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Elsa Fornero, le lacrime del ministro

di Mamma Filo

06 Dicembre 2011

Elsa Fornero, le lacrime del ministroLa manovra economica – finanziaria resa nota dal Professor Monti comporta enormi sacrifici e che ovviamente dovranno, purtoppo, essere sostenuti soprattutto da noi cittadini.

Il Governo più volte ha ribadito di essere a conoscenza del peso che dovremo portare sulle spalle ma sa che non ci sono alternative, altrimenti vanificheremo i sacrifici fatti negli ultimi sessantanni.

L’ Europa ci tiene sotto osservazione, ci sta giustamente con fiato sul collo e sicuramente visto come abbiamo ridotto la Terza potenza Europea, ce lo meritiamo pure!

Qual’ è stata la parola piu’ grave usata nelle ultime settimane? SACRIFICI! Ed è proprio questa semplice parola che il neo Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità, Elsa Fornero non è riuscita a pronunciare durante la conferenza stampa di domenica.

” E’ un meccanismo lungo. E abbiamo dovuto e ci è costato chiedere … “ qui la voce del Ministro si è rotta, ha prevalso la commozione ed è toccato a Monti toglierla dall’ imbarazzo e proseguire nella spiegazione chiudendo poi il discorso con una nota leggera per sdrammatizzare l’ accaduto: ” Non pretendo di far sorridere il Ministro del Lavoro, ma almeno di non farla più piangere “.

Elsa Fornero, le lacrime del ministro
Ma cosa c’è dietro quel pianto?

La rappresentazione del reale stato d’animo della donna nel comprendere appieno la gravità della situazione? Una tattica organizzata a tavolino per dimostrare che la ” nuova gestione ” ha un cuore? O la dimostrazione che le donne possono apportare al lavoro anche un grado di sensibilità che non è solitamente riscontrabile tra gli uomini?

Ovviamente come è anche giusto che sia, l’ opinione pubblica si è divisa al riguardo, in molti ritengono che il suo sia stato un atteggiamento offensivo nei riguardi della popolazione italiana che dovrà sobbarcarsi il grosso della fatica, tirando la cinghia ancora di più, come se fosse possibile!

In effetti a chi esclama: ” Lei piange? E noi? Elsa Fornero, le lacrime del ministroCosa dovremmo fare? “ , non si può dar torto, è un pensiero più che leggittimo dal momento in cui ci prepariamo ad affrontare un periodo buio; forse però la classe politica non si è ancora resa conto che questo periodo buio è iniziato già da un pò! Ma noi lo sappiamo bene purtroppo, chiedetelo ad un pensionato qualsiasi, ad un cassaintegrato, ad un genitore che non può permettersi l’ asilo nido o l’ università per il figlio!
L’ altra metà delle persone ha visto in quella piccola donna presentata da subito, date le sue esperienze, come un tecnico dal carattere di ferro, una dimostrazione di umiltà e la consapevolezza che, nonostante abbia dovuto prendere delle decisioni pesanti, ogni italiano non è solo un numero presente in statistiche o tabelle ma sempre un indivuduo che merita rispetto.

La Fornero nonostante la sua grande esperienza, che da anni la pone ai massimi livelli nel suo settore, ha dimostrato una grande sensibilità; seppur continui a rimanere in molti un minimo dubbio sull’ autenticità dell’ accaduto.

Ma politica e sensibilità possono andare di pari passo? Le donne possono portare in quell’ambiente quel qualcosa in più? E soprattutto, in Italia quello del politico è ancora visto come un la voro solo da uomini?

quote rosa governoSicuramente siamo molto lontani, anche in questo nuovo esecutivo, dal raggiungimento del numero delle quote rosa; in questo governo infatti le donne, seppur ricoprano incarichi di enorme rilievo e spessore, sono solo tre. Ma il non raggiungimento delle quote rosa non rappresenta necessariamente un risvolto negativo.
Del resto le affermazioni: ” devo esserci per forza in quanto donna ” e ” non possono esserci perchè donne “, seppur appoggiando contenuti opposti non si basano sullo stesso principio che ci fa arrabbiare quando viene usato per escluderci da alcuni settori?
Che si sia uomini o donne il principio fondamentale per il quale una persona possa aspirare a ricoprire qualsiasi incarico lavorativo è quello della meritocrazia, senza ricorrere a favoritismi o compromessi di alcun tipo.

Le donne la politica la possono, la sanno e la devono fare, hanno molto da donare e da dire e se questo ogni tanto comporta anche il groppo in gola o un pò di commozione durante una conferenza stampa, ben venga.

Se reale e sincera, la sensibilità del Ministro del Welfare con delega alle Pari Opportunità, non è mancanza di professionalità, ma solamente un valore aggiunto.

E poi scusate? Non si stavano invocando a gran voce lacrime, sangue ed equità?
Speriamo almeno di fermarci alle lacrime … altrimenti per equità il sangue toccherebbe a noi!



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