Network
Deabyday Cure naturali Eticamente Crescita personale Sapere.it

 

Seguici:

Pietro Taricone morte, ciao Pietro noi ti ricordiamo così

di Maria Corbisiero

29 Giugno 2012

pietro tariconeDue anni fa, il 29 giugno del 2010, veniva a mancare Pietro Taricone.

O’ guerriero, come soleva farsi chiamare nei giorni dei suoi esordi televisivi (nel 2000), nel ruolo di recluso nella casa del Grande Fratello, reality show alla suo grande debutto in Italia.

Un bulletto dai muscoli gonfiati, come avranno pensato in molti all’epoca vedendolo destreggiarsi tra manubri e attrezzatura da palestra, sempre disinvolto e a caccia delle sue prede preferite, le donne.

Ma Pietro ha saputo stupire tutti.

L’unico che è riuscito ad estraniarsi dal facile successo, da quella celebrità senza alcuni meriti, dall’esposizione mediatica amplificata.

pietro tariconeA tutto ciò ha preferito lavorare sodo, imparare, studiare per così diventare un attore, un personaggio capace di far valere il suo talento e non interpretare solo ed esclusivamente la parte del “recluso” diventato VIP troppo facilmente.

E così è stato!

pietro tariconePeccato però che sia durato giusto il tempo di un battito d’ali, le stesse che spezzandosi l’hanno portato via da questa vita.

Oggi, nel secondo anniversario di quel tragico incidente, CasaPound Italia e il Gruppo Istinto Rapace hanno voluto commemorare il giovane guerriero dall’animo dolce attraverso l’esposizione di una scritta sui cavalcavia e sui muri di circa 50 città italiane, unendo Nord e Sud in un unico ricordo, quello di Pietro.

A te che vivi tra le nuvole e brilli più d’ogni stella… Ciao Pietro

pietro tariconeCasaPound in un comunicato ha così descritto la propria scelta:

“Abbiamo voluto tributare il nostro omaggio a Pietro, che, da uomo libero, si è avvicinato al nostro movimento con curiosità e ha finito per diventare nostro amico in meno di 24 ore. Coraggioso, altruista, impulsivo, Pietro ci ha aiutati a mettere su Istinto Rapace, il gruppo di paracadutismo sportivo della nostra associazione, e a trovare il modo per rendere accessibile a tutti uno sport costoso, d’elite, solo per la voglia di condividere un’esperienza che gli aveva cambiato la vita, quel gusto di saltare del quale non si stancava mai di parlare”.



Iscriviti alla newsletter
Riceverai preziosi consigli e informazioni sugli ultimi contenuti, iscriviti alla nostra newsletter.

Seguici