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Disturbi visivi bambini

di Mamma Simona

26 Gennaio 2012

Grazie alla vista il bambino impara

Per l’apprendimento cognitivo dei bambini, la vista è, insieme agli altri quattro sensi, il mezzo idoneo con cui conoscere il mondo che li circonda: il primo canale di informazione.

Grazie alla vista il bambino impara, si orienta, si sente partecipe del suo mondo.

Alla nascita i bambini non hanno ancora il senso della vista sviluppato, inizialmente vedono sfuocato e solo in bianco e nero finché, dal secondo mese di vita, l’immagine appare più nitida e nei suoi colori. Da questa età si attivano i motori percettivi, fondamentali per la formazione cerebrale, tra cui, la vista.

Il meccanismo di ricezione dell’immagine, è semplice: grazie alla luce le immagini passano attraverso gli occhi giungendo alla retina, che si trova all’interno dell’occhio, ne scaturisce quella che è stata definita energia nervosa, che viene condotta al cervello grazie ai nervi ottici. Nel cervello l’immagine viene identificata e catalogata tra le “esperienze” e conservata grazie alla memoria, per poi essere richiamate al momento opportuno.

Si stima che la “vista” fornisca quasi il 90% delle informazioni raccolte, contribuendo a formare un enorme bagaglio di esperienza….tanto più nei bambini, che imparano molto tramite l’imitazione, ragion per cui osservare diventa fondamentale, un canale preferenziale di apprendimento.

Come per gli adulti, anche per i bambini possono esserci deficit visivi, difetti della vista. Si aggira tra il 12 e il 14% la percentuale dei bambini con difetti visivi.

L’intervento tempestivo e l’indagine per stabilire il tipo e grado di difetto sono necessari per correggere con l’uso degli occhiali i problemi di vista ed evitare che il disturbo peggiori.

Capire se un bambino ha disturbi di vista non è impresa da poco, specialmente quando i bambini sono piccoli. Mentre i grandicelli, già scolarizzati, comunicano eventuali disturbi connessi ad un abbassamento della vista; nei bambini più piccoli è difficile individuare l’esistenza del problema.

Quando affrontare la prima visita?

La vista del bambino è in sviluppo, muta man mano che il bimbo cresce, ad un anno di età arriva a due decimi circa, nell’età prescolare a otto decimi per raggiungere verso gli 8 anni i dieci decimi.

Gli occhi dei bambini vengono controllati alla nascita per escludere evidenti problematiche.

Una seconda visita è opportuno programmarla entro i 4 anni presso centri specializzati in grado di osservare con i macchinari appositi il fondo dell’occhio. Laddove esistano fattori di rischio e di ereditarietà (i genitori e fratelli portano gli occhiali, hanno malattie oculari ereditarie, il bambino è nato immaturo o prematuro, in gravidanza la madre ha contratto malattie trasmissibili al feto) è giusto anticipare la visita.

Prima dell’inizio della scuola elementare, verso i 5 anni, è opportuna una terza visita per valutare il normale sviluppo della vista.

Un’ulteriore visita potrebbe essere programmata tra i 10 e i 15 anni, periodo in cui si sviluppa la miopia.

Campanelli di allarme che possono essere manifestazioni di disagi alla vista e che devono allertare i genitori e indurli a procedere con visite specialistiche sono: mal di testa, annebbiamenti alla vista, bruciore agli occhi e conseguente lacrimazione, fastidio legato alle luci.

Decimi e diottrie.Grazie alla vista il bambino impara

Spesso li confondiamo o non ne sappiamo individuare la differenza.

La diottria è la misura che si riferisce al “grado” delle lenti, ovvero la misura di correzione necessaria per eliminare il difetto di vista.

Il decimo è la misura che si riferisce alla vista, convenzionalmente si usa la frazione del decimo per riferirsi alle righe dell’ottotipo, che è la tabella di lettura usata per verificare la vista, su cui sono riportate solitamente lettere ma anche simboli.

Disturbi della vista:

  • AMBLIOPIA: disturbo conosciuto anche come “occhio pigro”. E’ molto diffuso tra i bambini; si ha quando, nonostante l’uso degli occhiali con letti correttive, la vista non migliora. Spesso colpisce un solo occhio, così quello sano è costretto ad un superlavoro. Il rischio è che l’abitudine a lavorare con un solo occhio fa sì che l’occhio pigro smetta di contribuire alla globalità del campo visivo. Una diagnosi ortottica in età precoce, entro l’anno d’età del bambino, sarebbe l’ideale per la correzione dell’ambliopia. Importante è non trascurare il disturbo, se questo viene scoperto e curato dopo i 10 anni, le possibilità di guarigione sono molto scarse. Una volta diagnosticato il problema, si procede al bendaggio, ovvero si copre l’occhio sano per “costringere” l’occhio pigro a lavorare. L’iter e le tempistiche vengono stabilite e seguite dall’oculista che ha il bimbo in cura.

