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Discalculia: difficoltà di calcolo e con la matematica

di Dott.ssa Michela Del Prete

26 Ottobre 2010

Tuo figlio ha serie ed evidenti difficoltà con i calcoli, le tabelline ed in generale con le abilità comunemente classificate come matematiche?

Questa sua insufficienza lo mortifica?

Ti sei resa conto che non si tratta di un semplice difetto di metodo o di una carenza di studio?

Sei preoccupata?

Oggi la nostra logopedista ci parla della discalculia; qui di seguito la Dott.ssa Michela Del Prete ci descrive tale disturbo, le conseguenze che comporta ed il modo migliore per affrontarlo:

<< Che cos’è la discalculia?

Dal DSM-IV “la caratteristica principale del Disturbo del Calcolo è una capacità di calcolo che si situa sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell’intelligenza, e a un’istruzione adeguata all’età. Il Disturbo del Calcolo interferisce in maniera significativa con l’apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di calcolo. Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nelle capacità di calcolo vanno al di là di quelle di solito associate con esse”.

Quali sono i sintomi? Che difficoltà ha il bambino discalculo?

  • Incapacità di comprendere i concetti alla base delle operazioni,
  • Difficoltà nello svolgere semplici operazioni a mente,
  • Difficoltà nello svolgere operazioni, nell’apprendere le procedure risolutive e nell’automatizzarle,
  • Difficoltà di comprendere i segni e termini matematici,
  • Difficoltà nel risolvere problemi aritmetici semplici,
  • Incapacità di apprendere in modo soddisfacente le tabelline.

La discalculia ha un’incidenza del 20-25% (Cornoldi 1995), ma nonostante ciò, sono pochi gli studi sull’argomento, e molti a ritenerla come una difficoltà secondaria ai disturbi di linguaggio o di letto-scrittura.

La discalculia, così come tutti i disturbi specifici dell’apprendimento, necessita di una diagnosi differenziata e di un’ intervento riabilitativo specifico.

I bambini discalculi necessitano di essere aiutati, un’ aiuto volto all’acquisizione di procedure per lo svolgimento di operazioni e abilità di calcolo, procedure non sempre accademiche ma funzionali alla risoluzione di operazioni, problemi e memorizzazione di tabelline.

Molte volte la didattica scolastica non è sufficiente a fronteggiare tali difficoltà.

L’intervento riabilitativo precoce aiuta il piccolo, non solo a fronteggiare le difficoltà nel calcolo, ma soprattutto a non strutturare, intorno al disturbo specifico, alterazioni comportamentali e relazionali. Il bambino discalculico, così come il dislessico, ha bassa autostima, quando sbaglia si sente incapace, umiliato, frustrato e demotivato in maniera più o meno intensa a seconda che si trovi a scuola, in famiglia o fra gli amici. In particolare, a differenza del bambino dislessico, il bambino discalculo si sente maggiormente inadeguato e meno “intelligente” , anche perché comunemente si associa le abilità di calcolo al ragionamento e quindi all’intelligenza. Ma non è sempre così, un bambino può avere difficoltà nelle abilità di calcolo pur avendo un’intelligenza nella norma, e quando ciò si verifica dobbiamo elaborare l’idea che nostro figlio è discalculo. >>



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