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Umberto Bossi: le dimissioni e lo scandalo che travolge la Lega, qual è la verita?

di Mamma Simona

13 Aprile 2012

Dimissioni: l’esempio di Bossidimissioni bossi e renzo

I sostenitori, che avevano creduto negli ideali del partito di pulizia contro la corruzione, hanno appreso la notizia sgomenti e rassegnati al fatto che quando un politico si accomoda sulla cadrega (leggi: poltrona) e usufruisce di tutti gli agi, mettendo le “mani in pasta” come solo noi italiani permettiamo di fare, la sindrome del soldo facile da mettere in tasca colpisce tutti!

Chi mal sopportava Bossi, acclama (e ci ricama sopra a punto e croce) quasi che con l’accusa si sia trovato il punto di snodo dei mali della nostra politica.

Qualcuno scade, prendendo di mira il senatore con vignette, dal dubbioso spirito goliardico, che vengono condivise sui social network… ma è anche giusto così, gli italiani hanno bisogno di un capro espiatorio di turno contro cui scatenare la propria rabbia repressa; sia esso il Berlusca, lo Schettino o il Bossi di turno, tutte persone poco “pulite” che lasciano spazio per la profanazione della persona?

La verità è che Bossi può piacere o meno, può creare imbarazzo o essere un mito per qualcuno, ma un grande atto l’ha compiuto e gli va dato merito e onore, un atto coraggioso: si è spogliato della carica, rimettendosi al giudizio della magistratura.

L’uomo si sveste della maschera del politico regalando a tutti, padani o meno, una lezione d’onore.

L’ostilità nei suoi confronti dovrebbe venir meno davanti a questo atto di coraggio e (speriamo) di esempio per tutti i politici italiani.

Di sua sponte ha rassegnato le dimissioni dalla carica, riconoscendo l’errore, perché, come ha sempre affermato, un politico “sporco” non può rappresentare il popolo che lo ha eletto.

In controtendenza rispetto ai “grandi politici”, attori dello spettacolo teatrale made in Italy, che godono appieno dei privilegi propri della casta che ci rappresenta, immunità comprese, ha fatto un passo indietro (o forse avanti?), di questo bisogna dare atto.

Chi ha sbagliato deve pagare, a prescindere dal nomechi sbaglia paga padania e lega nordquesto è ciò che Bossi ha dichiarato con un tacito riferimento ai personaggi della sua famiglia, che si è dichiarato pentito di aver influenzato perchè entrassero in politica.

Il senatore, che ha portato in auge il suo partito nel corso degli anni, non ha pensato molto prima di dimettersi dalla sua carica di segretario federale, a tutela del movimento che ha rappresentato in questi anni, dimostrando coerenza con ciò che ha da sempre illustrato.

La magistratura farà il suo percorso, gli sbagli verranno pagati, come è giusto che sia; ma l’umiltà dell’uomo va riconosciuta… e che sia di esempio a tutti gli quegli altri politici, che magari non fanno notizia ai telegiornali né occupano le home page delle testate web più importanti o non hanno una prima pagina dei cartacei dedicata, ma che una coscienza pulita non l’hanno.

Uomini su cui sono stati sollevati dubbi sulla trasparenza del loro operato, personaggi che ricoprono cariche importanti, che decidono per le nostre vite: quante tasse dobbiamo pagare, quale deve essere il nostro ticket sanitario e quanto deve costare la benzina, ma che in realtà tutelano più i propri interessi personali, con una rete di scambi di favore molto fitta, piuttosto che gli interessi del paese.

Politici indagati e che, noncuranti del percorso della magistratura, continuano imperterriti a godere dei benefit, anzi, dei troppi benefit, di privilegio.

lega nord dimissioni bossiUmberto Bossi nella sua carriera politica si è distinto poco quanto a stile, annoverando una serie di “uscite” dal discutibile spessore, spesso volgari, scadenti e poco lusinghiere; eppure in questi giorni sta dando a tutti una lezione di moralità, di stile ed eleganza, nonostante la cravatta verde e il suo modo di esprimersi biascicante, dovuto alla malattia.

… pensiamo a quanti parlamentari occupano il posto pur essendo indagati per mafia, corruzione e reati di pari gravità… quanto sarebbe bello si dimettessero tutti dalle loro cariche, per coerenza con proprie idee ostentate in campagna elettorale.

Un desiderio irrealizzabile? …forse, ma ogni tanto un po’ di utopia alleggerisce l’animo!



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