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Erika e Omar liberi dopo l’atroce delitto

di Mamma Giò

05 Dicembre 2011

Erika e omar liberi dopo l'atroce delittoDelitto di Novi Ligure: Erika libera e scrive una lettera ad Omar.

Era il 21 febbraio del 2001 quando in un quartiere di Novi Ligure, si consumò un duplice omicidio per mano di Erika de Nardo, 16 anni e dell’ allora fidanzato Omar Favaro, 17 anni.

Le vittime dell’orrendo crimine: Susanna Cassini di 41 anni e Gianluca de Nardo di 11 anni, rispettivamente madre e fratello di Erika.

Vennero inflitte 97 coltellate alle due vittime e dopo una serie di contraddizioni si riuscì a capire chi fossero gli autori di quell’atroce delitto, la prova regina venne da una registrazione ambientale.

Erika e Omar lasciati soli in un locale della caserma dei Carabinieri “confessarono” involontariamente il delitto.

I due rei di un crimine volento, aggravato dal rapporto parentale e dai futili motivi alla base dell’omicidio, furono subito portati nel carcere minorile di Torino, con processo furono condannati rispettivamente ottennero una pena a 16 e 14 anni di reclusione.

Omar esce di prigione il 3 marzo del 2010, per effetto dell’indulto e avendo beneficiato di uno sconto per buona condotta; domani è attesa la scarcerazione di Erika, anticipata anch’essa per buona condotta.

Erika ha attaccato l’ex compagno con una lettera pubblicata su un quotidiano nazionale; Erika accusa Omar di strumentalizzare la sua famiglia attraverso interviste e dichiarazioni rilasciate ai giornali.

Vi riportiamo parte della lettera:

Si vede chiaramente quanto sei viscido e senza dignità. Usare mia madre e mio fratello per farti popolarità. Per farti dei soldi ti sei fatto fotografare al cimitero da loro, ma non ti vergogni”. Queste le parole di Erka.

Erika no è più la sedicenne di 10 anni fa, è una donna che ha maturato in carcere i suoi errori. Ha il diritto di una seconda possibilità?

Queta sono domande difficili, come complessa è ogni considerazione sul fatto, la cosa più “giusta” – se di giustizia qui può parlarsi – sarebbe non amplificare i dolori privati, i drammi figli della follia e portatori di dolori indicibili, nonchè di paure e spettri invincibili … la domanda che torna e torna sempre è: siamo in un tempo che porta tutto alla ribalta preferendo ed anteponendo al successo ogni cosa?



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