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Ormoni ai bambini in cambio di denaro e viaggi di lusso

di Mamma Licia

19 Ottobre 2012

Sessantasette medici, pediatri ed endocrinologi, sono stati indagati per aver prescritto ormoni ai loro piccoli pazienti, con dosaggi anche al di sopra delle indicazioni terapeutiche. In cambio ricevevano denaro, viaggi di lusso all’estero e in Italia e diversi altri regali, tra cui iPad, dagli informatori farmaceutici.

È il bilancio dell’operazione “Do ut des” dei carabinieri del Nas, scattata lo scorso 17 ottobre in 15 regioni, in cui sono stati coinvolti, oltre i 67 medici, di ospedali pubblici e privati di tutta Italia, anche 12 dirigenti e gli stessi informatori scientifici.

Il sistema di scambio “farmaco-regali” veniva giustificato con falsa documentazione che attestava l’elargizione di denaro per attività di consulenza o di studio, contributi a congressi o seminari e viaggi per la partecipazione a meeting internazionali. Tra gli indagati anche i titolari di un’agenzia di viaggi e di un’azienda che organizza eventi.

La casa farmaceutica coinvolta nell’indagine, la Sandoz, ha dichiarato di “appreso dalla stampa delle attività investigative avviate dalle autorità inquirenti nei confronti degli operatori sanitari”.

“L’azienda – continua in una nota la Sandoz – non può escludere che tali attività siano riconducibili all’indagine avviata nel giugno 2011 dalla procura di Busto Arsizio. Ha sempre collaborato pienamente con le autorità inquirenti nell’ambito dell’indagine ed ha adottato le più severe misure disciplinari nei confronti dei dipendenti coinvolti. Ha inoltre avviato nuovi ed ancora più stringenti controlli interni”.

La Sandoz, specializzata nella produzione di farmaci ormonali e per la crescita, fu coinvolta nelle indagini per l’operazione ‘Anabolandia’ nel giugno del 2011, nella quale furono arrestate quattro persone e 54 indagate, tra cui vari atleti.

I reati ipotizzati sono di associazione a delinquere, corruzione, istigazione alla corruzione, truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, falso, comparaggio.

Complessivamente i medici coinvolti nello scandalo avrebbero ricevuto oltre 500 mila euro tra regali e denaro. Secondo fonti investigative, i camici bianchi indagati sarebbero dipendenti del Regina Margherita di Torino, Santo Bono di Napoli, Niguarda e San Paolo di Milano, Gaslini di Genova, Gemelli, Umberto I e Tor Vergata di Roma e altri ospedali di Palermo, Cagliari, Bari, Caserta, Ancona, Perugia.

Dure le reazioni a questa vicenda. Il Codacons ha chiesto “provvedimenti durissimi nei confronti dei medici colpevoli, i quali devono essere radiati a vita dall’Albo, ma anche nei confronti dell’azienda farmaceutica Sandoz i cui farmaci, qualora sia accertata l’avvenuta corruzione dei medici, devono essere cancellati dalla Fascia A”.

“Comportamenti di questo tipo – ha commentato Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino – vanno condannati e meritano il massimo grado di pena, questi presunti medici infatti andrebbero radiati dall’Ordine professionale e, in attesa della sentenza definitiva, almeno sospesi dall’esercizio della professione”.

Il presidente della Società di Pediatria, Alberto Ugazio, spera invece che l’accusa sia infondata, “ma se è vero – ha detto – sono sgomento e non posso che esprimere una forte condanna per una pratica che è fuori dalla legge e dall’etica”. Per questi ormoni della crescita, ha continuato Ugazio, “l’unica indicazione terapeutica appropriata è per il trattamento del nanismo ipofisario, malattia rara”, ma invece essi vengono utilizzati largamente “perché vengono adoperati dagli sportivi amatoriali per aumentare le loro prestazioni, e sono venduti anche su internet”, nonostante possano essere venduti solo dietro prescrizione medica.

 



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