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Varicocele : causa di infertilità maschile

di Mamma Angelica

08 Luglio 2010

Che cos’è il varicocele?

E’ una dilatazione delle vene intorno allo scroto che insorge generalmente fra i 15 e i 25 anni colpendo nella maggior parte dei casi il testicolo sinistro (85% dei casi).

I testicoli ricevono il sangue dall’arteria testicolare che si trova nell’addome, da qui il sangue passa per il plesso pampiniforme (delle piccole vene che si trovano nello scroto), refluisce nella vena spermatica e torna al cuore.

Il varicocele a volte si presenta in modo asintomatico, in altri casi il testicolo interessato può essere dolente, pesante o tendere verso il basso.

Ma perché il varicocele può essere causa di infertilità maschile?

Per svilupparsi normalmente gli spermatozoi hanno bisogno di una temperatura costante. La dilatazione della vena provoca un leggero innalzamento delle temperatura del testicolo che a lungo andare può essere causa di infertilità in quanto compromette la funzionalità, la quantità e la densità degli spermatozoi.

Come si cura?

Non sempre è necessario ricorrere ad un trattamento specifico, infatti in caso di varicocele lieve solitamente il medico consiglia al paziente di usare gli slip al posto dei boxer.

I trattamenti principali del varicocele sono :

Scleroembolizzazione percutanea :E’ una tecnica abbastanza semplice che solitamente viene eseguita in day hospital, sotto controllo radiologico.

Dopo aver fatto una leggere anestesia locale si introduce un piccolo catetere(1,35 mm di diametro) nella vena femorale fino a raggiungere la vena spermatica.

Si inietta nel paziente un liquido di contrasto in modo da evidenziare le vene e una volta trovato il varicocele si inietta una piccola quantità di alcool che occlude le vene dilatate.

Intervento chirurgico : Viene eseguito da un chirurgo o da un urologo in anestesia totale.

Viene praticata un’ incisione qualche cm sotto l’ombelico nel lato sinistro, e si procede alla legatura della sola vena o di tutto il fascio vascolare.

Legando solo la vena spermatica si potrebbero verificare delle recidive dovute alla persistenza di rami venosi collaterali (20% dei casi).

Legando l’intero fascio vascolare,anche se la percentuale di successo è molto alta,si potrebbe verificare l’interruzione di vasi linfatici del testicolo con conseguente idrocele (raccolta di liquido attorno al testicolo).

Qualche anno fa mio marito cominciò ad avvertire un fastidio al basso ventre e notò anche che il suo testicolo sinistro si era notevolmente abbassato.

Andammo subito dal medico che ci suggerì di consultare un urologo.

Lo specialista lo visitò tramite la palpazione dell’inguine e gli disse che sospettava si trattasse di varicocele.

Secondo il medico, a giudicare dall’ingrossamento della vena, era una cosa di vecchia data.

Come era possibile?

Mio marito ha fatto il militare e durante la visita di rito non avevano trovato nulla!

Il medico ci disse che la sua vena era talmente grossa ed indurita che probabilmente era stata scambiata per il muscolo!

Il passo successivo fu quello di fare uno spermiogramma che evidenziò che il 60% dei suoi spermatozoi era stato compromesso.

Per ultimo fece un’eco-doppler che confermò la diagnosi dell’urologo.

Il medico fu chiaro con noi, se volevamo avere dei figli dovevamo intervenire subito perché la situazione era destinata a degenerare.

Noi eravamo giovani, però l’idea di avere una famiglia era già nei nostri pensieri e così mio marito si sottopose all’intervento.

La ripresa non fu lunga,3 giorni di ricovero e 2 settimane di riposo.

Dopo 3 mesi rifece lo spermiogramma che diede un esito più che positivo,cil 98% dei suoi spermatozoi era sano, il pericolo era scampato!



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