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Roberta Ragusa: le ricerche non si devono fermare

di Federica Federico

07 Gennaio 2013

Roberta Ragusa: le ricerche non si devono fermareSono 25.453 le persone scomparse in Italia e mai più ritrovate.

La scomparsa è per i familiari ed in misura diversa per la società un difficile dramma: quando le speranze di ritrovare la persona cara si affievoliscono, quando le ricerche si fanno difficili e quando passano i mesi senza che emergano novità di rilievo, i parenti vivono un lutto non esprimibile, non condiviso con gli altri e talvolta neanche esternato. La persona cara non c’è più e non si sa con certezza dove sia né se sia ancora in vita.

La società, per parte sua, resta sgomenta ed affranta perché si perde una certezza importante come la rintracciabilità delle persone e il controllo degli affetti ad essa collegato.

Se ti amo sei mio; se fai parte della mia sfera affettiva devi stare con me

l’uomo, inteso come essere sociale, pensa queste cose e vivendo i propri affetti ragiona sulla scorta di queste idee. Il legame con le persone amate è normalmente costruito sulla partecipazione costante ed attiva alla vita quotidiana. Partecipando alla vita dei nostri cari costruiamo percorsi di compartecipazione e consolidiamo le unioni più elementari, prima fra tutte l’unione familiare.

Immaginate lo sgomento se d’improvviso un vostro caro si perdesse e non si trovasse più!

Roberta Ragusa: le ricerche non si devono fermareIl 2012 si è chiuso lasciando una scia di grigia tristezza a San Giuliano Terme (Pisa) dove nella notte tra il 13 e il 14 gennaio dello scorso anno scomparve Roberta Ragusa.

Roberta, 45 anni portati con magistrale eleganza, una bellezza inequivocabile, uno spirito materno spiccatissimo e un’assoluta dedizione alla famiglia, ad un anno di distanza sembra scomparsa nel nulla.

Il settimanale Oggi (n°2 11\1\2013) lancia un’accusa serissima titolando:

Povera Roberta non la cercano neanche più

Roberta Ragusa: le ricerche non si devono fermareGli amici di Roberta sono già scesi in piazza ed hanno già chiesto agli inquirenti ed all’Italia tutta di non dimenticare. Grandi e accorati erano gli striscioni che chiedevano giustizia: <<Non abbandonate le ricerche>> si leggeva sui teli bianchi sostenuti dalle mani di chi non potrà mai credere che Roberta si sia allontanata volontariamente.

  • Chi era Roberta Ragusa?

Il ritratto che di Roberta Ragusa fanno gli amici ed i conoscenti più o meno intimi è univoco:

45 anni, due figli ed un marito, possiede una bella casa e conduce una vita assolutamente priva di stenti economici, lavora presso la scuola guida di famiglia, non è malata e gode di ottima salute, ha rapporti sociali normali e molti sono gli amici che le vogliono bene, è una donna bella e una madre dedita alla famiglia.

  • Perché mai una donna così avrebbe dovuto lasciare la sua vita e decidere volontariamente di scomparire?

Il marito di Roberta, Antonio Logli di tre anni più grande della moglie, aveva un’amante. Roberta aveva capito da tempo che Antonio la tradiva, lo confermano le amiche e chi l’ha vista intristirsi e spegnersi.

L’amante di Antonio era una giovane donna che Roberta ben conosceva, l’aveva accolta in casa sua come baby sitter e successivamente l’aveva professionalmente collocata nella scuola guida di famiglia, ove svolgeva lavoro di segreteria anche al momento della scomparsa di Roberta.

  • Ebbene c’è chi vuole far credere che la Ragusa, scoprendo l’identità dell’amante del marito, sia rimasta oltremodo sconvolta ed abbia deciso di lasciare la sua casa. È possibile? E cosa le sarebbe accaduto dopo tale decisione? Se si fosse volontariamente allontanata perché non ha mai ritenuto opportuno o necessari dare cenni di vita e rassicurare almeno i figli?

I fatti:

Roberta Ragusa scompare nella notte tra il 13 ed il 14 gennaio 2012.

Era a casa e, a detta del marito, stava stilando la lista della spesa quando proprio Antonio l’avrebbe lasciata in cucina per andare a letto.

Il marito dovrebbe essere stato l’ultimo ad averla vista in quel triste giorno della scomparsa.

