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Adriano Celentano, Rock Economy: tante canzoni e pochi sermoni

di Maria Corbisiero

09 Ottobre 2012

Adriano Celentano “Eh la benzina ogni giorno costa sempre di più

e la lira cede e precipita giù

svalutation, svalutation.”

Sono le parole della prima canzone che ha aperto il concerto tanto atteso di Adriano Celentano, Rock Economy, la cui prima parte si è tenuta ieri all’Arena di Verona, trasmesso anche in diretta su Canale 5.

Una canzone datata 1976 ma che, come si evince dal testo, risulta ancora attuale, con tematiche che, a quanto pare, non sono mutate nel tempo o quantomeno sono andate via via peggiorando, portandoci ad affrontare una crisi che continua a sopprimere i comuni cittadini.

Adriano Celentano Un concerto molto atteso quello di Adriano, che ritorna dopo 18 anni dal suo ultimo live, un concerto che, paragonato alle sue ospitate nella scorsa edizione del Festival di Sanremo, si preannunciava come un chiaro dibattito contro la crisi economica e la politica, un concerto dove la viva voce accusatrice di Celentano avrebbe trattato argomenti attuali e scottanti.

In differente misura da quella prevista da molti, Celentano non ha deluso i suoi fans.

Adriano Celentano Il cantante ha infatti “protestato” a suo modo, ha fatto sentire la sua voce, prediligendo però quella rock al posto di quella economy, lasciando tale argomento ad un esperto, l’economista Jean-Paul Fitoussi, protrattosi in un colloqui con i giornalisti del “Corriere della Sera”, Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo.

Tante canzone e pochi monologhi hanno caratterizzato questo grande spettacolo al quale hanno assistito 12mila spettatori paganti, tra cui anche volti noti della musica e dello spettacolo: Mogol, Paolo Bonolis, Marco Mengoni, Ivano Fossati.

Proprio al mattatore televisivo Bonolis è andata la dedica della celebre rivisitazione del brano “Stand by me”, ovvero Pregherò, la cui esecuzione canora è stata anticipata dalla seguente dichiarazione di Adriano:

“C’è un ragazzo qui che si chiama Paolo Bonolis, se non canti questa canzone ti tiro dietro qualcosa…”.

Adriano Celentano Un brano che ha trascinato l’intero pubblico, come del resto hanno fatto quelli cantati successivamente: La cumbia di chi cambia, L’emozione non ha voce, Il ragazzo della via Gluck e altri brani interpretati assieme all’amico di sempre, Gianni Morandi.

Nelle due ore di concerto vi è stato un unico accenno di sermone da parte del molleggiato, poi sfumato per un’imprecisata ragione, che, nel corso di una pausa ristoratrice, nel mentre sorseggiava dell’acqua, ha affermato:

“Non si sente più parlare di crescita. Tutti la invocano ma nessuno riesce a spiegarci in che modo realizzarla. La crescita è subordinata a una drastica inversione di marcia dell’uomo, senza la quale è impossibile venirne fuori. Naturalmente questa è solo una mia idea. Posso anche sbagliare. Penso che..”.

L’interruzione è seguitata con un altro sorto d’acqua, un lungo silenzio, una pausa per poi lasciare il posto alla ripresa del concerto, fatto quasi unicamente di musica e spettacolo.

Stasera la seconda parte.



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