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Come aiutare il bambino che balbetta: balbuzie, la logopedista

di Dott.ssa Michela Del Prete

23 Settembre 2010

<< Il tuo bambino balbetta? Questo gli crea sofferenza, imbarazzo ed insicurezza? Provi ad aiutarlo e correggerlo ma nulla funziona? Oggi la nostra logopedista ci spiega cos’è la balbuzie, ci indica come affrontarla, in che modo approcciare alla terapia e come comportarsi con il bambino.>>

La balbuzie viene definita come un’alternazione del flusso verbale caratterizzata da inibizione e interruzioni dell’eloquio che rappresenta il sintomo principale di un disturbo multiplo della personalità psicosomatica.

L’1% della popolazione adulta e il 4% di quella infantile presenta problemi di balbuzie. Essa si sviluppa generalmente tra i 2 e i 5 anni di età.

La manifestazione più evidente di questo disturbo è rappresentato da pause, ripetizioni di sillabe, intoppi nella verbalizzazione, allungamenti delle vocali.

Il balbuziente ha consapevolezza delle proprie difficoltà e ciò lo porta a rinunciare e a evitare progressivamente tutte le o ccasioni di scambio verbale. Con il passare del tempo si potranno strutturare sempre più rituali motori e comportamentali che accompagneranno l’inizio e la durata dell’eloquio. Le tensioni muscolari, presenti in tale disturbo, possono portare ad anomale contrazioni della bocca, del viso e spesso dell’intero corpo. Spesso il giovane che balbetta evita di guardare il suo interlocutore negli occhi, e tale disagio si può manifestare con battito anomalo delle palpebre, spasmi muscolari, tensioni vocali.

Interagire verbalmente diven

ta sempre più difficoltoso, con il tempo si potrà strutturare uno stato di ansia e disagi continui, che danneggeranno lo sviluppo sociale e potranno limitare le opportunità educative e professionali.

La severità della balbuzie può variare considerevolmente a secondo del periodo o delle situazioni. Un bambino può avere una buona fluenza verbale in certe situazioni ed incontrare notevole difficoltà in altre.

Il bambino che balbetta non comprende perché non gli è possibile parlare regolarmente e con fluidità, in più, il suo desiderio di essere come gli altri bambini aumenta i propri sentimenti d’insicurezza, di vergogna e di colpevolezza per la sua balbuzie.

La terapia logopedica per la balbuzie può essere intrapresa solo quando c’è consapevolezza del sintomo, solo in tal caso si potrà intervenire direttamente sul sintomo.

L’intervento riabilitativo aiuterà il bambino a gestire e a controllare le manifestazioni della disfluenza (ovvero balbuzie), a superare i propri sentimenti di vergogna e d’imbarazzo sviluppando un atteggiamento aperto e obiettivo verso il parlare

Bisogna anche dire che non si parla di guarigione totale ma di acquisizione di metodi che permetteranno al bambino o all’ adulto balbuziente di gestire il suo eloquio

Come possiamo noi “famiglia-scuola” aiutare chi balbetta?

Mostrarsi interessato a ciò che dice cercando di mantenere un contatto oculare diretto con lui, non anticipatelo nel parlare, non suggeritegli tecniche quali ”respira piano, non ti agitare, tranquillizzati, pensa prima di parlare ”. Cercate di dare voi un buon esempio parlando piano senza dare l’impressione di impazienza o di frettolosità.

Ricordatevi che voi non siete i terapisti dei vostri bambini balbuzienti, quindi mostratevi interessati a ciò che il bambino dice e non a come lo dice.



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