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Chi è Marco Bellavia: carriera, malattia e Grande Fratello VIP

Conosciamo in modo approfondito Marco Bellavia, conduttore e attore nonché concorrente del Grade Fratello VIP 7

di Maria Corbisiero

06 Ottobre 2022

Chi è Marco Bellavia: carriera, malattia bim bum bam

Marco Bellavia viene ricordato per essere stato uno dei conduttori storici di Bim Bum Bam, programma televisivo pomeridiano dedicato a bambini e ragazzi. Allontanatosi dalle scene televisive per circa venti anni, l’attore ha deciso di ritornare nel mondo dello show business partecipando alla settima edizione del Grande Fratello VIP.

Chi è Marco Bellavia: biografia

Marco Bellavia nasce a Milano il 9 Dicembre 1964. Sul web non è possibile reperire informazioni sulla sua famiglia e poco si conosce sulla sua vita privata. Nonostante il successo infatti – vissuto tra l’altro in un’epoca in cui non esistevano i social network – l’attore ha sempre protetto la sua privacy e il suo privato.

Tutelate anche le sue relazioni, eccezion fatta per quella con Paola Barale, altro personaggio di spicco di quel periodo. La coppia ha vissuto per tre anni un intenso amore (dal 1992 al 1995) di cui Marco Bellavia afferma di avere un bel ricordo.

 

Il 25 Agosto 2007 il conduttore diventa papà: l’ex moglie Elena Travaglia, persona totalmente estranea al mondo dello spettacolo, dà alla luce Filippo. Orgoglioso e perdutamente innamorato di suo figlio, l’attore condivide con lui la passione per il ciclismo e l’amore per lo sport.

 

Marco Bellavia carriera

Marco Bellavia inizia la sua carriera di modello subito dopo aver preso il diploma di maturità al liceo scientifico. Nel contempo si iscrive al corso di laurea in Scienze Geologiche a Milano, studi che abbandonerà dopo 3 anni per proseguire la carriera televisiva.

Attratto dal mondo dello show business, nel 1986 accetta di interpretare il ruolo di Steve dei Bee Hive nella serie TV Love Me Licia, sequel italiano del cartone animato Kiss Me Licia. Il successo fu tale da realizzare altri tre telefilm:

  • Licia dolce Licia nel 1987;
  • Teneramente Licia nel 1988;
  • Balliamo e cantiamo con Licia nel 1988.
 

Negli anni successivi, e fino al 1991, l’ex modello continuerà ad interpretare il ruolo di Steve nelle serie tv spin-off di Licia, ovvero Arriva Cristina, Cristina e Cri Cri, tutte interpretate da Cristina D’Avena.

 

La conduzione di Bim Bum Bam

Concluse le serie televisive, dal 1990 al 2000 Marco Bellavia ha assunto il ruolo di conduttore televisivo del programma per ragazzi Bim Bum Bam. Con lui una ben nutrita squadra composta da Carlotta Brambilla, Roberto Ceriotti, Debora Magnaghi, Carlo Sacchetti e gli immancabili pupazzi Uan e Ambrogio.

Ultimata questa esperienza, l’attore ha poi collaborato alla trasmissione Forum dal 2001 al 2002 ed ha svolto nel 2002 l’incarico di inviato nel programma Stranamore.

 

Marco Bellavia cosa fa oggi

Poco dopo essere diventato padre, l’ex modello e conduttore decide di lasciare lo showbiz e diventare imprenditore prima e mental coach poi. Nella biografia del suo profilo instagram si legge:

“Aiuto le persone a trovare la felicità e a vincere!”.

Allo stesso tempo si dedica allo sport che più ama, il ciclismo, e all’unico amore della sua vita, il figlio Filippo.

Marco Bellavia malattia e GF VIP 7

Il 19 Settembre 2022, a quasi vent’anni dall’abbandono delle scene televisive, Bellavia torna in televisione in veste di concorrente della settima edizione del Grande Fratello VIP. Felice di poter vivere questa particolare esperienza, Marco si è mostrato sin da subito entusiasta di poter parlare dinanzi ad un pubblico così vasto di un problema che gli sta molto a cuore: la salute mentale.

Lui stesso durante i suoi tentativi di interazione con gli altri inquilini ha più volte ribadito di voler raccontare la sua storia nella speranza che anche una sola persona potesse trarne ispirazione e farsi aiutare “meglio di quanto mi sono aiutato io”.

Un tentativo purtroppo fallito! La quasi totalità dei partecipanti al GF VIP 7 infatti non hanno visto di buon occhio l’ex conduttore che è stato ripetutamente offeso, zittito ed escluso dal gruppo, escludendo ogni possibilità di integrazione.

Bullismo ed emarginazione

Nominato dalla maggior parte dei suoi coinquilini, Marco, visibilmente sofferente, non ha reagito con cattiveria o rabbia, bensì ha teso loro una mano utilizzando in diretta televisiva parole che hanno toccato il cuore di molti.

“Non ho punti di riferimento però conto di riuscire ad andare avanti se mi date una mano tutti quanti. Perché da solo non ci riesco mentre in gruppo riusciremo a fare un gran lavoro, ne sono convinto. Voglio rimanere qui dentro apposta, non per aiutare voi, per aiutarci reciprocamente. Perché se una persona ha bisogno e le altre 22 l’aiutano ce la farà. Invece da solo è impossibile”.

Un appello rimasto purtroppo inascoltato, un appello che, al contrario, ha suscitato ancor più indifferenza. Non una parola gentile è stata spesa dinnanzi al malessere più che visibile di Marco, solo offese, insulti e tanta violenza psicologica. Marco è stato schiacciato e si è dovuto arrendere non alla malattia ma all’indifferenza e alla cattiveria di coloro che non hanno voluto tendergli una mano.

Sopraffatto, avvilito e sofferente, l’ex conduttore si è visto costretto ad abbandonare la casa e di conseguenza il gioco, divenuto per lui un insostenibile massacro.

La decisione dell’abbandono non è stata vista di buon occhio dal pubblico che impotente ha assistito al crollo di Marco. Gli spettatori, i giornali e alcune associazioni hanno chiesto a gran voce provvedimenti immediati contro quella che lo stesso Alfonso Signorini ha poi definito Una brutta pagina di tv”.

“Se io torno a casa non porto avanti la mia missione, quella di poter far capire alle persone che oltre al dolore fisico si può sconfiggere anche quello mentale”.

Marco Bellavia ha fallito. Il Grande Fratello, specchio della nostra società, ha fallito mentre il pubblico diventa nuovamente testimone della totale indifferenza e insofferenza verso le malattie così dette invisibili. La salute mentale deve essere tutelata; la depressione et similia vanno comprese e riconosciute mentre chi ne soffre deve essere aiutato al pari di qualunque altra persona affetta da una malattia fisica.

Diffondere la storia di Marco o chi come lui, unitamente alle giuste informazioni, può tendere una mano verso queste persone che non devono essere assolutamente allontanate bensì supportate e protette.



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