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Presidente della Repubblica elezione a suffragio universale: sì del Senato

di Federica Federico

25 Luglio 2012

l'italia che vogliamo presidenza della repubblicaIeri nell’aula del Senato è stato approvato l’emendamento 9.0.500 all’art.9 del ddl sulle riforme costituzionali che introduce l’elezione diretta con suffragio universale del presidente della Repubblica.

Una corretta informazione, che non voglia lasciare spazio a facili campagne elettorali anticipate e populiste, deve partire dall’esame e dalla considerazione del dettato costituzionale, così come esso è stato partorito ed è oggi posto.

Il Presidente della Repubblica è organo centrale del sistema istituzionale italiano, ne accentra la democraticità e ne precisa diversi e delicati equilibri.

Il Presidente della Repubblica si impone, in ossequio ai precetti costituzionali, come un organo al di sopra delle parti, ha il compito di garantire l'italia che vogliamo presidenza della repubblicail rispetto del dettato costituzionale e rappresentare l’unità nazionale. Sovrintende alle pubbliche funzioni e sostiene l’ordinato adempimento delle attività governative nel rispetto della Carta Fondamentale, nell’interesse del paese e dei suoi cittadini: imparzialità e garanzia sono i caratteri primari dell’organo, impulso, moderazione e controllo delle attività istituzionali sono, invece, le sue peculiari funzioni.

Il Presidente della Repubblica è essenziale nei momenti di massima criticità politica, quando gli interessi e gli obiettivi degli organi politici che incarnano le istituzioni configgono.

La “provenienza non politica” dell’organo presidenziale gli assicura, in simili circostanze, non rare ma assolutamente delicate, una posizione equidistante e libera da influenze di partito.

Come è stato sempre eletto nella storia della Repubblica italiana il Presidente?

Sino ad oggi, nel rispetto dei dettami costituzionali, il Presidente della Repubblica è stato eletto dalle Camere riunite in seduta comune, integrate da 58 delegati regionali (tre per ogni Regione ad eccezione della Valle d’Aosta che gode di un unico rappresentante).

La presenza dei delegati regionali assicurata la rappresentanza delle minoranze provenienti dai Consigli Regionali, che sono il luogo in cui tali delegati vengono eletti.

L’elezione del Presidente della Repubblica avviene a scrutinio segreto. Il voto segreto consente ai parlamentari di svincolarsi dalle indicazioni di partito e votare liberamente.

Pretende una maggioranza qualificata di due terzi nei primi tre scrutini,mentre dal quarto scrutinio in poi è sufficiente la maggioranza assoluta.

Due terzi è una maggioranza ampia richiesta per garantire un’elezione massimamente condivisa e rappresentativa.

Allo stesso tempo dopo la terza votazione il quorum si abbassa per evitare che le operazioni di voto si prolunghino oltremisura, ledendo il coretto svolgimento delle funzioni istituzionali.

L’elezione a Camere riunite e con il supporto delle delegazioni regionali rispetta le peculiarità dell’organo presidenziale e ne esalta la indefettibile imparzialità.

l'italia che vogliamo presidenza della repubblicaAffidare al popolo l’elezione del Presidente non significa rinunciare alla sua imparzialità, equità e libertà? È questa la domanda delicata e critica che si pongono politici e costituzionalisti.

Esistono compiti istituzionali che non possono dipendere dal voto popolare? E, posto che esistano, l’attribuzione della funzione presidenziale in capo a questa o quella persona deve essere lasciata nelle competenze precipue delle istituzioni?

Sull’art 9 dell’ddl si attende ora il parere della Camera. Resta il fatto che il tema è controverso e delicato, spinoso e non scevro da aspirazioni politiche individuali.

Ieri lo scrutinio non è stato pacifico: i rappresentanti del Pd e dell’Idv hanno abbandonato i lavori dell’Aula come forma di protesta contro la decisione del Pdl e della Lega di andare avanti con le votazioni.



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