  • IPERMETROPIA: il campo visivo è perfetto, ma l’immagine viene messa a fuoco oltre la retina. Il problema riguarda la “messa a fuoco” quando si tratta di leggere e dunque apprendere. A volte non è necessario l’uso di lenti correttive, giacché l’ipermetrope attua un meccanismo di accomodazione per compensare la vista. Si tratta di uno sforzo, per questo spesso i risultati sono lacrimazione e bruciore agli occhi, a volte anche mal di testa. Quando l’accomodazione non è sufficiente l’oculista prescrive l’uso di occhiali. Se diagnosticata precocemente, con l’uso di occhiali, è possibile in qualche caso, correggere completamente il disturbo; in ogni caso il miglioramento è fortemente probabile.

  • MIOPIA: solitamente viene diagnosticata in età scolare, quando il bambino scopre di non “vedere bene ciò che è scritto sulla lavagna”. La miopia limita la vista sulla lunga distanza. Esistono dei segnali che possono suggerirci la presenza di miopia di nostro figlio: si avvicina molto alla televisione per guardarla, o avvicina troppo il libro per leggere, strizza gli occhi per mettere a fuoco. Solitamente la miopia progredisce, è possibile che arresti la progressione ma guarirne è difficile.

  • ASTIGMATISMO: a causa di una curvatura della cornea asimmetrica, la visione risulta sfocata o sdoppiata un po su tutte le distanze. E’ molto spesso associata ad un altro disturbo della vista e la sua correzione avviene con le lenti. L’astigmatismo porta il soggetto a soffrire di mal di testa, quando non viene corretto con lenti in questo caso, nel bambino, può portare a difficoltà nello sviluppo visivo.

  • PRESBIOPIA: è un disturbo che colpisce per la maggiore gli adulti dai 45 anni in poi. I bambini soffrono di presbiopia in una rarissima percentuale. Limita il campo visivo “da vicino”, con forti difficoltà nella lettura. La correzione avviene tramite l’uso di lenti.

Alcuni di questi difetti possono essere corretti tramite operazione chirurgica, ma MAI da bambini, solo quando si è adulti ed il bulbo oculare ha concluso il suo sviluppo.

Gli occhiali:

Primo criterio nella scelta degli occhiali per bambini è la comodità.

L’occhiale deve essere funzionale, se poi è anche trendy, tanto meglio, ma sopratutto deve:

  • calzare bene sul nasino (i bambini hanno un dorso nasale poco pronunciato) senza scivolare

  • deve avere una montatura leggera (per i più piccoli sono proposti quelli in silicone che hanno un peso irrisorio), e che consentano al bimbo la libertà di movimento,

  • le lenti devono essere ampie (per avere un campo visivo vasto), antigraffio e possibilmente antiriflesso, gli occhiali non devono infastidire l’appoggio dietro l’orecchio.

Affidarsi ad un valido centro specializzato è una saggia decisione.

Importante è l’uso degli occhiali da sole per proteggere gli occhi dalla forte luce solare.

Grazie alla vista il bambino imparaConsigli:

  • La postura è importantissima, spesso i nostri figli hanno abitudini non proprio consone durante la lettura, lo studio o anche quando guardano TV e giocano ai videogames: si avvicinano troppo al libro, si mettono in una posizione non centrale ma di lato, si “incollano” a 20 centimetri dal televisore. Abitudini che è giusto correggere per prevenire disturbi della vista (e anche della schiena!).

  • La luce durante lo studio dovrebbe essere ottimale, mai studiare nella penombra per evitare di sforzare la vista; la luce naturale è quella migliore, ma in alternativa, porre sulla scrivania del bambino una buona fonte di luce artificiale.

  • Un’altra buona abitudine è l’interruzione della lettura o della visione della TV per dar modo agli occhi di “riposarsi”. La distanza dalla TV dovrebbe essere almeno di 1 metro e mezzo per le televisioni con pochi pollici; se si stà giocando ai videogames, una pausa di 20 minuti, alternando altri giochi, aiuta a non sovraccaricare di lavoro la vista.



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