Con l’arrivo dell’ estate e l’ innalzamento delle temperature aumentano anche i rischi delle infezioni alimentari.
I principali soggetti a questo rischio sono i bambini, il cui sistema immunitario non è ancora del tutto sviluppato.
In merito a tale problematica, la SITIP (Società Italiana di Infettivologia Pediatrica) ha lanciato un appello a tutti i genitori, invitandoli ad una maggiore vigilanza ed igiene al fine di poter limitare il più possibile le infezioni alimentari dovuti ai batteri, ai virus e ai vari agenti patogeni che proliferano maggiormente con il caldo.
Quali sono le infezioni che possono contrarre i nostri bambini?
A seconda dell’ agente patogeno, virus o batterio, le infezioni possono essere divise in:
- Tossinfezione: spesso causate da microbi patogeni quali virus, batteri e tossine presenti in alimenti contaminati. Quelle più conosciute, perché maggiormente diffuse, sono la Salmonella, la Listeria e la Campylobacter, tutte infezioni derivante da carni;
- Intossicazioni alimentari: spesso causate da batteri, in prevalenza dallo stafilococco e dall’ Escherichia coli. Possono generare epidemie e le cause scatenanti sono dovute ad una cattiva conservazione degli alimenti (cibo lasciato per troppo tempo fuori dal frigo), a delle pessime condizioni igieniche o ad una cottura non idonea.
I sintomi con i quali si manifestano queste infezioni sono:
- – diarrea, vomito, febbre, dolori addominali per le forme meno gravi che, solitamente, non necessitano di assunzione di medicinali;
- – insistente diarrea, sangue nelle feci, febbre superiore ai 38,6°, disidratazione, etc. per le intossicazioni gravi che possono richiedere anche un ricovero ospedaliero.
In ogni caso è importante ascoltare il parere del medico pediatra che indirizzerà al meglio i genitori sui comportamenti da assumere in questi casi.