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Napoli 3.0, due giorni di dibattiti sulla comunicazione

di Federica Federico

18 Giugno 2012

La comunicazione La comunicazione pretende ed innesca una reciprocità di rapporti e contatti, realizza una dialettica d’interessi volta alla diffusione ed alla evoluzione della informazione.

Comunicazione è capacità di contatto e condivisione. I Greci chiamavano koinomia quella che per i romani era la communio da cui, prima, communis e, poi, communicatio.

I volti della comunicazione sono mutati nel tempo. La storia dell’informazione contemporanea deve fare i conti con strumenti e sistemi moderni, veloci e facilmente accessibili, atti a permettere divulgazioni immediate ed ampie foriere di analisi istintive oltre che libere.

È innegabile il fatto che oggi si comunichi e si informi ampiamente “fuori dagli schemi” o, per meglio dire, con schemi e strutture differenti da quelle tradizionali.

A Napoli, grazie ‘Napoli 3.0 – linguaggi e percorsi di comunicazione‘ si parla dei volti della comunicazione:

Fotografare lo stato dell’arte della comunicazione in Campania, valutare in che misura l’evoluzione dei media influisca sui registri di vita e quanto la comunicazione incida anche sui processi d’impresa”, questi gli obiettivi dell’evento.

La manifestazione è stata ideata dai giornalisti Marco Ferra e Angelo Cirasa, realizzata in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Campania.

‘Napoli 3.0 – linguaggi e percorsi di comunicazione’ si svolgerà il 19 giugno nella sede dell’Ordine regionale dei giornalisti in via Cappella Vecchia e il 20 al Pan – Palazzo delle Arti di Napoli.

Due giorni di incontri, confronti e dibattiti che vedranno in prima linea i protagonisti della comunicazione: giornalisti, blogger, comunicatori istituzionali e studiosi. Con loro chi utilizza la
comunicazione quale strumento ordinario, in primis istituzioni e imprese.

La comunicazione .La manifestazione – spiegano Ferra e Cirasa – nasce con l’intento di valutare lo stato dell’arte della comunicazione nella nostra regione partendo dall’esperienza dei protagonisti dell’informazione, dai media tradizionali al web, senza dimenticare che – con il proprio lavoro – non solo i giornalisti di professione ma anche gli altri attori del processo mediatico contribuiscono a dettare le regole e a diventare, talvolta a loro insaputa, terminali influenti e indispensabili del sistema”.

La due giorni sulla comunicazione – aggiunge Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania – rientra tra le iniziative sull’aggiornamento professionale che l’Ordine sostiene e promuove soprattutto verso i giovani. Un appuntamento, ‘Napoli 3.0’ che l’Ordine ha scelto di sostenere proprio in questa prospettiva”.

Dal comunicato stampa si evince l’attenzione al web ed ai nuovi percorsi che ha aperto: Nei due giorni di dibattiti si affronteranno i temi del cambiamento della comunicazione, tra passato e futuro; dei suoi diversi linguaggi e percorsi; dell’innovazione introdotta dal web; di deontologia professionale; di comunicazione ed economia, con un focus sull’immobiliare realizzato in collaborazione con la Borsa Immobiliare di Napoli. E ancora di come la comunicazione incida sui processi sociologici, mutando i rapporti di forza e le relazioni traistituzioni, territorio e cittadini.

Folto il parterre che si alternerà nelle sessioni di dibattito che saranno aperte martedi 19 giugno, alle ore 10, con uno speech del
sociologo Aldo Bonomi e nella giornata conclusiva vedra’, tra gli altri, la partecipazione di Sergio Rizzo, editorialista del Corriere
della Sera e co-autore del best seller ‘La casta’, Domenico Iannacone, autore di reportage e della trasmissione ‘Presa diretta’ di Rai Tre, Pietro Gargano, editorialista de Il Mattino, e Angelo Scelzo, sottosegretario al Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali.

Napoli 3.0 ha, infine, come spiegano gli organizzatori, l’ambizione di diventare un appuntamento stabile per la città, un’occasione in cui giornalisti, istituzioni e imprese possano confrontarsi su scenari possibili, presenti e futuri, dell’universo media.



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