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Bambino in stato vegetativo dopo un intervento, l’ospedale dovrà pagargli un vitalizio

di Mamma Licia

26 Giugno 2012

È in stato vegetativo permanente da quando aveva un anno e mezzo.

Nel 2007 era stato sottoposto ad un intervento chirurgico perché soffriva di ascesso retrofaringeo – un accumulo di pus nella zona posteriore della gola – che gli impediva di deglutire e di respirare bene, ma al termine dell’operazione il medico anestesista, per errore, bloccò l’afflusso di sangue al cervello provocandogli un danno permanente.

Per questo, il Tribunale civile di Trieste ha condannato l’Istituto pediatrico “Burlo Garofolo” del capoluogo giuliano, l’ospedale in cui fu effettuata l’operazione, a pagare ad un bambino, che adesso ha 6 anni, un vitalizio, che scatterà dopo che egli avrà compiuto i 25 anni.

Il foro di Trieste ha riconosciuto la “condotta colposa dell’anestesista” il quale “ha proceduto alla precoce rimozione del tubo tracheale al termine delle manovre chirurgiche senza valutare appieno la complessità e i rischi della situazione”.

Lo “stipendio”, di 1.500 euro al mese, è stato deciso a titolo di danno patrimoniale e dovrà essere corrisposto per tutta la vita, per l’impossibilità a trovare un lavoro a cui andrà incontro il bambino quando, a quell’età, dopo i 25 anni, i giovani italiani in media iniziano a cercare un’occupazione per sostenersi e mantenersi autonomamente.

È la prima volta che un giudice decide di liquidare un vitalizio per l’impossibilità futura di poter lavorare”, ha detto il legale della famiglia del bambino. Una sentenza che ha un alto valore simbolico – ha continuato l’avvocato – perché la famiglia del bambino ha lottato e si è battuta per avere la verità e per ottenere giustizia, “e questo è più importante del denaro”.

Il Tribunale di Trieste ha anche riconosciuto un danno non patrimoniale alla famiglia del bambino (dovendo essa farsi carico dell’onere di garantire continua assistenza al figlio), valutandolo in 2,5 milioni di euro, che dovranno essere liquidati ai genitori in una soluzione unica.

A causa di quell’errore medico il bambino adesso non potrà più camminare né parlare né vedere.



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