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Asteroide Eros 433 sfiorerà la Terra, oggi il passaggio

di Mamma Licia

31 Gennaio 2012

31 gennaioEros 433 Asteroidi in avvicinamento: 2012 BX34 è già passato, oggi 31 gennaio toccherà a Eros 433

Ha “sfiorato” la Terra passandole a 60.000 km di distanza, un quinto della distanza Terra-Luna: alle ore 17 del 27 gennaio asteroide 2012 sfiora la terral’asteroide 2012 BX34, grande quanto un autobus, si è sensibilmente avvicinato alla Terra e si è meritato un posto nella classifica della Nasa dei 20 asteroidi che sono passati a minor distanza dal nostro pianeta. Le sue dimensioni (11 metri di diametro), comunque, ci hanno messo al riparo da eventuali pericoli: anche se fosse stato in rotta di collisione con la Terra e fosse precipitato nella nostra atmosfera, si sarebbe sbriciolato per colpa dell’attrito. Vero è anche però che se gli eventuali e possibili frammenti superstiti fossero caduti su una zona popolata avrebbero potuto causare qualche danno, ma si tratta di un evento il cui rischio è difficile da stimare.
Se qualche appassionato cercatore di asteroidi s’è perso questo passaggio, può ancora sperare nell’avvistamento di un altro asteriode eros 433“pianetino” (come anche si chiamano gli asteroidi) e oggi 31 gennaio, a partire dalle 22.30, puntare il proprio telescopio o anche un binocolo in direzione sud est nella costellazione del Sestante, sotto la costellazione del Leone. È in arrivo infatti un altro asteroide, Eros 433, che passerà a 26,8 milioni di km dalla Terra, la sua minima distanza finora registrata.
Eros misura tra gli 11 e i 35 km di diametro e nei prossimi giorni (il picco sarà il 3 febbraio) raggiungerà una magnitudine apparente – cioè una luminosità – di 8.5, rendendo così possibile la sua visione (le stelle più deboli a occhio nudo hanno una luminosità di magnitudine 6; la stella polare di 2). Eros 433 si muoverà alla velocità di circa 1° al giorno e, con un po’ di pazienza, potrà essere osservato in poco tempo anche con piccoli telescopi.

Come 2012 BX34, neanche Eros 433 rappresenta un pericolo per la Terra, ha assicurato Gianluca Masi, astrofisico e curatore scientifico del Planetario di Roma



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