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Festa della liberazione: come raccontare la storia del 25 aprile ai bambini

di Federica Federico

25 Aprile 2012

25 aprile La storia rappresenta le radici dell’albero che siamo, ciascuno di noi è il risultato del percorso storico compiuto dal nostro paese e dai nostri avi. Insegnare la storia ai bambini è “cosa buona e giusta”. Attraverso le basilari conoscenze storiche il bimbo forma la sua cultura e comprende una cosa La storia rappresenta le radici dell’albero che siamodi fondamentale importanza: impara che le decisioni umane sono motivate, stimolate e determinate sempre da scelte di principio.

Il nostro compito di educatori è anche quello di svelare ai bambini che esistono principi diversi, positivi e negativi. Ed è importante dimostrare loro come i migliori istinti dell’uomo riescano, infine, ad animare le scelte più alte, grandi ed ispirate.

Nella giornata di oggi, 25 Aprile e Festa della liberazione, possiamo insegnare ai nostri bambini cos’è il patriottismo e quanto grande ed importante possa essere il valore della libertà e quello della democrazia.

  • Come si può raccontare e spiegare la Festa della liberazione ai bambini?

Qui di seguito la nostra storia esemplificata e ridotta a misura di bimbo:

L’Italia è una repubblica democratica.La storia radici dell’albero che siamo

La parola Repubblica significa “cosa di tutti”; la legge italiana afferma che il nostro paese è una Repubblica ed in questo modo stabilisce che l’Italia è di tutti gli italiani, ciascun italiano adulto attraverso il voto decide liberamente a chi affidare il governo del paese.

La parola Democrazia significa “potere del popolo”; la legge italiana stabilisce che il popolo ha il potere ed il dovere di partecipare alla gestione dello Stato. I politici prendono le decisioni importanti per il bene del paese e sono scelti come amministratori e guide dell’Italia da tutti cittadini.

Noi, dobbiamo sostenere il buon andamento dell’Italia rispettando la legge, lavorando ed esprimendo il nostro voto, cioè decidendo a chi affidare il Governo e le scelte importanti per il nostro paese.

Vivere in una Repubblica democratica non solo significa partecipare direttamente o indirettamente alla vita politica del paese, ma significa, soprattutto, essere liberi di esprimere le proprie opinioni.

libertà di opinioneNoi siamo abituati a commentare positivamente o negativamente l’operato dei politici, è nostra abitudine vedere in televisione i politici che si confrontano, che parlano di se stessi e degli “avversari”. Ma questa libertà di espressione è il risultato di un percorso storico vissuto dagli italiani anche con dolore e fatica.

Oggi è il giorno della liberazione e la festa della libertà. Oggi tutti noi siamo chiamati a ricordare i nostri progenitori che hanno combattuto contro le oppressioni per garantirci la libertà di cui adesso beneficiamo.

La data del 25 aprile ricorda la fine della dittatura di Mussolini e la vittoria dei Partigiani antifascisti che organizzarono la Resistenza italiana.

  • Chi era Mussolini?

Mussolini era un dittatore che imponeva il suo potere sull’Italia impedendo la libertà e la democrazia.

La parola dittatura significa “governo di un uomo solo” ed indica che il potere è nelle mani di una persona soltanto. Mussolini fu un dittatore, impose a tutti le sue regole e le sue leggi e per evitare che chiunque lo contrastasse impediva la libera informazione e la libera espressione del pensiero. Nessuno poteva esprimere in nessun modo la sua aperta opposizione alle regole di Mussolini. La stampa, i giornali e la diffusione delle informazioni erano controllate dal “regime” (cioè dal Governo di Mussolini). Il controllo ferreo sulla divulgazione di qualunque notizia era esercitato da Mussolini e dai suoi fedelissimi affinché il sistema statale apparisse perfetto e non venisse mai messo in discussione.

  • Chi erano i Partigiani e perché si opposero alla dittatura di Mussolini?

La storia rappresenta le radici dell’albero che siamoI Partigiani erano donne, uomini e bambini, laici e religiosi, ricchi e poveri accomunati dall’amore per la libertà, per la democrazie e per l’Italia. I Partigiani hanno combattuto contro la dittatura di Mussolini in nome di questi valori: patriottismo, democrazia e libertà.

Molti di loro hanno perso la vita perché quella che ebbe inizio fu una vera e propria guerra combattuta sul territorio italiano. Questa guerra viene chiamata “guerra civile”. Sono guerre civili tutte quelle che si svolgono nel territorio di uno stato e tra i cittadini dello stesso paese. La guerra dei Partigiani coinvolse tutti gli italiani, si contrapposero gli italiani favorevoli alla dittatura a quelli contrari ad essa. Questa guerra li mise gli uni contro gli altri. Erano favorevoli alla dittatura solo coloro i quali traevano un vantaggio dal governo di Mussolini (per esempio i membri dell’esercito e gli amici di Mussolini), erano contrari gli uomini comuni perseguitati dal regime, costretti a subire le regole e le imposizioni della dittatura. Erano contrari tutti coloro che erano stati costretti a patire la fame e la miseria.

Dove hanno trovato il coraggio di opporsi al regime? La storia rappresenta le radici dell’albero che siamoI Partigiano hanno creduto in un principio fondamentale: lo Stato è dei cittadini. È vero che nessun paese può diventare grande se non è governato dal suo popolo liberamente!

Il 25 aprile del 1945 (quando neanche la mamma e i nonni erano nati) i Partigiani liberarono Milano ( città simbolo perché era la sede del comando partigiano). Quindi è per questo che la data di oggi è considerata importantissima per il nostro paese e la Festa della Liberazione diventa un modo per ringraziare il sacrificio di tante persone che hanno reso Libera l’I.talia

 



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