonostante ormai l’ utilizzo del web avvenga quotidianamente nella maggior parte delle nostre famiglie, siamo effettivamente consapevoli della radicata mutazione antropologica che sta avvenendo sotto i nostri occhi?
Internet e bambini: temi di attualità agli Stati Generali di PediatriaPurtroppo o per fortuna, a seconda dei punti di vista, l’ uso sempre più precoce e diffuso di connessioni telematiche, cellulari e social network, catalizza sempre più l’ attenzione dei nostri figli occupandone la maggior parte del tempo libero. Se ci facciamo caso quasi tutte le loro attività ruotano attorno al web e ai suoi ” derivati ” e se osserviamo un adolescente quasi sicuramente starà usando il cellulare o sbirciando su Facebook o molto probabilmente starà facendo entrambe le cose!
Non si hanno ancora risultati sulla presenza e l’entità di eventuali effetti neurobiologici nei quali potrebbero incorrere i nostri figli ma i più allarmisti registrano una diminuzione di silenzio comunicativo nel quale possa svilupparsi la riflessione, il passaggio da una comunicazione diretta a un numero limitato di persone, ad una comunicazione di massa, sempre più spesso indiretta attraverso un linguaggio ultra semplificato.
Qualunque sia la nostra posizione, a favore o contro l’ utilizzo sempre maggiore del web, stiamo vivendo e dando vita ad una profonda mutazione antropologica; probabilmente senza neanche rendercene troppo conto stiamo contribuendo a rendere questa generazione molto più distante con la precedente di quanto non sia mai accaduto sinora.
Aspettando i dati che emergeranno dagli Stati Generali della Pediatria, sperando di non apparire come fanalini di coda, resta solo da domandarci una cosa: noi e i nostri figli, siamo realmente connessi?


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