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Yara Gambirasio indagini, ultime novità: il Dna dei figli adottivi

di Maria Corbisiero

01 Ottobre 2012

Yara Gambirasio indagini Non si arrestano le indagini sull’assassinio di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate Sopra scomparsa il 26 novembre del 2010 e ritrovata morta 3 mesi dopo.

Nei giorni scorsi è arrivata la conferma da parte dei laboratori della polizia scientifica di Roma riguardo un’eventuale contaminazione del Dna rinvenuto sul corpo della ragazza.

Tale ipotesi, avanzata dal genetista forense Giorgio Portera, attuale consulente della famiglia Gambirasio, è stata così smentita, confermando la validità del Dna ritrovato sui leggings e sugli slip di Yara nel corso dell’autopsia ed attribuito al presunto assassino.

Dna comparato in quasi due anni di ricerche con circa 8.500 campioni prelevati dai residenti delle province bergamasche, confronti che hanno poi condotto gli inquirenti sulla pista di Gorno (BG).

Yara Gambirasio indagini È infatti in quel paesino che è stato identificato il Dna del presunto padre dell’assassino di Yara, un uomo deceduto nel 1999, il cui corpo è ora sepolto nel cimitero del paese della Val del Riso.

Esclusi da un ennesimo confronto di Dna i parenti più diretti, la polizia è ora alla ricerca del figlio illegittimo dell’uomo di Gorno, nonostante la sorella dello stesso abbia escluso un suo possibile tradimento familiare.

È stato così disposto il prelievo di Dna di tutti i figli adottivi residenti nelle province di Bergamo, persone di cui non si conosce la famiglia originaria.

Una procedura questa che continua a non convincere il consulente dei Gambirasio, Portera, che avanza la richiesta di riesumare il corpo dell’uomo di Gorno, in modo tale da poter avere un raffronto più sicuro e certo, prelevando un campione direttamente dal corpo del presunto padre dell’assassino e non affidandosi semplicemente a quello riscontrato su un francobollo.



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