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Asilo:difficoltà di inserimento, distacco dalla mamma

di Dott.ssa Michela Del Prete

18 Ottobre 2010

L’introduzione dei bambini alla scuola materna rappresenta un momento di passaggio e crescita non sempre indolore. Oggi alla logopedista di Vita da Mamma, la Dott.ssa Michela Del Prete, si è rivolta A., mamma di un cucciolo che ha appena varcato le porte dell’asilo, non senza manifestare qualche disagio.

Questa la domanda di mamma A.

<< Buongiorno, ho un bimbo di 2 anni e mezzo che quest’anno ha iniziato a frequentare la scuola materna. Purtroppo dopo 3 giorni di inserimento si è ammalato ed è stato a casa 10 giorni ,poi ha ripreso per una settimana ma oltre a non mangiare più nè al nido nè a casa ha iniziato a balbettare.
Le istitutrici dicono che è una classe molto violenta e lui se ne sta in disparte attaccato a loro,al mattino piange e urla e quando lo vado a riprendere è disperato! Io e mio marito non sappiamo come comportarci se ritirarlo dall’asilo o continuare e vedere se si ambient
a>>

Di seguito la risposta della Dott.ssa:

“ Lei mi scrive per un problema di tipo comportamentale- relazionale. È molto comune che si manifesti questo tipo di atteggiamento nei bimbi che iniziano la scuola materna. La difficoltà a distaccarsi dalla figura genitoriale è sempre un momento particolare nella vita dei nostri piccoli e proprio per questo deve avvenire nella maniera meno traumatica possibile.

Nella maggior parte delle sezioni delle scuole dell’infanzia c’è una platea di bambini molto eterogenea: ci sono bimbi più irruenti e aggressivi e bimbi più sensibili, timidi e che, più difficilmente, si adeguano al contesto scolastico. Molto dipende anche da come le maestre gestiscono il tutto. I bimbi anche in situazioni di litigi, che possono essere più o meno violenti, devono sentirsi protetti da una figura adulta, in questo caso la maestra.

Io le consiglio di accompagnare ancora suo figlio a scuola, visto che è iniziata da poco; potrebbe tentare di aumentare progressivamente i tempi che suo figlio trascorre nel contesto scuola (ad esempio iniziando con due ore al giorno e aumentando gradualmente).

Se proprio fra uno-due mesi nota che suo figlio continua a manifestare ancora un atteggiamento di rifiuto per la scuola, potrebbe considerare l’idea di cambiare sezione.

In merito alla balbuzie che si è manifestata, lei non deve fare assolutamente nulla: si comporti in modo più naturale possibile di fronte alle esitazioni o ripetizioni di sillabe o parole di suo figlio.”



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