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Nina Moric, Belen e l’arresto di Corona

di Redazione VitaDaMamma

30 Gennaio 2013

  • Nina Moric, Belen e l'arresto di CoronaNina Moric non porterà il figlio Carlos dal padre in carcere?

Pare che l’ex moglie di Corona abbia dichiarato di voler “dare un segnale positivo a Carlos”, per cui non vorrebbe che ci fossero più polizia e manette nella sua vita.

Secondo diffuse indiscrezioni giornalistiche la Moric come Belen avrebbero parlato di Corona rendendo note le loro emozioni attraverso le pagine del settimanale “Chi” che sarà in edicola oggi.

Nina Moric, Belen e l'arresto di CoronaA quanto pare Belen difenderebbe Corona colpito, secondo la sua ex, da una sentenza ingiusta.

Così mentre lei sta per diventare mamma lui è costretto ad una lunga detenzione.

Tutti parlano di Corona, a lui sono dedicate le vetrine dei quotidiani, le pagine migliori delle testate giornalistiche nazionali e la carta stampata ripropone diari fotografici dell’ex re dei paparazzi, su google impazza la ricerca e il gossip si mischia ai più alti e complessi discorsi sulla giustizia e sul giustizialismo.

Corona Fabrizio, per professione fotografo dei vip (cosiddetto paparazzo), deve i suoi guai ai tentativi compiuti ed operati di vendere scatti fotografici imbarazzanti direttamente ai protagonisti delle immagini rubate (cosiddette paparazzate). Trezeguet (il cui caso fonda l’ultima condanna di Corona, quella a cui è seguita la nota fuga rocambolesca) fu immortalato dall’agenzia di Corona mentre era in compagnia di una donna diversa da sua moglie. Corona offrì le foto compromettenti direttamente al calciatore in cambio gli chiese 25 mila euro.

Nina Moric, Belen e l'arresto di CoronaDi fatto i paparazzi di Corona andavano alla ricerca di scoop vip, una volta ottenute foto “economicamente significative”, cioè immagini con un valore di mercato importante, Corona, prima di offrirle ai rotocalchi scandalistici, bussava alla porta dei protagonisti degli scatti e concedeva loro la possibilità di comperare le immagini (l’acquisto produceva l’effetto di togliere lo scatto dal mercato evitando che le foto finissero sulle pagine dei giornali divenendo di pubblico dominio).

L’attività di “offerta delle foto in cambio di danaro” è stata riconosciuta estorsiva nel caso di Trezeguet (che tuttavia nel processo non si è costituito parte civile perché pare che la sua posizione sia stata oggetto di transazione extragiudiziale con i legali di Corona). Nel 2007 la medesima attività praticata da Corona ai danni di Francesco Coco e Adriano fu qualificata dai giudici come tentata estorsione e Fabrizio venne condannato ad 1 anno e 5 mesi di reclusione. Questa prima sentenza, per la quale Corona era affidato ai servizi sociali di Milano, oggi si somma alla seconda e con l’aggravante della fuga Fabrizio Corona deve rimanere in carcere per 7 anni, 10 mesi e 17 giorni.

Corona non piange dinnanzi al carcere ma si ribella, come lui si ribella la madre e adesso pare che si ribelli anche Belen. Pare che la showgirl in dolce attesa abbia rilasciato un’intervista al settimanale “Chi” in cui avrebbe difeso Corona colpito, a detta della soubrette, da una sentenza sproporzionata.

  • La sproporzione della sentenza di Corona è ovunque oggetto di dibattito, ieri sera anche “Porta a Porta”, nota trasmissione televisiva di approfondimento condotta da Bruno Vespa, ha dedicato ampio spazio al caso Corona.

Si divide l’Italia tra chi “difende” Corona e chi “difende” la legge. Le interviste a l popolo “indignato” diventano persino parossistiche quando i cittadini comuni tentano di paragonare i disposti giudiziali.

Corona dietro le sbarre e gli stupratori fuori!” – questo slogan è diventato ricorrente, riportato a Verissimo dalla madre di Fabrizio adesso riecheggerebbe anche nell’intervista di Belen.

Mentre Corona era ricercato, a Milano scoppiò una psicosi e la polizia veniva raggiunta da molteNina Moric, Belen e l'arresto di Corona telefonate di cittadini zelanti pronti a segnalare il fuggiasco. Gli avvistamenti di Fabrizio, però, erano evidentemente immaginari. Su facebook i suoi fedelissimi l’hanno incitato alla fuga e ora il movimento dei “giustizialisti” è sormontato da quello degli indignati che lanciandosi in “numerici” confronti tra pene e reati manifestano a Corona affetto, vicinanza e persino stima.

Nina Moric, Belen e l'arresto di CoronaCorona è certamente un personaggio, un’icona della modernità, una fotografia della contemporanea sete di successo e potere ottenuti con meccanismi del tutto moderni (nessuno può negare a Fabrizio la capacità di percepire e sfruttare gli stili del mondo italiano, gli umori dei giovani e le loro aspirazioni).

La condanna di Corna non poteva far discutere di meno perché essa rappresenta “un giudizio” su un personaggio e non solo su una persona. Il popolo italiano, poi, sembra stregato dal gossip, dalla notizia mordi e fuggi, dal patinato mondo dei vip e dal danaro che gira intorno ai personaggi più o meno celebri. Il gossip è negli anni divenuto un prodotto editoriale e uno strumento produttivo. Come tale il gossip c’è perché è richiesto dal pubblico. E, siccome il mercato richiede il prodotto gossip, questo viene lavorato dai professionisti (in primis dai paparazzi che vanno alla ricerca di scatti interessanti). Inutile dire che il gossip, inteso come prodotto, si crea anche: ci si accorda per scattare foto e renderle pubbliche su copertine ambite. Questo di norma lo fanno i personaggi in cerca di notorietà o i prodotti del gossip (gli attori e i cantanti, per esempio, non sono prodotti del gossip e, al contrario, spesso si oppongono alle invasioni della loro vita privata. Basti guardare la diversità tra le gravidanze della Fico o di Belen e la gestazione della Pausini; le prime sono state sui giornali si dal concepimento la nota cantante italiana ha invece evitato in ogni modo di esporsi).Nina Moric, Belen e l'arresto di Corona

Corona è stato un prodotto del gossip e ha saputo esserne anche un produttore. Ha creato su se stesso un personaggio dai contorni anticonformistici, forti, duri e in qualche modo “cattivi”. La sua fama oggi è tale da rilevare le contraddizioni della legge italiana. Ma sebbene la legge sia contraddittoria, a volte incerta e persino “discutibile”, la domanda da porsi resta solo una: Corona ha sbagliato e per questo deve pagare secondo legge?



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