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Disturbi alimentari bambini

di Maria Corbisiero

26 Aprile 2012

disturbi alimentariI più comuni disturbi alimentari sono:

obesità: condizione fisica caratterizzata dall’eccessivo accumulo di grasso;

anoressia: mancanza e/o diminuzione dell’ appetito;

bulimia: mangiare in modo convulso ed eccessivo ma evitare l’assorbimento del cibo attraverso diversi metodi quali il rigurgito.

Secondo gli ultimi dati rilevati e comunicati dalla psichiatra e psicoterapeuta Laura Dalla Ragione, referente per il Ministero della Salute per i disturbi alimentari e responsabile di due centri per i disturbi del comportamento alimentare in Umbria, tali pericolosi disturbi possono iniziare a manifestarsi nella fascia di età compresa tra gli 8 e i 10 anni.

A soffrirne maggiormente sono per lo più le bambine, anche se la dottoressa non esclude che tra qualche anno tali patologie si possano diffondere anche tra i maschi, che oggi costituiscono “solo” il 20% della totalità degli aventi tali disturbi alimentari.

disturbi alimentari bambiniLa psichiatra le definisce un “epidemia sociale“, dichiarazione dovuta ad una grande diffusione nel nostro Paese. Basti infatti considerare che i problemi dovuti al cibo causano circa 8mila morti l’anno e che circa 3 milioni di italiani ne soffrono.

Di questi 3 milioni poi, almeno un 500mila iniziano a soffrire anche di una nuova patologia, quella al passo coi tempi: la drunkoressia, ossia diminuire la quantità di cibo giornaliera consumata, fino a renderla nulla, per sostituirla con eccessive quantità di alcolici.

Questa “pratica”, non ancora riconosciuta come vera e propria malattia perché esistente da poco, si è diffusa tra i giovani di questa moderna società, dediti all’alcool e al binge drinking, il bere convulsivo tanto di moda tra i ragazzi.

Purtroppo non sono molti i centri riabilitativi in Italia per curate tali disturbi (il più grande è a Varese, Villa Miralago), per i quali si necessita anche di molti anni per poter raggiungere una definitiva guarigione e ritornare ad una vita normale e regolare.



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