Antonio avrebbe dichiarato che dopo l’ultimo saluto a Roberta andò a dormire. Poi, svegliandosi l’indomani alle 6.45, si sarebbe reso conto dell’assenza della moglie e solo allora avrebbe notato che Roberta non aveva dormito accanto a lui nel loro letto.

Antonio allerta le forze dell’ordine solo alle 13.30, quando dalla presunta scoperta della scomparsa di Roberta sono già passate quasi sette ore. Chiedendo aiuto alle autorità racconta che Roberta solo pochi giorni prima era caduta colpita violentemente da un pacco che stavano sistemando insieme e da allora era confusa, stordita e spesso disattenta. Sulla scorta di questo racconto, confermato da alcuni conoscenti, nelle prime ore e per i tre giorni successivi le forze dell’ordine cercarono una donna dispersa e in stato confusionale.

Roberta Ragusa: le ricerche non si devono fermareQualche cosa però non tornava, il mosaico della scomparsa di Roberta Ragusa aveva (ed ha ancora) qualche pezzo mancante, opaco e poco chiaro.

Né il marito né i figli hanno visto o sentito Roberta uscire dall’abitazione.

Stando alla ricostruzione realizzata in base alla testimonianza di Antonio, la donna si sarebbe allontanata in pigiama. In merito a questo dettaglio le amiche ci hanno tenuto subito a sottolineare che Roberta era una donna assai curata ed è quasi impensabile che sia uscita senza prima vestirsi.

È anomalo anche che i suoceri non abbiano sentito nulla. I genitori di Antonio dividono con la famiglia del figlio la medesima palazzina e le abitazioni per quanto separate sono finitime.

Un cacciatore ha sostato dinnanzi a casa Logli alle 5:40 del 14 gennaio e a quell’ora tutto era assolutamente normale, non solo di lì non passava anima viva ma l’abitazione era anche buia, nessuna luce era accesa né vi erano diverse tracce di movimenti anomali o sospetti.

Acquisita come attendibile la testimonianza del cacciatore resta da stabilire cosa sia accaduto tra mezzanotte e le 5:40, ora in cui il dramma presumibilmente si era già consumato.Chi dimentica cancella, noi non dimentichiamo

Dopo i primi giorni emerge una verità compromettente: Antonio ha un’amante è, appunto, la segretaria della scuola guida.

La sera della scomparsa di Roberta i due amanti si sono sentiti più volte (esattamente 3 volte) e le telefonate tra i due si sono succedute l’una all’altra velocemente, infatti le diverse chiamate si sarebbero consumate nell’arco di un’ora appena. Il giorno dopo gli amanti hanno debitamente distrutto gli apparecchi telefonici che usavano per comunicare segretamente tra loro.

  • Qualcuno avanza l’ipotesi di un volontario allontanamento di Roberta che avrebbe scoperto l’identità dell’amante di Antonio. Secondo i fautori di questa teoria Roberta sarebbe, poi, incorsa in una disgrazia una volta uscita da casa, forse un male intenzionato o un incidente. Ma questa immaginaria teoria non basta a spiegare l’assenza di tracce: dov’è Roberta o le sue spoglie, perché nessuno l’ha sentita arrabbiarsi col marito, piangere, correre o sbattere una porta?

Antonio Logli, che inizialmente ha cercato di nascondere la sua relazione Roberta Ragusa: le ricerche non si devono fermareextraconiugale, distruggendo pure il cellulare con cui contattava l’amante, è stato iscritto nel registro degli indagati, l’iscrizione avvenuta più di 10 mesi fa, segna l’inizio delle attività investigative orientate a scoprire se il marito infedele avesse ucciso la moglie.

I carabinieri del Ris arrivarono a casa Logli il 29 febbraio, un mese e mezzo dopo la scomparsa di Roberta e non trovarono tracce di alcun delitto.

Sono state setacciate campagne e scandagliati fiumi ma Roberta non si trova e di lei non c’è traccia alcuna.

Gli amici ed il figlio maggiore si spendono affinchè le ricerche non si fermino e noi tutti siamo chiamati ad a “parlare di Roberta” chiedendo giustizia e attenzione per questa donna … una donna da cercare e da non dimenticare!

Sulla pagina facebook dedicata alle ricerche di Robetta Ragusa è stata appena promossa una nuova fiaccolata organizzata a San Giuliano, programmata per il 12 gennaio e intitolata: <<Chi dimentica cancella, noi non dimentichiamo>>

 



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