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Paolo Bosusco è libero e sta bene

di Mamma Simona

13 Aprile 2012

Rapito il 14 marzo, dopo la paura per un’intermediazione cui sono seguite reazioni non lineari, finalmente la tanto attesa liberazione.

14 marzo – 11 aprile: tanto è durata la prigionia di Paolo Bosusco, rapito nell’Orissa indiano insieme a Claudio Colangelo, liberato dai sequestratori il 25 marzo.

La guida di trekking ha trascorso quasi un mese come ostaggio dei guerriglieri maoisti.

I primi commenti a caldo sono stati: “Ho fatto una vacanza pagata“, forse una battuta per smorzare le tensioni accumulate,in realtà quei 10 chili in meno parlano da soli ed infatti subito dopo si corregge “Non è stata una vacanza, è stata anzi dura.

Della sua magrezza commenta dicendo “i maoisti hanno cercato di darmi il meglio che potevano, ma qualche problema c’è’ stato, il cibo era quello che era, e per due volte ho avuto la malaria“.

La situazione si è presentata, fin dall’inizio del sequestro, molto delicata; nella trattativa, un passo in fallo avrebbe potuto contribuire a far perdere il controllo, col rischio di mettere in pericolo la vita degli ostaggi.

Bosusco, 54 anni, di origine piemontese, vive da 19 anni in India.

Il Ministro degli Esteri italiano, GiulioTerzi, ha accolto la notizia della liberazione, mentre si trovava a Washington alla riunione dei ministri degli Esteri del G8. Sottolinea l’importanza dell’uso della diplomazia nella trattativa, che è stata delegata a mediatori in loco, che ben conoscono e sanno muoversi tra le dinamiche della gente.

Terzi ha rinnovato l’impegno a procedere con le trattative che conducano alla liberazione degli altri italiani ancora in mano a rapitori in terre straniere.

Non ho alcun risentimento nei confronti dei miei rapitori” avrebbe affermato Bosusco prima di telefonare al padre Azeglio che aspettava con ansia da 29 giorni questa telefonata.

Bosusco è stato consegnato alla fine della prigionia, nelle mani di uno dei mediatori, nella notte tra l’11 e il 12 marzo, in un luogo poco distante dal sequestro.

I rapitori avevano legittimato il sequestro come conseguenza del mancato rispetto dei costumi locali, nella fattispecie, Bosusco e Colangelo stavano fotografando un gruppo di donne, pratica proibita dalle consuetudini locali.

In realtà i sequestrati servivano come scambio per ottenere la scarcerazione di altri insorti e benefit annessi.

La liberazione avviene a seguito dell’impegno dal governo dell’Orissa affinché siano migliorate le condizioni delle tribù della zona e del rilascio di 7 prigionieri tra cui Mili, moglie di Panda, leader dei ribelli maoisti.

La seconda telefonata di Bosusco, dopo quella indirizzata al padre, è stata per Colangelo che con Bosusco ha condiviso i primi giorni di prigionia. I due si incontreranno quanto prima in Italia.

 



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