Network
Deabyday Cure naturali Eticamente Crescita personale Sapere.it

 

Seguici:

Melania Rea: dopo la sentenza che condanna Salvatore Parolisi non c’è ancora una verità certa

di Federica Federico

11 Gennaio 2013

Omicidio Melania Rea – in attesa dell’appello, continua a far discutere la sentenza di condanna che individua in Salvatore Parolisi l’autore unico dell’omicidio della giovane moglie, collocandolo da solo sulla scena del crimine ed armandolo di un coltellino tascabile con cui, in un moto d’ira, avrebbe tolto la vita alla sua compagna.

La sentenza fa discutere perché non accoglie la tesi accusatoria elaborata dalla procura, né aderisce alla ricostruzione operata dalla difesa.

L’ipotesi difensiva centrale e determinante è una soltanto:

secondo i legali di Parolisi, Salvatore non ha ucciso Melania e anzi non era accanto a lei mentre moriva, non l’ha baciata poco prima che spirasse e non l’ha accoltellata. Al suo posto ad uccidere Melania c’era un’altra persona, probabilmente nel luogo della morte della moglie di Salvatore vi era una donna e, stando alla ricostruzione difensiva, non ne mancherebbero le tracce!

La difsa di parolisi individua almeno due tracce determinanti di una presenza femminile sulla scena del crimine: melania rea omicidio

  • l’impronta di scarpa impressa col sangue di Melania su un asse di legno della casupola che si erge nel luogo del ritrovamento e accanto alla quale Melania sarebbe appunto morta
  • ed un capello rinvenuto sul cadavere, capello lungo presumibilmente femminile;
  • per non parlare dei brillantini misteriosi rinvenuti nelle scarpe di Melania che certamente provengono da un monile o da un indumento femminile.

A “La Vita in Diretta” il legale di Parolisi, l’avv. Walter Biscotti, fa una dichiarazione sconvolgente: sostiene che l’impronta di scarpa impressa col liquido ematico della vittima sul legno, repertata ed esaminata dai Ris sarebbe stata classificata dal giudice come impronta palmare.

Walter Biscotti AVVOCATO PAROLISIIn altre parole i Ris avrebbero sostenuto che l’assassino, un complice o qualcuno presente al momento del delitto avrebbe calpestato prima il sangue della vittima e poi avrebbe “firmato” l’asse di legno lasciandovi l’impronta incriminata. Impronta di piccola misura e presumibilmente riconducibile ad una calzatura femminile. Il giudice in una conclusione personalissima e differente avrebbe, invece, definito quella stessa impronta (non come suola di una scarpa) ma come impronta palmare.

L’ora del delitto, che è per la difesa un nodo fondamentale del caso Rea, inoltre, non sarebbe stata determinata con la debita esattezza. E dalla ben nota super perizia non sarebbe emersa l’indicazione di un lasso di tempo preciso in cui si possa dire sicuramente avvenuta la morte di Melania.

E considerato che Salvatore, con evidente certezza, compare ad un dato momento a Colle San Marco l’assenza di un orario del decesso precisamente circoscritto è un dato che non va contro il presunto assassino, tutt’altro!

Per di più la sentenza appena pronunciata smonta completamente l’impiWalter Biscotti parolisianto accusatorio perché sostiene che l’omicidio sia stato dettato da un impeto di natura passionale, da un rifiuto espresso da Melania che ha aperto la strada ad un dolore represso di Salvatore, d’improvviso non più scaltro traditore e marito inaffidabile, nonché uomo bugiardo ma addirittura soggetto debole della coppia. In poche parole il movente prospettato dall’accusa non ha determinato la sentenza di condanna che, invece, ha raccontato una verità differente.

Il problema è capire se questa verità è comprovabile o meno in appello e su quali basi. All’appello così si va con tre verità possibili: quella della procura, quella della difesa e quella narrata dalla sentenza.

In appello l’accusa sarà costretta a reinventare se stessa? E’ difficile immaginare come si avvarrà dell’impianto accusatorio dal momento che esso non ha assunto alcun rilievo nella pronuncia giudiziale.

Questa sentenza è stata scritta per raccontare una nuova verità o per rimettere tutto in gioco? E soprattutto, Melania ha qualche chance di avere giustizia?

Molte domande restano aperte.



Iscriviti alla newsletter
Riceverai preziosi consigli e informazioni sugli ultimi contenuti, iscriviti alla nostra newsletter.

Seguici