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Educazione bambino: 2anni, fase oppositiva.

di Mamma Silvia

30 Maggio 2010

Improvviso ed inaspettato arriva il momento in cui il nostro bambino, quell’angelo dolce dolce che ci regala sorrisi e risate a profusione, diventa un piccolo despota.

Ogni cosa lo disturba, richieste a cui prima obbediva solerte ora sono motivo di lamentela. E soprattutto la sua parola preferita diventa un secco e deciso NO!

Noi mamme assistiamo più o meno impotenti a terribili scenate: bambini
che si buttano per terra, che tirano calci e pugni, che rifiutano a
priori qualsiasi cosa gli si proponga.

Il più delle volte l’arrivo di questa fase ci coglie assolutamente impreparate: “il mio? Noooooo è un tesoro, altro che capricci!”
E un bel giorno invece dobbiamo a fare i conti con la dura
realtà: anche a noi è toccata questa sorte.

Siamo alla fase del “terrible two”, i terribili due anni. La fase oppositiva per eccellenza. È un pò come l’adolescenza ma in scala ridotta e con meno
ormoni.

Da mamma quale sono non ho la pretesa di scrivere un trattato di pedagogia, piuttosto la mia intenzione era riportare qualche stralcio di vita quotidiana e magari, perchè no, qualche consiglio pratico.
Il mio bambino sta attraversando in pieno la fase del NO abbinata alla fase del: “Faccio tutto da solo e guai a te se mi aiuti”.
In pratica sono arrivata ad alzarmi prima di lui per iniziare ad aprire il primo pezzetto della pellicola protettiva del budino, per poi riappoggiarla in modo che sembri chiusa e rimetterlo in frigo. Perchè se oso farlo davanti a lui succede questo: “ No! No NOOOOOO!!!!! Io Io Io faccioooooo mammaaaaaa!!!!!!!! AAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRRRRG!!!”
Urla pianti disperati…e il budino non lo vuole più!

A questo punto molte di voi lettrici staranno sorridendo amaramente ritrovandosi in pieno nel mio racconto.

Certo è una fase molto importante per lo sviluppo e la crescita.

I nostri cuccioli ci stanno mandando un chiaro messaggio: Mamma io ho una mia personalità diversa dalla tua e te lo dimostro, sono grande e so fare da solo!

Questo è un bene. Però credo sia necessario, in questo momento più che mai, mettere dei paletti.
Loro si stanno misurando con il mondo e noi dobbiamo aiutarli imponendo poche e semplici regole da rispettare, specialmente quelle che riguardano la loro sicurezza.

Cosa succederà quando proveranno ad infrangerle? ( Il che accadrà di certo, perché inevitabilmente i nostri bambini tenteranno di opporsi alle regole familiari)
In quel caso ho trovato il castigo un metodo efficace.
Dopo un primo avvertimento ignorato dal bambino, ho sperimentato l’efficacia di questa “punizione”: un paio di minuti seduto su una sedia, specificando con fermezza che doveva stare lì in castigo.
Per la mia esperienza due minuti di sediolina fanno riflettere il bambino che sarà presto pronto a scusarsi con un bel bacino e un’abbraccio.
Ormai qui basta solo il primo avvertimento!

Ma quanto sono buffi questi piccoli grandi ometti?



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