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Abbraccia la figlia dopo il coma: la storia di Cristina Rosi

Mamma Cristina e la sua piccola Caterina sono le protagoniste di una storia che commuove e fa gridare al miracolo

di Maria Corbisiero

17 Maggio 2022

Cristina Rosi abbraccia la figlia dopo il coma

Palloncini colorati, cartelloni e campane che suonano a festa: così Alberoro, frazione del comune di Monte San Savino (AR), accoglie Cristina Rosi. Dopo quasi due anni di assenza, la donna torna a casa e per la prima volta abbraccia la figlia Caterina, un incontro che la famiglia attendeva da tempo.

Ma per comprendere appieno la commozione e l’importanza di questo momento è necessario fare un passo indietro e ritornare al tragico giorno in cui le loro vite sono state completamente stravolte.

La storia di Cristina: dal coma all’abbraccio con la figlia.

È il 23 Luglio del 2020, un giovedì, Gabriele Gucci, marito di Cristina, è a lavoro. Cristina è incinta di 30 settimane, si trova da sola a casa quando ha un malore, il suo cuore si ferma, la sua vita e quella della bimba che porta in grembo restano appese ad un filo sottilissimo.

La giovane mamma è in coma, i medici decidono così di far nascere la piccola con un parto cesareo d’urgenza. Mamma e figlia sono salve ma non senza conseguenze: il prolungato arresto cardiaco di Cristina ha causato ad entrambe importanti danni neurologici.

 

Cristina non abbraccia la figlia appena partorita, non può vederla né sentirla, lei è in coma e vi resterà per 11 mesi. Caterina invece trascorrerà i primi mesi della sua vita tra i vari ospedali della Toscana, fino a quando papà Gabriele riceve il benestare dei medici per portarla a casa.

L’uomo si prende cura della figlia (ha riportato gravi danni cerebrali) e nel contempo continua la sua personale battaglia: far tornare a casa la moglie, riunire la sua famiglia. Per questo motivo lancia una raccolta fondi che gli permette di far trasferire la donna in Austria, in una clinica specializzata. Qui Cristina riprende conoscenza, dopo 11 mesi si risveglia dal coma ed inizia un percorso riabilitativo che la riporterà in Italia.

Oggi Cristina abbraccia la figlia grazie anche alla tenacia di Gabriele.

Gabriele Succi non si è mai arreso, ha lottato con tutte le sue forze per poter riportare a casa le “sue donne”. E finalmente ci è riuscito! Domenica 15 Maggio 2022 mamma e figlia si sono viste per la prima volta. Come mostrano le immagini di Arezzo TV, Cristina ha potuto tenere in braccio la piccola Caterina, trascorrendo un emozionante pomeriggio in famiglia.

“Entrambe hanno problemi neurologici e non sono autosufficienti – ha spiegato papà Gabriele – Non riesco neppure a capire se mia moglie riconosce me ogni volta che la vedo. Lei sorride, sorride a tutti, e quando le metto le canzoni della Nannini, le canta a memoria, quindi vuol dire che ricorda”.

Cristina è riuscita a trascorrere qualche ora con parenti ed amici prima di ritornare all’istituto di riabilitazione Agazzi di Arezzo, struttura che attualmente si occupa della sua riabilitazione.

“Clinicamente Cristina sta bene ma visto che ha rischiato di morire va bene così. Ogni settimana tornerà a casa qualche ora, poi se tutto andrà bene sarà aumentata la frequenza delle visite”.

Lo scopo di papà Gabriele continua ad essere quello di poter riunire la sua famiglia, permettere a Cristina e alla sua bambina di vivere nella stessa casa, sotto lo stesso tetto. Per rendere possibile tutto ciò, è necessario effettuare alcuni lavori di adeguamento così da rendere la loro abitazione un luogo idoneo ad accogliere la donna e le attrezzature per garantirle l’assistenza a domicilio. È stata dunque aperta un’altra raccolta fondi che noi di Vita da mamma abbiamo deciso di condividere.

Perché questa famiglia merita davvero un po’ di felicità e “normalità”.

 


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