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Corona ricercato, latitante dopo la condanna a 5 anni

di Federica Federico

19 Gennaio 2013

bad boy Corona sentenza condanna Fabrizio Corona – ieri la Seconda sezione penale della Suprema Corte si è pronunciata contro l’ex re dei paparazzi e, riconoscendolo colpevole del reato di estorsione aggravata e trattamento illecito di dati personali, lo ha condannato a 5 anni di reclusione. Alla sentenza si accompagna un provvedimento d’arresto immediatamente esecutivo. Su Corona pendeva un altro gravame giudiziario, infatti Fabrizio era stato già condannato in via definitiva ad 1 anno e 5 mesi di reclusione ed era già affidato ai servizi sociali della città di Milano. Ciò posto, la sentenza della Cassazione sottrae il reo Fabrizio Corona ad ogni beneficio e legalmente pretende che venga condotto in carcere. La carcerazione di Corona potrebbe durare circa 7 anni.

Corona però non si trova, è latitante. La polizia temeva una “fuga vip” e braccava la preda in attesa della sentenza. Ma Fabrizio ha anticipato il verdetto e nella giornata di ieri ha fatto perdere ogni sua traccia, l’ultimo spostamento monitorato dalle forze dell’ordine è avvenuto nel pomeriggio di ieri in via Como a Milano quando Corona si è rifugiato in una palestra nella quale si è “dissolto”.

Fabrizio non potevae parlare. L’Ansa, per il tramite di un suo giornalista, ha provato a contattare telefonicamente l’ex re dei paparazzi, ma al cellulare ha risposto un collaboratore di Corona che ha liquidato prontamente il giornalista Ansa dichiarando che Fabrizio non poteve parlare.

  • Di cosa è accusato Fabrizio Corona?

I guai giudiziari di Corona sono incominciati con l’inchiesta su “Vallettopoli”, allora venne fuori lo scandalo delle estorsioni perpetrate dal re dei paparazzi ai danni di vip, imprenditori e volti noti. Il meccanismo estorsivo praticato da Corona era “logico” e quasi banale: i paparazzi assoldati dalla società di Fabrizio Corona (società poi fallita, schiacciata dal peso dei processi e degli scandali) scattavano foto compromettenti ai vip (nudi, baci rubati, compagnie non propriamente “buone” o apprezzabili). Una volta ottenute le foto i paparazzi ne facevano una valutazione economica considerandole per quello che rappresentavano, cioè considerandole come una merce che si poteva vendere alle testate giornalistiche in cerca di gossip. Posta una “base d’asta” Corona offriva la sua merce in prima battuta al protagonista delle foto chiedendo al malcapitato vip di corrispondergli un prezzo di mercato equivalente al valore dello scoop.

  • Di fatto, prescindendo da ogni valutazione di legge, l’attività di Corona rappresenta il rovescio della medaglia della moderna mania per il gossip. Il pubblico cerca con ansia e senza sosta informazioni sui vip, distraendo anche l’attenzione dalla informazione politica e culturale. Oggi persino i telegiornali nazionali sono infarciti di gossip.

Corona ricercato, latitante dopo la condanna a 5 anniFabrizio Corona, forse nel modo peggiore e meno onorevole, aveva trovato nella pratica del chiacchiericcio la sua fortuna, aveva tradotto il gossip in immagine, prova testimoniale dei vizi, dei difetti, degli errori e delle storture dei vip. Dalle sue foto Corona voleva ricavare danaro e non si curava della provenienza dello stesso, così al fotografo bastava che lo pagassero per i suoi scatti e non contava se lo facessero i vip o i giornali.

  • Spesso su vitadamamma, redigendo articoli sui vip, abbiamo parlato del cosiddetto indotto del gossip: ebbene Corona è un esempio storico-sociale, rappresenta l’indotto intricato che c’è dietro il gossip, gli interessi economici che i vip animano e dimostra che questo “maledetto” gossip è un devastatore di coscienze e principi che ci porta a filosofeggiare sui futili fatti dei famosi distraendoci dai problemi veri del Paese.

Ebbene Corona se l’è data a gambe? È latitante, questo è certo. Ieri i rumor lo avrebbero voluto solo temporaneamente assente, si vociferava che era prossimo a costituirsi. Invece Fabrizio non spunta Corona ricercato, latitante dopo la condanna a 5 annineanche all’orizzonte della legge e il provvedimento di carcerazione non gli è stato ancora notificato proprio perché non si trova presso le sue abitazioni abituali e di lui non c’è traccia. Insomma il re dei paparazzi, incoronato da quello stesso sistema dell’informazione che con le sue foto vip ha usato per far danari, è finito in miseria! Ora, anziché rispondere alla chiamata della legge, si comporta in perfetto stile bad boy e scappa. Questa fuga anima allora ancora una volta il “mito Corona”?

La giustizia non legale ma sociale dovrebbe, riflettendo sulla vicenda Corona, ridisegnare il sistema dell’informazione, risolvere l’uso dell’immagine femminile (ed ultimamente anche maschile) a fini strumentali, rivedere il costume sessuale del paese e bonificarlo. Siamo diventati il paese dove tutto è lecito e l’interesse della società si rivolge alle sessualità in maniera viziata più che critica, gli scandali sessuali scuotono la politica ma non la mortificano, animano il mondo dello spettacolo sino al punto da pretendere personaggi sempre più sessualmente esposti o esponibili. È forse tempo di rinnovamento?



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