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Le reazioni allergiche nei bambini sono in aumento: informazioni utili

di Mamma Licia

21 Giugno 2012

In Europa sono più di 17 milioni le persone che soffrono di allergie alimentari; di queste, 3,5 milioni hanno un’età inferiore ai 25 anni. E negli ultimi dieci anni le reazioni allergiche sono aumentate di ben sette volte.

A farne maggiormente le spese possono essere però i più piccoli che spesso a scuola manifestano allergie alimentari dopo essere entrati in contatto con nuovi cibi, quelli proposti nelle mense, e non riescono ad avere il pronto intervento da parte degli insegnanti, molto spesso impreparati di fronte a queste emergenze ed incapaci di intervenire subito.

Per questo motivo, e per sensibilizzare al problema, l’Eaaci (l’Accademia europea di allergia e immunologia clinica) ha dato il via ad una campagna informativa contro le allergie alimentari.

Lo scopo principale è informare sui sintomi, per riconoscerli subito, ed insegnare gli interventi di pronto soccorso, utili ad evitare le conseguenze, purtroppo anche letali, di una allergia, come ad esempio uno shock anafilattico.

Il primo elemento di questa campagna – ha detto Cezmi Akdis, presidente Eaaci – è il lancio degli ‘Standard minimi internazionali per i bambini allergici a scuola’, che stabiliscono i requisiti di base per la sicurezza”. Inoltre, è necessario migliorare le etichette alimentari, rendendo le diciture sulle confezioni più chiare e specifiche. Ad esempio, la scritta ‘può contenere arachidi’ o ‘può contenere latte’, posta sulle etichette senza seguire un preciso ed uniforme criterio, è troppo generica e non mostra i reali livelli di contaminazione del prodotto e quindi di potenziale rischio.

La campagna dell’Eaaci ha anche lo scopo di informare sulla differenza tra intolleranze ed allergie alimentari, due diverse reazioni dell’organismo.

Le allergie alimentari coinvolgono il sistema immunitario e sono una sua risposta esagerata nei confronti di una sostanza (l’allergene) che entra in contatto con l’organismo attraverso l’ingestione degli alimenti. La reazione allergica è determinata dalla presenza degli anticorpi della classe IGE che reagiscono contro gli allergeni rilasciando l’istamina, la molecola chiave nelle reazioni allergiche.

Le intolleranze alimentari, invece, non causano una immediata reazione tra alimento (stimolo) e sintomo (risposta dell’organismo), ma disturbi più cronici, come ad esempio un malassorbimento della sostanza verso la quale si è intolleranti. In pratica l’alimento “incriminato” non viene né digerito né metabolizzato e resta fermo nell’intestino.

Gli alimenti maggiormente allergizzanti sono quelli ricchi di istamina (pomodori, spinaci, tonno in scatola, funghi, formaggi stagionati e fermentati, cioccolato, birra…) e gli istamino-liberatori (come le fragole). Potenzialmente allergizzanti sono anche i pesci ed i crostacei, le uova, la soia, il latte vaccino, le arance, le pesche, i kiwi etc.

Gli alimenti che possono provocare un’intolleranza alimentare sono soprattutto il latte e i latticini, i lieviti, il frumento, gli oli, sia vegetali sia d’oliva, i conservanti ed i coloranti.

La campagna informativa dell’Eaaci può anche essere seguita online, collegandosi al sito www.stopanaphylaxis.com, dal quale è possibile anche scaricare materiale informativo.



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