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Anno bisesto anno funesto

Il 2012 è un anno bisestile, cioè un anno solare in cui è aggiunto un giorno in più (nel mese di febbraio, che negli anni bisestili ha 29 giorni anziché 28) ed in cui, quindi, i giorni totali sono 366 e non 365. Tale accorgimento fu introdotto per correggere il ...

di Mamma Licia

24 Febbraio 2012

Il 2012 è un anno bisestile, cioè un anno solare in cui è aggiunto un giorno in piùIl 2012 è un anno bisestile, cioè un anno solare in cui è aggiunto un giorno in più (nel mese di febbraio, che negli anni bisestili ha 29 giorni anziché 28) ed in cui, quindi, i giorni totali sono 366 e non 365. Tale accorgimento fu introdotto per correggere il progressivo slittamento delle stagioni e fu adottato nei calendari giuliano e gregoriano.

Nel calendario autorizzato da Giulio Cesare (dal quale prende il nome), che misurò il tempo in Occidente dal 46 a.C. fino al 1582, questa variazione fu ideata dall’astronomo greco Sosigene d’Alessandria, , per cui l’anno effettivo aveva una durata di 365 giorni e 6 ore ed ogni quattro anni aveva un anno di 366 giorni. Nel 1582 si calcolò, però, che l’anno giuliano aveva accumulato un errore pari a 10 giorni. Fu così che, in quello stesso anno, papa Gregorio XIII ordinò di far seguire al 4 ottobre il 15 ottobre, recuperando in questo modo quei 10 giorni ed inaugurando, di fatto, l’introduzione del nuovo calendario Il 2012 è un anno bisestile, cioè un anno solare in cui è aggiunto un giorno in piùgregoriano.

Con un anno di 365 giorni ed un anno bisestile ogni quattro anni di 366 giorni, l’errore nella durata dell’anno si sarebbe comunque ripresentato, però con uno scarto di soli 3 giorni ogni 400 anni. Si stabilì quindi che solamente uno dei quattro anni secolari fosse bisestile: il 1600, il 1700, il 1800 e così via.

Nel calendario gregoriano gli anni bisestili sono quelli divisibili per 4, ad eccezione degli anni secolari che sono bisestili solo se divisibili per 400.

L’aggettivo bisestile deriva da bis sextus dies, cioè il “sesto giorno ripetuto”, che era il giorno che i Romani aggiungevano in più dopo il 24 febbraio che a quel tempo era l’ultimo giorno dell’anno e che esse chiamavano sextus dies ante Kalendas Martias. L’attuale numerazione dei giorni di febbraio è diversa da quella usata dai Romani che erano soliti indicare i giorni del mese contandoli a ritroso a partire da alcune date fisse: le calende era il primo giorno del mese; le none era il quinto o il settimo giorno (a seconda dei mesi); le idi erano il tredicesimo o il quindicesimo giorno del mese. Per cui, il 24 febbraio era chiamato “sextus dies ante Kalendas Martias”, cioè sei giorni prima delle calende di marzo.

Ma perché nella tIl 2012 è un anno bisestile, cioè un anno solare in cui è aggiunto un giorno in piùradizione popolare l’anno bisestile è considerato un anno foriero di sventure, sciagure ed eventi nefasti tanto da meritarsi la nomea di “anno bisesto, anno funesto”?

Questa credenza pare derivi proprio dagli antichi romani. Febbraio era il mese dedicato a Plutone, il dio dell’oltretomba, ed era considerato un mese sfortunato appunto perché dedicato ai morti.

A febbraio, il mensis feralis, ultimo mese dell’anno, non solo si tenevano i riti funebri per i defunti, ma si celebravano anche i februa, i riti di purificazione, tra i quali c’erano i feralia (da cui deriva l’aggettivo ferale) che il 21 del mese aprivano le porte al ritorno dei morti.

In più, nell’ultimo mese dell’anno, i contadini effettuavano le ultime semine annuali ed il giorno in più scombinava il calendario rurale, con grande disappunto dei contadini stessi.



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