L’attuale bilancio, reso noto dalle autorità competenti, dell’esplosione avvenuta ieri pomeriggio, alle 17.30 circa, nel parcheggio dell’aeroporto di Sarafovo a Burgas, in Bulgaria, è di 8 morti e 31 feriti.
Nell’esplosione, che si ipotizza essere di natura terroristica ad opera di un kamikaze, sono rimasti uccisi 6 israeliani, un bulgaro, forse una guida turistica, e l’attentatore stesso.
L’identificazione dei cadaveri è ancora in corso, anche se il ministro dell’Interno bulgaro, Tsvetan Tsvetanov, ha già rilasciato alcune dichiarazioni circa la natura dell’incidente:
“L’esplosione è stata provocata da un uomo che è morto nell’attentato e la cui identità esatta non è stata stabilita ancora. Il suo documento di viaggio era una patente falsa dello Stato del Michigan”.
Secondo una prima ricostruzione effettuata, i 151 turisti, partiti da Tel Aviv, erano da poco atterrati all’aeroporto bulgaro e sarebbero dovuti essere trasportati nel complesso balneare di Slancev Briag, dove avrebbero trascorso le vacanze.
Appena saliti sull’autobus però, si è udita una forte deflagrazione che, oltre a sventrare il mezzo stesso, ha investito anche altri 4 autobus presenti nel parcheggio.
Non è ancora chiaro però la collocazione della bomba. Le autorità competenti stanno vagliando due possibilità: la prima ipotizza la collocazione dell’ordigno esplosivo su una valigia di uno dei turisti saliti a bordo del bus, l’altra che fosse stata piazzata precedentemente sopra il mezzo di trasporto.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato: “Tutti gli indizi portano all’Iran”.
Mentre Ehud Barak , il ministro della Difesa israeliana, si è ripromesso di punire severamente i responsabili dell’accaduto:
“Le nostre forze di difesa perseguiranno gli autori e i mandanti di questo atto di terrorismo. Seguiamo da tempo i piani delle organizzazioni terroristiche (Hezbollah, Hamas, elementi iraniani e la Jihad) che compiono attentati in tutto il mondo. E’ una battaglia amara con molte vittorie accanto a giorni tristi come oggi”.