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Francesco Schettino licenziamento: la Costa Crociere può usare il rito Fornero

di Maria Corbisiero

10 Gennaio 2013

Francesco Schettino licenziamento Il giudice Enrico Ravera, che presiede la sezione Lavoro del Tribunale civile di Genova, nella giornata di ieri ha deciso che la compagnia armatrice Costa Crociere potrà usufruire del “rito Fornero” per il licenziamento di Francesco Schettino, comandante della nave da crociera Costa Concordia naufragata lo scorso 13 gennaio 2012.

Questo vuol dire che la compagnia Costa, nel caso in cui si avvalga del suddetto rito rifiutando così quello ordinario, potrà usufruire di tempi più brevi durante il processo del lavoro.

L’avvocato della compagnia armatrice, Camillo Paroletti, ha così commentato la decisione del giudice:

“Dalla lettura del provvedimento che il giudice ha dato ritengo che abbia condiviso le nostre impostazioni sull’ammissibilità anche da parte del datore di lavoro di utilizzare, in sede di accertamento della legittimità del licenziamento, il procedimento secondo il rito Fornero”.

Per quanto riguarda la scelta sul procedimento da attuare, Paroletti preferisce non rispondere ai giornalisti lasciando così spazio alle parole e alle supposizioni rilasciate dall’avvocato di Schettino, Rosario D’Orazio:

Francesco Schettino licenziamento “Ora c’è un imbarazzo per Costa Crociere perché la compagnia si trova con un duplice procedimento attivo e quindi sicuramente uno dei due non potrà gestirlo. In parole semplici c’è un conflitto interno tra il suo rito speciale e il suo rito ordinario. L’unica certezza che c’è in questo momento è che non si possa procedere con entrambi i riti. Vediamo ora cosa deciderà il giudice di Torre Annunziata il 30 gennaio e cosa decideranno anche gli avvocati delle parti perché il giudice di Genova oggi ha ritenuto ammissibile anche la mia difesa e quindi il mio attacco nei confronti di Costa Crociere”.

Intanto dalle pagine del giornale “La Stampa”, Francesco Schettino continua a difendere se stesso, la sua carriera e la sua immagine trasformata dai media dopo l’immane tragedia:

“Sono stato dipinto peggio di Bin Laden, mentre il mio rammarico per quello che è successo è enorme. Altrettanto onestamente rinnego l’immagine che mi hanno cucito addosso, ridicolizzando non solo 30 anni del mio lavoro, della mia esperienza in tutto il mondo, ma anche l’immagine del nostro Paese esposto alle critiche, spesso ingiuste, dell’intero pianeta”.

Per ulteriori aggiornamenti sul licenziamento del comandante del Concordia si dovrà ora attendere il prossimo 14 marzo, data fissata dal giudice Ravera per la prossima udienza.



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